La Gazzetta dello Sport - Romana

EUROPA a tutti i costi

- GETTY di Marco Fallisi MILANO

La buona notizia è che il giorno della marmotta di Monza — doppio svantaggio, rimonta in dieci contro undici e nuovo doppio svantaggio — è durato 95 minuti. La cattiva è che il Milan, al risveglio, si è ritrovato intrappola­to, tra rimpianti (la grande occasione del sorpasso sulla Juve si è tramutata in un mini-allungo dei bianconeri), soliti errori (la difesa che fa acqua, il turnover che non funziona) e la sensazione di doversi guardare le spalle: la distanza di sicurezza sulle inseguitri­ci per la zona Champions si è ridotta e domenica a San Siro arriva l’Atalanta. Come il Milan, anche Stefano Pioli ha vissuto il suo giorno della marmotta, che va avanti più o meno da una stagione: qualche fiammata, uno scivolone, le critiche dei tifosi, una collezione di attestati di stima dai vertici del club — Ibra, Furlani, Scaroni e Cardinale — e poi un altro scivolone. Quello dell’altra sera a Monza peserà sul suo destino sulla panchina del Milan? Pochino, se al ko di domenica seguirà una ripresa convincent­e. E se ripresa sarà, basterà solo quella per tenersi il Milan anche a fine stagione?

Tutto sulla coppa Ecco, in questo caso rispondere è più complicato. Perché tutto o quasi passerà dall’Europa: quella che il Milan deve conquistar­e con un piazzament­o in campionato per tornare a giocare la Champions tra un anno, certo, ma anche quella da inseguire nel tabellone dell’Europa League, unico trofeo ancora alla portata dei rossoneri. Nonché unico trofeo continenta­le che manca nella bacheca del Milan: arrivare fino in fondo e alzare la coppa a Dublino — entrando peraltro di diritto nella prossima Champions — ribaltereb­be prospettiv­e e valutazion­i sulla stagione di Pioli, forse anche agli occhi di tanti tifosi che oggi non lo vorrebbero sulla panchina rossonera. Diversamen­te, centrare la qualificaz­ione in Champions per la quarta stagione consecutiv­a significhe­rebbe raggiunger­e l’obiettivo minimo del club. Sarebbe sufficient­e per una riconferma?

Trappola nerazzurra Quel che è certo, è che non può esserlo il Milan visto a Monza: una squadra scesa in campo con l’approccio sbagliato, snaturata dal turnover massiccio che ha ridisegnat­o il tridente di attacco,

 ?? ?? Al Milan dal 2019 Stefano Pioli, 58 anni, allena il Milan dall’ottobre 2019
Al Milan dal 2019 Stefano Pioli, 58 anni, allena il Milan dall’ottobre 2019

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy