La Gazzetta dello Sport - Romana
Pochettino alla prova del City Per svoltare e sopravvivere
L’argentino e i lavori in corso: tanti infortuni, esperimenti e qualche progresso. Ma con Guardiola oggi è dura: «Attacchiamo»
The boss
Il tecnico argentino Mauricio Pochettino, 51 anni, al Chelsea da quest’estate. Prima al Psg e una finale di Champions persa con il Tottenham nel 2019 a miglior garanzia per poter continuare a lavorare sereno è il suo contratto. O, meglio, quanto costerebbe al Chelsea licenziarlo. Si parla infatti di 10 milioni di sterline. E per un club con un passivo già bello profondo, ai fini del fair play finanziario non sarebbe idea gradita allargarlo, rischiando poi di incorrere in sanzioni. Così il Chelsea sembra avere le mani legate. E in fondo Pochettino può lavorare più sereno. La scorsa stagione il nuovo proprietario Todd Boehly si era disfatto di Tuchel in settembre, del nuovo astro Potter ai primi di aprile, chiudendo con un interim e Lampard. Non una buona premessa per l’argentino Pochettino, arrivato la scorsa estate e chiamato a ricostruire. Tanto più in un club che ha speso poco meno di un miliardo di euro sugli ultimi mercati con un tourbillon di arrivi e partenze da far girare la testa.
LAlti e bassi Eppure il Poche ci ha sempre creduto. Proprio alla viglia dell’andata col City, rivale di oggi che arriva da 11 vittorie di fila, disse: «Siamo il Chelsea, non possiamo sentirci battuti. Dobbiamo provarci». Ieri ha ripetuto: «Andremo per attaccare, correre avanti e fare lo sforzo tutti insieme. Coraggio». A Londra ne uscì un 4-4 spettacolare, con gol del pari dei Blues dell’ex Palmer su rigore al 95’. Il primo punto del Chelsea contro Guardiola dopo 6 ko di fila. L’ultimo trionfo dei londinesi col Pep è stato il più bello: la finale di Champions vinta nel maggio 2021. Il problema dei Blues in stagione è stata la discontinuità. Imprese recenti come il 3-1 con l’Aston Villa fuori casa in FA Cup e i “cappotti” subiti con Wolves e Liverpool le settimane precedenti; la vittoria per 4-1 nel derby in casa degli Spurs e le 4 pere prese a Newcastle.
Diagnosi Oggi il Chelsea è un team di metà classifica (10°), a 13 punti dalla zona Champions, ottavo nei gol fatti (41), ma 11° fra le difese meno battute (40 reti subite in 24 match, 1,6 a gara). E poi ha il problema infortuni: tanti, troppi in stagione. Ancora ieri il Poche elencava: nuova battuta d’arresto per Chukwuemeka, Thiago Silva non è ancora pronto, out Badiashile, Cucurella, Fofana, Lavia, Ugochukwu e Reece James. Una catastrofe. Non ha mai avuto la rosa tutta a disposizione. Oggi ritornano Colwill e Malo Gusto in difesa, anche il nostro Casadei potrebbe avere una chance, viste le defezioni a centrocampo. Finanche il portiere
Robert Sanchez si è perso 8 match. Il Poche ha impiegato quasi 30 elementi finora, il 39enne Thiago Silva il più presente (23 gare) con Gallagher, 4 diversi terzini destri e 3 a sinistra, 8 centravanti, Sterling usato in 4 posizioni. Insomma, c’è un pochettino (maiuscolo o minuscolo fa lo stesso…) di confusione sotto il cielo Blues.
Paragoni
Gol da ex
Cole Palmer, 21 anni, il biondo al centro, in mezzo all’abbraccio dei compagni del Chelsea dopo aver firmato il 4-4 all’andata col City su rigore
dall’azzurro, contro l’avversario che ha tenuto battesimo il fantastico percorso di gloria degli ultimi tre mesi la Volpe Rossa insegue la vittoria che gli garantirebbe a prescindere il numero 3 del mondo. Nell’Era Open, un nostro giocatore non si è mai spinto così in alto.
Mister solidità Ma il match di stasera nasconde insidie nonostante i precedenti e l’evidente superiorità tecnica di Sinner: per il 27enne di Haarlem peseranno il fattoretifo («Quando ho giocato qui per la prima volta nel 2018 c’erano 15.000 persone solo per me, una carica fantastica») il buon momento di forma, testimoniato dall’eliminazione di Hurkacz al secondo turno, e anche la mano della buona sorte manifestatasi nella partita inaugurale, quando ha annullato due match point a