La Gazzetta dello Sport - Romana
MARQUEZ È subito davanti
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Piove nel deserto, così che il primo giorno di scuola alla fine lascia tutti con un po’ di amaro in bocca e un senso di incompiuto, con anche il programma che viene stravolto: le prequalifiche che avrebbero dovuto designare i migliori dieci direttamente promossi in Q2, vengono rimandate a questa mattina alle 11.40, subito prima della disputa del turno che assegnerà la prima pole position della stagione, mentre il turno pomeridiano diventa una semplice sessione per abituare i piloti a guidare con il bagnato sotto la luce dei riflettori. Una giornata, quindi, che alla resa dei conti sembrerebbe quasi non contare niente, ma che invece una prima sentenza la regala già: ovvero che Marc Marquez c’è e si prepara a diventare una grande rottura di scatole (metaforicamente parlando, ovviamente) per tutti quelli che si sono presentati ai nastri di partenza con in testa l’obiettivo di giocarsi il Mondiale.
Pretattica Il neo-pilota del team Gresini si è nascosto per tutto l’inverno o, meglio, mutando d’abito, ha usato i test per imparare a conoscere il più possibile della sua moto, evitando di farsi prendere dalla frenesia del cronometro e concentrandosi a capire come va guidata la Ducati. Soprattutto, ha detto e ripetuto più volte di non sentirsi assolutamente tra quelli che, pronti via, si sarebbero giocati immediatamente podio e gara. L’ultima volta è stato giovedì pomeriggio nella conferenza stampa, scherzando anche per essere stato inserito assieme a Fabio Quartararo nel secondo gruppo,
La capra di Marc In inglese la parola Goat, acronimo di “Greatest of all times”, il più grande di tutti, significa anche capra: così il team Gresini ha organizzato questo siparietto per il suo pilota «quelli che non lottano per il Mondiale». Pronosticava calma e tranquillità, impegnato sul doppio fronte del continuare il processo di studio della Ducati, «una moto che gli altri guidano già da tantissimo tempo», e di non farsi prendere dalla frenesia adesso che, sceso da una Honda ancora zoppicante (il migliore, ieri, è stato Johann Zarco, 6°, con Joan Mir e Luca Marini al 16° e 17° posto a quasi un secondo dalla vetta), ha trovato una GP23 che lo scorso anno ha dominato a mani basse e che almeno in questa prima fase di stagione potrebbe consentire qualche sorpresa. «Mi preoccupa soprattutto il fatto di dover controllare il mio istinto, perché nel momento della gara potrei comportarmi come se guidassi ancora la RC213V».
Sensibilità antica Come reagirà oggi all’esame della prima qualifica e, soprattutto, della Sprint Race che alle 17 italiane