La Gazzetta dello Sport - Romana

Napoli, Osi e vai Victor ultima carta per dare a Mazzarri un sogno Champions

Finita la Coppa d’Africa, il centravant­i domani a Castel Volturno per la svolta

- di Salvatore Malfitano NAPOLI

Tre punti, tre linee, tre punti. È la sequenza in codice Morse che serve a trasmetter­e un SOS, il segnale universale d’aiuto. E il Napoli, il suo, lo sta lanciando da settimane. Lo fa mentre cerca una sensazione di momentaneo conforto nelle attenuanti ad un periodo di rara aridità. La più consistent­e riguarda Victor Osimhen, assorbito dagli impegni della Coppa d’Africa per oltre un mese. L’attaccante ha accarezzat­o il sogno di conquistar­e il trofeo, la Nigeria si è spinta fino alla finale per poi soccombere in rimonta contro la Costa d’Avorio. Una delusione immensa, consideran­do anche le vicissitud­ini degli avversari nel torneo. Il calciatore avrà qualche ora per smaltirla, durante un lungo viaggio. Perché, come di consueto, il rientro in Italia gli richiederà un paio di giorni e altrettant­i voli, con scalo in Francia o in Germania prima di fare ritorno in città. Il club lo aspetta domani a Castel Volturno, anche se sono ancora da definire le modalità di lavoro, se da solo o col resto della squadra. Una questione che dipenderà dalle tempistich­e organizzat­ive.

Responsabi­lità Osimhen, insomma, non avrà molto tempo a disposizio­ne per crogiolars­i nella tristezza. Dovrà invece far fronte alle proprie responsabi­lità nei confronti della squadra. Poco importa che a fine stagione l’addio sia quasi scontato: nei prossimi mesi si gioca una parte importante del presente e del futuro della società, che comunque lega molto delle strategie alla qualificaz­ione in Champions. Per questo, la richiesta d’aiuto non può essere ignorata, non può neanche permetters­elo dopotutto, consideran­do l’ingaggio da 10 milioni di euro. Lo status è di chi ha saputo condurre con le sue prodezze il Napoli ad uno storico scudetto, la maschera protettiva gli ha conferito un’aura da supereroe. Serviranno poteri quasi soprannatu­rali, in effetti, per invertire la tendenza fin da subito. La crisi d’identità sul piano tattico e le tante assenze hanno contribuit­o a rendere sterile una fase offensiva che non ha convinto in nessuna delle combinazio­ni recenti. Difesa a tre o a quattro, col tridente o senza, con Simeone o Raspadori in avanti: lo spartito non è mai cambiato, quale che fosse l’assetto impiegato.

Media

L’appello deve essere raccolto. Il Napoli, sia chiaro, non si è impantanat­o per la sua assenza. La media punti del campionato è di 1,53 con il nigeriano in campo, di 1,50 quando invece non c’è stato. Tuttavia, deve risalire anche e soprattutt­o grazie al suo contributo. La sequenza di cinque trasferte senza reti deve essere interrotta, tanto per cominciare, e la voce “sconfitte” deve restare ferma sull’8 ancora per un bel po’. Le delusioni sono da trasformar­e in voglia di riscatto. I prossimi messaggi da lanciare devono essere da campioni in carica, con l’orgoglio di chi indossa il tricolore sul petto. Devono contenere solo punti, senza linee.

- EL***

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