La Gazzetta dello Sport - Romana

Motta incanta e rimanda la firma I rossoblù per lui sfidano le grandi Il Bologna o una big

L’amore totale della città, la Champions, la petizione Il fattore umano potrebbe indurlo a dire no “pesanti”

- Di Matteo Dalla Vite BOLOGNA

hiago Motta è un innovatore: lo hanno detto anche molti suoi colleghi. Thiago Motta ha concetti inderogabi­li: dopo la salvezza si dimise lasciando oltre un anno di contratto a La Spezia perché non in sintonia con parte della dirigenza e programmi; e disse no al Napoli fresco campione d’Italia nel postSpalle­tti. Motta non segue il “giàdetto” e spesso si ciba del non detto, del non fatto. Del non preventiva­bile: come la zona-Champions del Bologna. Oggi come oggi il “Thiamo Motta” è uno slogan globale, qui. E il “thiagomott­ismo” – religione calcistica che anche lo scrittore Enrico Brizzi ha postato da… militante – fa sì che andare un passo alla volta sia il credo col quale agire.

Tvalcata «contro squadre più grandi di noi» e nulla deve distoglier­e dall’obiettivo Europa. Tanto che la testa è già rivolta allo scontro diretto a casa-Atalanta (domenica 3) e che sono già stati venduti oltre 7000 biglietti per Bologna-Inter (9 marzo). Del rinnovo se ne parlerà solo a fine stagione, o minimo a fine aprile: quando i giochi saranno più chiari, i progetti e gli orizzonti più definiti. Nelle chiacchier­ate lungo i corridoi di Casteldebo­le, Thiago e la dirigenza (con Joey Saputo naturalmen­te in testa, ovvero il presidente più coinvolto e felice che mai e che può spostare gli equilibri in maniera definitiva) si sono spesso confrontat­i e in chiave 2026. Il Bologna – che ha acquistato giocatori per 20 milioni a gennaio con l’idea «di agguantare il sogno Europa» (parole dell’ad Claudio Fenucci) - vorrebbe blindarlo domani ma passi avanti non ne sono stati fatti anche perché Thiago è seriamente convinto di una cosa: primo, pensiamo al presente; secondo, se firmo è perché, chiunque verrà poi a cercarmi, scelgo Bologna. Senza dribbling o finte. Per questo - e per non fare il doppio gioco - evita un autografo che potrebbe placare tutti esteriorme­nte per poi scegliere una “big”. Serietà, e senza clausole.

All’Università

ore 20.45

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