La Gazzetta dello Sport - Romana
«È un Girona...Real»
Cristhian Stuani è il simbolo del Girona. Arrivato dall’Inghilterra nel 2017 per affrontare la prima storica stagione del club in Liga, è ancora lì e se è vero che a 37 anni ha lasciato il posto di titolare a quel satanasso ucraino di Dovbyk, il charrua ha giocato in 21 delle 23 gare di Liga della squadra di Michel ed è il pichichi all-time del club che domani si presenta al Bernabeu a -2 dalla capolista, con possibilità matematiche di sorpasso. Una cosa impossibile anche solo da pensare in agosto.
▶ Stuani, il Girona sogna?
«Eccome. Questa partita può fare epoca, segnare un prima e un dopo. È il momento ideale per andare al Bernabeu a provare a vincere. E se dovesse succedere allora sì che potremmo parlare del Girona come di un candidato al titolo. Abbiamo i piedi saldamente per terra perché solo così possiamo continuare a sognare e a goderci il momento, però siamo anche consci che questa partita non poteva arrivare in un momento migliore. Ci siamo costruiti con il nostro lavoro la possibilità di lottare per un titolo tanto ambizioso come la Liga e viviamo tutto questo con grande responsabilità: la nostra mentalità non è cambiata, pensiamo a una partita alla volta, e ora ne abbiamo una speciale».
▶ Gironeister: lei che ne dice?
«Che per fare un paragone vero col Leicester manca una cosa fondamentale: la nostra vittoria finale. Ora non si possono fare paralleli perché noi non abbiamo ancora vinto nulla, la squadra di Ranieri conquistò la Premier. Lo ricordo bene perché ero in Inghilterra, in Championship col Middlesbrough. La cosa che mi fa piacere è che quando la gente tira in ballo il Leicester ti rendi conto dell’importanza che ha assunto ciò che stiamo facendo, prima a livello nazionale e poi mondiale.
Ci siamo costruiti col nostro lavoro la possibilità di lottare per la Liga
Cristhian Stuani Attaccante Girona
Però le dicevo, piedi per terra: sappiamo bene che se abbassiamo un po’ il livello arriveranno risultati negativi. Dobbiamo continuare su questa strada e abbiamo uno staff tecnico che non ci fa uscire dalla carreggiata».
▶ Ecco, Michel domani al Bernabeu non sarà in panchina, squalificato come Blind e Herrera.
«Sì, è un vero peccato non poterlo avere con noi ma non m’interessa cercare scuse. Si parla troppo degli arbitri, meritano rispetto e dobbiamo fare la nostra parte e cercare di vincere senza uscire dal campo con sensazioni strane».
▶ Lei al Madrid ha segnato 6 reti, ha fatto gol al Bernabeu e ci ha vinto qualche anno fa.
«Bei ricordi, che in questa settimana stiamo usando per far passare ai compagni il messaggio che si può fare. È molto complicato, tosto, difficile, però abbiamo dimostrato di potercela giocare con chiunque, crediamo in ciò che facciamo e nelle nostre armi. Daremo il 200% arrivare in una posizione di classifica incredibile».