La Gazzetta dello Sport - Romana

«L’Inter adesso attacca Il Bologna è moderno Stili diversi, ma al top»

- Di Andrea Schianchi AFP

artita molto interessan­te e, credo, bellissima. Si affrontano due squadre in forma guidate da due allenatori che, con stili diversi, si stanno imponendo all’attenzione del pubblico. Bisognerà stare con gli occhi incollati al campo, perché può succedere di tutto». Arrigo Sacchi è già sintonizza­to sulla sfida del Dall’Ara tra il Bologna e l’Inter. La prima in classifica, che sta dominando il campionato, e la quarta che è la vera sorpresa della stagione.

«P▶ Che cosa la incuriosis­ce di questa partita?

«Voglio vedere se l’Inter continuerà a mostrare i progressi evidenziat­i nell’ultima parte della stagione. In particolar­e, mi aspetto che giochi un calcio offensivo e aggressivo. Non so, però, quali siano le idee di Inzaghi: magari lui sceglie di attaccare con le ripartenze. È per questo motivo che mi interessa molto questa sfida».

▶S€ lei fosse Inzaghi?

«Io direi di pressare a tutto campo e di togliere il fiato ai ragazzi del Bologna. In questo modo sarebbero costretti a giocare a ritmi e velocità che non sono ancora nelle loro corde, e così potrebbero andare in difficoltà. Ma, ripeto, l’allenatore dell’Inter è Inzaghi, che sta facendo benissimo, e tocca a lui scegliere lo stile che vuole imporre».

▶Sta apprezzand­o l’evoluzione dei nerazzurri?

«Hanno fatto notevoli progressi, adesso l’Inter è una squadra che si muove compatta, tutti si aiutano e accennano anche all’azione di pressing, e poi in contropied­e è un gruppo micidiale».

▶ Il Bologna è davvero sorprenden­te: è d’accordo?

«Pratica un calcio molto moderno e Motta ha a disposizio­ne un gruppo di giovani. Mi piacciono il movimento senza palla, il pressing, il possesso, il palleggio. Si vede la mano dell’allenatore. D’altronde sono due anni che questi giocatori lavorano seguendo le idee del tecnico e i risultati sono davanti agli occhi di tutti. Il Bologna è divertente da vedere e sono convinto che i ragazzi di Motta si divertano a giocare così».

▶Motta è uno stratega?

«Sicurament­e sì. Vuole vincere attraverso il gioco, non si basa sugli errori degli avversari o sull’invenzione del singolo. Il suo lavoro è finalizzat­o alla costruzion­e di una trama, come dovrebbe fare un regista o un direttore d’orchestra».

▶ Quali rischi corre il Bologna?

«Premesso che sta attraversa­ndo un ottimo momento di forma fisica e anche psicologic­amente mi sembra che stiano bene, credo che il pericolo possa venire dalla cosiddetta sindrome da appagament­o».

▶Può spiegare meglio?

«Quando lavori con i giovani questo rischio c’è sempre. Sono bravi, vincono, fanno bene e, all’improvviso, credono di essere già arrivati al traguardo. Dev’essere bravo l’allenatore a capire quando è il caso di tenere in tensione tutto il gruppo e far sì che non molli mai. Ma sono sicuro che Motta abbia le qualità e la saggezza per gestire questa situazione. Inoltre l’ambiente, a Bologna, è perfetto».

▶ L’Inter è finalmente diventata una squadra europea?

«Ultimament­e ha giocato bene, ha aggredito, è sempre stata attiva sul campo. E, di conseguenz­a, è parsa a tutti come una squadra ottimista. In attacco è sempre pericolosa. Deve proseguire su questa strada, seguendo le indicazion­i di Inzaghi che è migliorato tantissimo. L’obiettivo dev’essere quello di giocare un calcio da protagonis­ta, soprattutt­o in funzione della Champions League. Quindi: muoversi senza palla, attaccare gli spazi, pressare, palleggiar­e velocement­e, raddoppiar­e le marcature. Questa è una squadra attiva. Una squadra passiva, invece, e in Italia ce ne sono tante, aspetta le mosse dell’avversario».

▶ Un giocatore del Bologna che la impression­a?

«Facile dire Zirkzee. Ma anche gli altri sono bravi. E soprattutt­o sono inseriti in un contesto che li valorizza al massimo. Il Bologna è molto vicino a giocare un calcio automatico, e questo è merito di Thiago Motta che ha dato idee e regole molto chiare a tutti. Se lasci giocare il Bologna, rischi che si entusiasmi e che si esalti, perché questi ragazzi sono bravi anche nel palleggio in spazi stretti. Ecco perché l’Inter dovrà mettere in campo tutte le sue energie e tutta la sua esperienza per fronteggia­re gli emiliani. L’ho detto all’inizio di questa chiacchier­ata: sarà una partita di alto livello estetico».

Zirkzee colpisce, ma è bravo tutto il Bologna: giocano in automatico

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 ?? ?? Duello Nicolò Barella, 27 anni, e Remo Freuler, 31 nel 2-2 dell’andata
Duello Nicolò Barella, 27 anni, e Remo Freuler, 31 nel 2-2 dell’andata

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