La Gazzetta dello Sport - Romana
Voglia di gentilezza per un corpo forte Vestito anche di fiori
Giorgio Armani e un messaggio di speranza. Le curve di Ferrari, il tuxedo di Dolce&Gabbana e le righe di Missoni
DOLCE&GABBANA
Ifiori d’inverno come messaggio di grazia e speranza. Sbocciano fuori stagione e illuminano, annunciando bellezza, rinascita, una stagione migliore, di cui abbiamo fortemente bisogno. Fiori e ricami, giacche con maniche svasate e pantaloni liquidi, abiti bellissimi. «Per una donna “normale” che vuole essere vestita bene», dice con forza Giorgio Armani, fedele a se stesso, coerente e condivisibile. Lo stilista continua il suo racconto di eleganza non con poche difficoltà, anzi «col disagio di sempre: perché ho iniziato quando c’era una moda che non amavo, la moda del Carnaby Street, della farfallina, mentre io cucivo giacche da uomo, pantaloni larghi eccetera... E 40 anni dopo, oggi la sensazione è la stessa». Mentre molto là fuori sa di eccesso e forzature, lui riparte da Gina di Bernardo, volto intramontabile di Armani degli Anni 80 e 90. E non è nostalgia. «È affetto per una donna che ha capito e interpretato la mia moda, che mi ricorda un’atmosfera che ho amato». Così il signor Armani prende le distanze «dalle matte che si vedono in Montenapoleone, trasformate in oggetto del desiderio» e manda in passerella una donna che illumina la notte, che sboccia nel freddo, vestita di velluti, raso, sete tecniche ma anche bouclé in morbida lana, dalla silouette slanciata e poetica, con ai piedi sneakers o stivali bassi, sempre lieve e presente, elegante e preziosa. Che ama il nero («è il colore che la rende più bella, quello che preferisce») e la natura, il mondo, da proteggere.
Curve La Milano Fashion Week, faticosa perché compressa tra show, presentazioni ed eventi e bagnata dalla pioggia che già di suo manda in tilt Milano, ha celebrato la donna dell’autunno inverno 24/25. Una donna dalle tante sfaccettature, ma sempre forte e volitiva, comunque (la) si vesta. «Il corpo è una macchina potentissima, il corpo è energia, luce», dice Rocco Iannone. E le gambe chilometriche di Irina Shayk in body, decolleté e cappotto nero foderato di rosso, spiegano immediatamente il concetto. Profili netti e curve improvvise, sensualità e dinamicità, artigianalità e tecnologia, la collezione di Iannone per Ferrari Style è un trattato sul nero abbagliante, che riflette e diventa argento sino al bianco. L’altro colore è il rosso (Ferrari, appunto), uguale passione. Il cashmere è garzato e leggero, il velluto froissé e cangiante, e il jeans resinato, speciale. Il blazer ha il punto vita segnato e le spalle importanti, la driving shoe sportiva diventa prima ballerina e poi stivale cuissard. Il Mito e il racing (nei guanti couture, nella GT bag, negli occhiali a mascherina) ispirano e caratterizzano una moda che ha già una sua storia. E piace.
Clessidra Il corpo è al centro dello show anche da Ermanno Scervino, «custode di intelligenza e sensualità». «La moda è uno strumento di autodeterminazione». Giacche a clessidra, panta
LUISA SPAGNOLI
MISSONI
loni over e cappotti con le spalle scese dai tessuti tradizionalmente maschili (dai gessati alle grisaglie), ma altrettanti abiti bustier in double di lana e vestiti da sera in organza impalpabile. E ricami, anche sui doposci di pelliccia ecologica.
Certezze La pelle è protagonista della storia di Tod’s e della prima collezione di Matteo Tamburini, che nel deposito dei tram Darsena fa sfilare capi essenziali e sofisticati, con trench in nappe, mantella e pantaloni dal risvolto ampio, stivali ispirazione motociclista e maxi bag, in equilibrio perfetto tra la vita urbana e il tempo libero. Dolce&Gabbana continua il suo viaggio alle radici del brand, con un omaggio al tuxedo, classico, essenziale, eterno. Nero. E declinato nella versione sartoriale e in quella più sensuale, di pizzi e trasparenze, fedele alle sue origini. Ritorna alle righe Missoni, quelle che Ottavio componeva in materiali e Rosita in abiti, dal passo deciso: disegnano la silouette in una palette primaria e terrosa, con l’immancabile bianco e nero. Torna alla bellezza della costa di Deauville, al Duca di Morny fratellastro di Napoleone III e alla sensualità di Anouk Aimée, protagonista di Un homme et une femme, Luisa Spagnoli: un mondo di lunghi cappotti quasi militari, cappe, sahariane e giacche dal taglio maschile, ma anche minigonne o longuette con spacchi infiniti e abiti in velluto con scollo a cappuccio. Perché è attraverso il passato che si scrive il futuro.
Passione
Le gambe perfette di Irina Shayk per le creazioni di Rocco Iannone. La collezione punta sul nero in varie declinazioni, anche nella versione abbagliante, spesso accoppiato al rosso simbolo del brand