La Gazzetta dello Sport - Romana
«Monza nel destino È il posto perfetto per dare il massimo»
«L’ho scelto per Galliani e perché ho l’occasione di giocare con continuità. Devo tutto alla famiglia» DOMANI
Il Napoli
Nel 2017 sbarca al Napoli, proprietaria del suo cartellino, che lo presta a Viterbese, Cesena, Pro Vercelli e Frosinone. Nel 2022 il ritorno al Napoli, con cui vince lo scudetto. Il Monza
Nel mercato di gennaio, viene prestato al Monza fino a fine stagione a ragione Alessio Zerbin quando dice: «Non sono più da considerare un giovane». Perché? Ricapitoliamo: dall’oratorio Santa Rita a Novara, al vivaio dell’Inter, poi Novara dintorni (Suno e Gozzano), Napoli, Viterbo, Cesena, Pro Vercelli, Frosinone e ora Monza. Ha vinto lo scudetto col Napoli ma nel 2015 si è pure divertito con una presenza in Prima Categoria («Avevo 15 anni, mio padre mi comprò le scarpe a sei tacchetti la mattina stessa…»). Ha ragione perché ha già vissuto moltissime esperienze.
H▶ E a Monza come va?
«Ho trovato un gruppo fantastico, mi son sentito parte dopo un’ora. La sera in cui sono andato a cena con Adriano Galliani dopo la firma è stata quasi la prima volta in cui mi sono sentito davvero un professionista. Avevo un po’ di timore reverenziale, mi ha fatto sentire a mio agio. La mia timidezza non è emersa».
▶ L’a.d. si ricorda che lei ha vinto una Coppa Italia di C contro il Monza e che nel 2021-22 ha segnato due gol con il Frosinone contro di lui?
«Certo! Me l’ha detto in quella cena… Tra l’altro era destino che vestissi questa maglia: da piccolo ho fatto qualche provino qui prima delle giovanili dell’Inter. Poi ho esordito da titolare in A contro il Monza nella scorsa stagione col Napoli e in questa prima da titolare contro il Monza».
▶ Si applica bene il calcio di Palladino alle sue caratteristiche?
«Sì, gli piacciono i giocatori di gamba. Devo migliorare alcune cose, tipo la lucidità sotto porta. Quello step devo farlo io».
▶L€i è arrivato in prestito secco dal Napoli da protagonista della Supercoppa italiana: doppietta in semifinale alla Fiorentina, titolare in finale contro l’Inter…
«Mazzarri mi ha dato grandi possibilità, io ho cercato di farmi conoscere da lui e mi ha tenuto in considerazione. Anche grazie a lui sono arrivato qui pronto».
▶ Domenica sera arriva il Milan: il Monza non perde da tre gare, mai subito gol, ma segnato solo uno. Che periodo è?
«Possiamo fare meglio anche in una situazione di classifica decisamente buona».
▶ Nella scorsa stagione sono stati fatti molti punti con le big, in questa ancora nessuna vittoria…
«Col Milan ce la giochiamo, ci possiamo divertire e metterli in difficoltà. Niente avere timore, anche se è in forma e in fiducia».
▶Co⏻a l’ha spinta ad accettare Monza?
«E’ l’occasione per giocare con più continuità e per dimostrare di essere da A. E’ la soluzione giusta. E poi… Galliani!».
Alessio Zerbin
▶ Dal vivaio Inter alla Prima categoria, poi la D fino allo scudetto: dove ha trovato la forza per gestire questo “su e giù”?
«Non c’è una spiegazione. Andavo a scuola, mi allenavo e mi divertivo, tutto con molta spontaneità. I miei genitori, Paola e Paolo, sono stati la base di tutto. Se dovessi ridar loro i soldi della benzina per portarmi ad allenamenti e partite, dovrei lavorare moltissimi anni! Senza scordare i nonni che mi hanno supportato moralmente e concretamente: Anna, Luciana, Giancarlo e Mario, mi piace ringraziarli tutti ancora adesso. “Mi raccomando non farti male” resta la raccomandazione più usata ancora adesso… La famiglia è stata ed è un punto fermo per me, compreso mio fratello Valerio e la mia compagna Valentina».
▶ Quando è uscito di casa?
«Quando nel 2015 sono andato al Gozzano. Studiavo, mi allenavo e mi facevo da mangiare. I miei ci tenevano allo studio e quindi qualche tirata d’orecchie per voti non buoni mi è arrivata. Mentre la pasta che mi cucinavo io e che mangiavo il giorno dopo appena finito la scuola non me la scorderò mai… Sono orgoglioso della straordinaria normalità della mia famiglia che mi ha trasmesso i valori del vivere bene».
▶L€i si sente una giovane promessa del calcio?
«Ma no! Mi sento uno che sta a metà strada… Valentin Carboni e Samuel Vignato sono giovani, sono del 2005 e 2004. Alla mia età puoi crescere ancora tanto, ma devi spingere. E fuori non bisogna dare alibi. Uno di 24 anni deve essere già pronto, non essere considerato un giovane».
LAZIO-BOLOGNA EMPOLI-FIORENTINA UDINESE-CAGLIARI FROSINONE-ROMA MONZA-MILAN
SASSUOLO-EMPOLI SALERNITANA-MONZA GENOA-UDINESE
JUVENTUS-FROSINONE CAGLIARI-NAPOLI LECCE-INTER MILAN-ATALANTA
ROMA-TORINO FIORENTINA-LAZIO
Col Milan ce la giochiamo, possiamo divertirci e metterli in difficoltà, anche se loro sono in forma e in fiducia