La Gazzetta dello Sport - Romana

Afif e Barshem, il Qatar fa festa e riscatta la delusione mondiale

MARCATORI ALLENATORE ALLENATORE

- Di Simone Battaggia EPA

uesta volta al Lusail Stadium è stata festa. Un anno dopo aver chiuso con tre sconfitte la propria corsa nella Coppa del Mondo che aveva ospitato, il Qatar trionfa nella Coppa d’Asia e mantiene così il titolo conquistat­o nel 2019. Davanti ai più di 86.000 tifosi del grande stadio di Doha, la squadra guidata dallo spagnolo Tintin Marquez — in carica da appena un mese — ha battuto 3-1 la sorprenden­te Giordania grazie a tre calci di rigore realizzati da Akram Afif, che chiude il torneo come miglior marcatore (8 reti) e con la nomina a miglior giocatore. L’attaccante ha anche stupito il pubblico con un’esultanza perlomeno originale. Dopo il primo gol ha infatti estratto da un parastinch­i una carta da gioco che riproducev­a la sua figura, per poi nasconderl­a e mostrare un’imma

Qgine che riproducev­a una “esse”.

Il fratello di Mutaz Afif non è il solo personaggi­o dei campioni d’Asia. A difendere la porta, infatti, c’era Meshaal Barsham. Si tratta del fratello minore — è più piccolo di sette anni — di Mutaz Barshim, il saltatore in alto campione olimpico a Tokyo ex aequo con Gianmarco Tamberi. Barshim è l’atleta più famoso del suo Paese - vanta la seconda misura di sempre al mondo, 2.43: meglio di lui solo Javier Sotomayor con il 2.45 del 1993 a Salamanca — mentre il fratello ha scelto lo sport indubbiame­nte più popolare dell’emirato. Ieri la Giordania è riuscita a batterlo una sola volta, al 22’ della ripresa, con un grande gol di Yazan Al Naimat su assist di Haddad che ha ristabilit­o la parità.

Doppietta Troppo poco per impensieri­re il Qatar, che cinque minuti più tardi è tornato in vantaggio con il secondo rigore di Afif, sancito dopo un controllo del Var. L’arbitro davanti alla tv è stato chiamato in causa anche dopo il 90’ per decretare il tiro dagli 11 metri che ha fissato il risultato. Il Qatar ha raggiunto così Corea del Sud, Iran, Arabia Saudita e Giappone tra le squadre capaci di vincere due edizioni di fila. La Giordania invece ferma il proprio sogno all’ultimo metro. Prima di questa edizione era arrivata al massimo ai quarti di finale (nel 2004 e 2011), questa volta ha superato il Tagikistan ai quarti (1-0), per poi stupire tutti battendo 2-0 la Sud Corea in semifinale. s TEMPO DI LETTURA 2’02” (PRIMO TEMPO)R0-1

Afif (Q) rig. al 22’ p.t.; Al Naimat (G) al 22’, Afif (Q) rig. al 28’ e rig. al 50’ s.t.

GIORDANIA (3-4-3)

Abu Layla; Nasib, Al Arab, Al Ajalin; Haddad, Al Rashdan, Al Rawabdeh, Al Mardi (dal 35’ s.t. Rateb); Al-Tamari, Al Naimat, Olwan (dal 50’ s.t. Hammad)

Ammouta PANCHINA Al Fakhouri, Juaidi, Hasheesh, Jalbush, Awad, Ayed, Yassen, Marie, Sadeh, Shelbaieh

QATAR (3-5-2)

Barsham; Salman, Ali, Lucas Mendes; Abdurisag (Mohammed dal 18’ s.t.), Abdulsalla­m (Assadalla dall’8’ s.t.), Fathi, Al Haydos (Hatem dall’8’ s.t.), Waad; Almoez Ali (Khoukhi dal 36’ s.t.), Afif

Marquez

PANCHINA Al Sheeb, Zakaria, Alaaeldin, Al Brake, Al Ganehi, al Rawi, Meshaal, Pedro Miguel

ARBITRO Ma Ning (Cina)

NOTE Spettatori 85 mila circa. Tiri in porta 6-7. Tiri fuori 9-1. Angoli 7-6. In fuorigioco 1-4. Ammoniti Olwan (G), Al Ajalin (G), Al Naimat (G), Abu Layla (G), Assadalla (Q), Barsham (Q) 2007 2004 2000 1984 1980 1976 1972 1968 1964 1960 1956

ore 16.15

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Bis La festa del Qatar: si è confermato campione dopo il trionfo del 2019

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