La Gazzetta dello Sport - Romana
Belinelli e Mickey mostrano i muscoli La Virtus è infinita
Contro Valencia una vittoria cruciale verso i playoff. Ma si fa male Shengelia
playoff, o almeno i playin, sono ormai a un passo. La vittoria contro il Valencia è la numero 17 nella splendida Eurolega della Virtus. Dopo la sconfitta in casa con il Monaco prima della sosta e la prematura eliminazione ai quarti di Coppa Italia, Bologna torna a festeggiare con una sola grande preoccupazione: le condizioni della caviglia destra di Toko Shengelia infortunatosi dopo sei minuti. «La squadra ha risposto alla grande alle avversità dice Luca Banchi - con uno sforzo comune che ha permesso di controllare la partita. Festeggiamo la vittoria e poi la capacità di ribaltare la differenza canestri. È stato il manifesto di un’importante prestazione di squadra».
IBrividi L’inizio è complicato. La Virtus stenta a entrare in partita e rischia di deragliare quando, dopo sei minuti, Shengelia mette male il piede destro in penetrazione e torna negli spogliatoi. Dall’altra parte Chris Jones chiude un gioco da quattro punti e con due liberi dell’ex Ojeleye Valencia allunga a +8 al termine di un parziale di 9-0. Riappare la poca brillantezza del periodo precedente alla sosta per Coppe e nazionali. L’attacco funziona poco, Marco Belinelli non prova neanche un tiro da tre punti in tutto il primo quarto, braccato con ruvidità da Justin Anderson. Ma Valencia non ne approfitta e fa rientrare la Virtus regalandole una serie di errori al tiro da vicino, comprese due schiacciate sprecate dall’ex reggiano Reuvers. Alla fine del primo quarto la squadra di Mumbru ha 4 su 15 da vicino e la Virtus non va meglio con un 7 su 20 complessivo. Lo svantaggio di due punti al 10’ è un affare per Bologna. Quando rientra Belinelli, la Virtus prende in mano la partita.
Il capitano Con la prima tripla a segno dopo 16 minuti, il Beli firma il primo vantaggio di 6 punti costruito con un attacco più proficuo e meno confusionario dei primi minuti che si appoggia su un positivo Jordan Mickey. Bologna alza il livello della propria difesa e Valencia continua a faticare in attacco con palle perse ed errori, segnando solo 12 punti nel secondo quarto. Ecco che Belinelli si esibisce in un paio di bellissimi assist a Mickey e Polonara. Poi una delle sue ormai
Mike James è vicino al record di punti in Eurolega. Il play di Monaco, oggi in campo a Barcellona, finora ha segnato 4427 punti in 10 stagioni, il primo della classifica dal 2000 a oggi è Vassilis Spanoulis, ex play greco, con 4455 in 15. tipiche triple e un 3 su 3 ai liberi per un fallo dell’ex fortitudino Robertson: in meno di un minuto il capitano bianconero porta i suoi al +12 (44-32) prima dell’intervallo, di cui 11 sono tutti suoi. Ed ecco spiegato in pratica e in pochi minuti perché Shengelia dice di lui che è un fenomeno fuori dalla realtà.
La squadra L’abbrivio del secondo quarto prosegue anche dopo l’intervallo quando l’attacco della Virtus diventa ancora più fluido con assist (23 alla fine), buona circolazione della palla e coinvolgimento di tutti, da Bryant Dunston (6 punti nel parziale) a Isaia Cordinier, i cui capelli dall’azzurrino della Coppa Italia hanno virato verso il verdino. Il +15 arriva sul 51-36. Si accende Chris Jones, il play e leader del Valencia che segna 12 punti nel parziale per riportare i suoi fino al -8 nell’ultimo minuto del quarto. Achille Polonara, dopo le buone prestazioni in Nazionale di cui la seconda da capitano, inaugura da tre l’ultimo periodo in cui tutta la squadra contribuisce a tenere lo svantaggio a cavallo dei 10 punti. Mickey porta via la palla a Davies in penetrazione per un possibile -7 e il lungo ex Olimpia si prende anche un tecnico per proteste. Le triple di Lundberg e di un ottimo Pajola riportano Bologna a distanza di sicurezza, anzi al massimo vantaggio, +17. E la qualificazione è lì a un passo. 8 BELINELLI 7,5
PLAYOFF
ALBA-MACCABI VIRTUS-VALENCIA PARTIZAN-EFES
REAL MADRID-PANATHINAIKOS
Questo successo è il manifesto di una prestazione di squadra
FENERBAHCE-VITORIA ZALGIRIS-OLYMPIACOS VILLEURBANNE-MILANO BAYERN-STELLA ROSSA BARCELLONA-MONACO
EFES-BAYERN MONACO-STELLA ROSSA MACCABI-ZALGIRIS VALENCIA-BARCELLONA REAL MADRID-FENERBAHCE OLYMPIACOS-VIRTUS
PANATHINAIKOS-VILLEURBANNE VITORIA-ALBA MILANO-PARTIZAN
è la prima volta che debutta all’inizio di marzo. Prima aveva sempre esordito tra gennaio e febbraio. Le fa strano iniziare così tardi?
«In effetti tutti stanno parlando di un debutto tardivo ma... Non è così poi tardi visto che siamo ancora in inverno e fa freschino a quanto pare! Volevo allenarmi un po’ di più, però parliamo di una differenza di un paio di settimane rispetto al solito. Negli ultimi giorni, a dire il vero...».
▶ Che cosa?
«Ho cominciato a sentire forte dentro di me il desiderio di gareggiare. Di divertirmi. Sono davvero motivato, voglio che l’attesa finisca presto».
▶Da quando è professionista, solo l’anno scorso ha saltato la Strade Bianche: ci spiega bene perché questa corsa è così speciale per lei?
«Perché è diversa da tutte le altre ed è stata la prima gara di un giorno europea che ho fatto da professionista. Fin dalla prima volta, mi sono divertito tantissimo. Era una specie di caos! Anno dopo anno, ho visto i miei progressi fino a che sono riuscito a vincere, nel 2022. Amo il percorso, i settori di sterrato, poi ci sono diverse parti in salita che mi si addicono. Sì, è piacere puro».
▶ Sembra di capire che la Strade Bianche, mettendo tutto ciò assieme, è cucita su misura per il suo stile, la sua idea di ciclismo. Giusto?
«Penso di sì. Tecnicamente, senz’altro. Poi stimola in me il mio spirito da bambino, diciamo, specie quando si deve andare super-forte in salita. Senza dimenticare che io adoro la Toscana. Peccato che non ci sia mai venuto in vacanza, anche questo è un obiettivo per il futuro».
▶Du€ rivali come Vingegaard ed Evenepoel nel 2024 hanno debuttato vincendo: chi la conosce dice che quando vede azioni così le viene ancora più voglia di rispondere allo stesso modo. È vero?
«Sì, mi dà una motivazione-extra, è uno stimolo maggiore per me per riuscire a fare subito qualcosa del genere, e dimostrare quanto mi sia riuscito ad allenare bene negli ultimi tempi. Remco e Jonas mi hanno impressionato, non solo hanno vinto ma l’hanno fatto in un modo speciale. Ricordiamoci però anche che la stagione non sarà certo valutata solo sui primi risultati».
▶ Visto che punterà sia al Giro sia al Tour, ha dovuto fare delle rinunce: in particolare, non difenderà il titolo al Fiandre. Quanto le è costato?
«Vero, è un grosso ‘lavoro’ partecipare a due grandi giri e ambire al meglio in entrambi come nel mio caso. Ci vogliono preparazione e sacrifici, ma per fortuna la mia squadra, le persone che mi stanno attorno, mi supportano al meglio. Questo rende le cose più facili».
▶ Ma quando sarà al Giro, pensa che sarà concentrato al cento per cento sulla caccia alla maglia rosa o inconsciamente magari cercherà di salvare qualche energia per il resto dell’anno?
«In gara al Giro certamente darò il cento per cento, impossibile fare calcoli. Credo in me stesso e penso che dopo il Giro avrò il tempo necessario per recuperare
1. Tadej Pogacar sembra volersi “mangiare” lo sterrato
2. Ieri in allenamento sul settore delle Tolfe con il messicano Isaac Del Toro
3. Una espressione curiosa
Ho un nuovo allenatore, Javier Sola. Per il corpo uno shock può essere salutare
«Questa corsa è divertimento e piacere puro Mi stimola molto»
s TEMPO DI LETTURA 6’34”
«Adoro la Toscana, ci verrò in vacanza Come gruppo siamo cresciuti»