La Gazzetta dello Sport - Romana

Nel mirino di Jannik I grandi obiettivi? Roma, Wimbledon i Giochi e le Finals

I tornei italiani e le Olimpiadi esaltano Sinner che sull’erba londinese si trova molto bene

- Di G.B. Olivero

l regalo che possiamo, anzi dobbiamo fare a Jannik per ringraziar­lo di tutte queste emozioni è anche il peccato da non compiere ripensando alla sua striscia di vittorie: pensare che siano scontate, che se hai battuto De Minaur sei volte lo batterai anche la settima e così via. Lo sport non è così, soprattutt­o non è così il tennis: il livello è talmente alto che se cali leggerment­e puoi perdere con tanti avversari. Ecco, questo concetto vale pure per i più forti in assoluto: basta riflettere sulle recenti difficoltà di Alcaraz per accorgersi di quanto sia difficile e competitiv­o il mondo delle racchette. Sinner perderà, speriamo il più tardi possibile, ma perderà: e il modo in cui reagirà alla sconfitta (dall’ultima sono passati 92 giorni) sarà un altro dei fondamenta­li momenti di crescita che lui è così bravo a metabolizz­are per diventare ancora più forte. Detto ciò, è naturale provare a ipotizzare quali possano essere i grandi obiettivi stagionali del nostro campione al di là della posizione nel ranking.

II piedi per... terra La programmaz­ione può sempre cambiare, ma Sinner giocherà 18-20 tornei: i quattro Slam, i nove Masters 1000 (anche se Madrid non gli piace, ma lo zero in classifica gli piace ancora meno), quattro o cinque Atp 500, le Finals, più i Giochi olimpici. E’ vero che alle Finals bisogna qualificar­si chiudendo l’anno tra i primi otto, ma se anche non accadesse (ragioniamo per assurdo, ovviamente) Jannik potrebbe utilizzare la wild-card che spetta al vincitore di uno dei Major non ammesso direttamen­te all’evento di Tori

12

Jannik Sinner è il numero 1 del tennis italiano per tornei vinti nell’era Open (dal 1968): sono 12, due in più di Adriano Panatta (10) e tre rispetto a Fabio Fognini (9)

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