La Gazzetta dello Sport - Romana
La rivincita di Adli dopo le critiche di Monza «Visto? Volevo dimostrare di essere da Milan»
(l.b.) Yacine Adli a fine partita dice una frase non banale: «Ci sono rimasto male perché a Monza ho fatto una partita bruttissima, volevo dimostrare che sono da Milan e che posso giocare qui».
Tra le righe, c’è una lezione: se sbagli, ammetti l’errore e reagisci subito. Adli lo ha fatto già lo scorso anno – non giocava, non si è pianto addosso – e contro l’Atalanta ha giocato la partita che Pioli gli chiede. Si è fatto dare il pallone, non ha forzato le giocate, ha trovato spesso l’uomo libero senza tenere troppo palla. Difensivamente non è andato in difficoltà e anzi, ha chiuso Koopmeiners nella prima occasione importante dell’Atalanta. Il suo commento è in linea: “Abbiamo dato tutto e cercato di fare movimento, con l’Atalanta è sempre difficile, loro sono sempre uomo su uomo. I due punti non li perdiamo oggi, li abbiamo persi in partite in cui potevamo mettere più anima». Vero. Pioli lo ha preferito a Reijnders per la prima volta in stagione e alla fine ha spiegato di averlo fatto soprattutto per le caratteristiche di Adli, «più indicate per questo tipo di partita». Il Milan così ha acquistato un titolare: con loro due, Bennacer, Musah e Loftus-Cheek, il turnover è una risorsa, non un problema. ma con le mani mima le “chiacchiere” di chi lo ha criticato in questi mesi di digiuno, come a dire: «Parlate pure, io vi ho appena fatto vedere quello di cui sono capace». Il rischio era il solito: pancia piena dopo la magia e poca continuità nella partita. Niente di più sbagliato, ed è qui che Rafa ha strappato come fa sul campo: dopo quel pallone per Pulisic, si è rivolto verso gli spalti e ha incitato il pubblico a spingere la squadra. Poi lo ha fatto lui, allargandosi, arretrando, sacrificandosi fino quasi allo sfinimento (a fine partita era visibilmente stanco, anche provato dalle tante botte ricevute), telecomandando i compagni: gli 86 palloni toccati contro l’Atalanta sono il suo record stagionale. Numeri da centrocampista, decisamente lontani dal Leao “standard”: contro il Napoli, partita in cui è rimasto in campo fino alla fine come ieri, ne aveva toccati 47.
Al top È stato il miglior Rafa di sempre? Probabilmente no - il super derby con doppietta, nel settembre di due anni fa, resta a un livello altissimo - ma ci è andato vicino. Quanto al bilancio di questa stagione, Pioli non ha dubbi: «È la miglior prestazione della stagione per continuità. Le sue giocate le ha sempre avute, ma in questa partita le ha fatte con continuità importante e con un ottimo lavoro in fase difensiva. Nasce tutto da lui e dalla sua mentalità. Dovrà provare ad essere sempre questo tipo di giocatore perché ne ha i mezzi». E se succederà, il Milan raccoglierà senz’altro più di quanto fatto con l’Atalanta.