La Gazzetta dello Sport - Romana

Mai visto un Par

Netto vantaggio rispetto a Scala, Guidolin e D’Aversa: chi marcia così non ha mai fallito MARCATORI PANCHINA ALLENATORE ARBITRO ASSISTENTI ESPULSI AMMONITI NOTE

- Di Andrea Schianchi PARMA GDS LAPRESSE

Questo Parma è un Festival della Bellezza. Domina la classifica dall’inizio del campionato, gioca bene, corre, lotta, segna gol a raffica e il pubblico, rapito dalle emozioni, incomincia «a volare nel cielo infinito», come cantava Domenico Modugno. I numeri raccontano di una cavalcata esaltante: la squadra di Fabio Pecchia ha 51 punti dopo 24 partite (15 vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte),6 sono le lunghezze di distacco dalle prime inseguitri­ci Como e Cremonese. E, a conferma di un percorso che nemmeno il più inguaribil­e ottimista avrebbe immaginato tale, ci sono 45 reti: attacco del torneo. Fa bene l’allenatore e ripetere che bisogna restare con i piedi per terra perché il cammino è lungo, ma come si fa a frenare l’entusiasmo della gente?

Giochino Nei bar della città i tifosi si divertono con un giochino interessan­te: meglio questo Parma oppure quello di Scala (1989-90), quello di Guidolin (2008-09) o quello di D’Aversa (2017-18)? Chi ha i capelli grigi corre indietro nel tempo e ricorda che al termine di quei campionati il Parma ha sempre ottenuto la promozione in Serie A. Bene, i numeri dicono che la squadra di Pecchia, al momento, è superiore alle altre tre. Vediamo nel dettaglio: dopo 24 partite Scala aveva 34 punti (erano 26, ma diventano 34 con i tre punti a vittoria), quello di Guidolin 38 e quello di D’Aversa 36. Dunque l’attuale gruppo sta facendo molto meglio. Questo è il motivo per che oltre al rigore ha chiamato Zoet ad altre due interventi importanti su Raimondo e Distefano. Poi il finale che non ti aspetti, anche se la Ternana aveva preso il sopravvent­o giocando prevalente­mente nella metà campo avversaria. Tanto che il vantaggio è nato da una palla recuperata da Dionisi sullo Spezia in uscita: Amatucci e Sgarbi hanno lanciato sulla destra De Boer, cross e tocco vincente sotto rete di Distefano. Sembrava fatta. Ma come all’andata la Ternana si è fatta raggiunger­e proprio allo scadere del recupero iniziato alla ripresa del gioco dopo il gol di Distefano. Colpo vincente di Di Serio a risolvere un mischione in area. cui una rasoiata di Bernabè, un dribbling di Man, uno scatto di Bonny, un assist di Benedyczak o una sgommata di Mihaila accendono di passione l’intera città.

I gol Ciò che maggiormen­te impression­a del cammino di Pecchia e dei suoi ragazzi è la facilità con la quale costruisco­no e segnano: 45 i gol. Il Parma di Scala era fermo a 27, e in quella squadra c’erano Marco Osio, Fausto Pizzi e Alessandro Melli. Il Parma di Guidolin era arrivato a 28 reti, con elementi come Cristiano Lucarelli, Reginaldo e Paloschi. Il Parma di Roberto D’Aversa, invece, aveva segnato 31 gol, con attaccanti come Emanuele Calaiò, Fabio Ceravolo e Roberto Insigne. La differenza si spiega soprattutt­o con l’atteggiame­nto tattico: quella di Pecchia è una macchina a trazione offensiva, gioca nella metà campo avversaria, palleggia, stordisce gli avversari con tocchi raffinati e poi, almiglior (PRIMO TEMPO)R0-0

Distefano (T) al 45’, Di Serio (S) al 50’ s.t.

TERNANA (3-5-2)

Iannarilli 7; Sgarbi 6, Capuano 6,5, Lucchesi 6 (dal 34’ s.t. Dalle Mura s.v.); Casasola 6, Luperini 5 (dal 1’ s.t. De Boer 6), Amatucci 6, Pyythia 6, Carboni 5,5; Pereiro 4,5 (dal 2’ s.t. Distefano 7), Raimondo 6 (dal 40’ s.t. Dionisi s.v.)

Franchi, Boloca, Zoia, Sorensen, Labojko, Faticanti, Marginean, Favasuli

Breda 6

SPEZIA (3-4-2-1)

Zoet 7,5; Bertola 6, Muhl 6,

Nikolaou 5,5 (dal 46’ s.t. Moro s.v.); Mateju 5,5, Nagy 6,5, S. Esposito 6,5, Cassata 5,5 (dal 19’ s.t. Elia 5); Jagiello 5,5 (dal 19’ s.t. Di Serio 7), Verde 6 (dal 19’ s.t. P. Esposito 5,5); Falcinelli l’improvviso, piazza il colpo vincente. La parola che descrive meglio il modo di stare in capo del Parma è: dominio. Pecchia pretende che «si faccia la partita», che non ci si appiattisc­a sulle mosse dell’avversario, che si cerchi sempre attraverso il coraggio di arrivare dall’altra parte del campo. Uno stile molto europeo. Se proprio un difetto bisogna trovare, sta nella mancanza dell’istinto del killer, cioè nell’incapacità di chiudere definitiva­mente i conti: troppi gol falliti, spesso per leggerezza, per inesperien­za o per poca cattiveria sportiva. In ogni caso un altro dato tranquilli­zza la gente di Parma e la fa «volare»: quando una squadra, dopo 24 partite, ha conquistat­o almeno 50 punti, ha sempre raggiunto la promozione in A. s TEMPO DI LETTURA 2’42”

Dionisi di L’Aquila 6,5

Preti 6-Cavallina 6 nessuno

Luperini (T), Cassata (S) e Mateju (S), per gioco scorretto; Distefano (T) per comportame­nto non regolament­are paganti 3.870, incasso di 23.585 euro; abbonati 1.987, quota di 12.504,44 euro. Tiri in porta 5-5.

Tiri fuori 1-1. In fuorigioco 1-0.

Angoli 3-3. Recuperi: p.t.1’, s.t. 4’ 7,5 Zoet

Causa il rigore ma poi lo para bene, facendo anche altri due interventi decisivi

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Il Parma ora è in fuga a +6 sui rivali
LAPRESSE Festa grande Il Parma ora è in fuga a +6 sui rivali
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Stella Adrian Bernabé, 22

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