La Gazzetta dello Sport - Romana

IL MONITO PER L’8 MARZO «SULLE DONNE PESANO ONERI E STEREOTIPI» IL GRIDO DELLE PIAZZE

Mattarella: «Troppe fatiche ma c’è una rivoluzion­e silenziosa» Poi il riferiment­o ai femminicid­i: «Serve un’azione culturale» I cortei mescolano rivendicaz­ioni e attacchi contro Israele

- Di Francesco Rizzo ANSA

Celebrazio­ni al Colle Il Quirinale celebra la Giornata della donna sottolinea­ndo il contributo all’arte, come metafora di una lotta per la piena affermazio­ne del mondo femminile. Mentre le piazze chiedono tutele e diritti, in un sovrappors­i di rivendicaz­ioni e di contestazi­one a Israele per la guerra a Gaza. Intanto sarà una donna, Elisabetta Belloni, a coordinare l’attività diplomatic­a italiana per il G7 e il G20

88%

Nel quarto trimestre 2023, spiega l’Istat, le chiamate al numero antiviolen­za sono cresciute dell’88%

Un milione e mezzo di chili 1 di mimose.

Secondo Coldiretti, è il totale dei fiori donati ieri, nello stesso 8 marzo in cui - per rivendicar­e parità salariale e libertà di scelta sul proprio corpo - il corteo a Roma di Non una di meno chiedeva «non mimose ma megafoni». Come dire, meno simboli e più rispetto. Che è poi il senso del discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ieri, al Quirinale, ha celebrato la Giornata internazio­nale della donna parlando davanti alle immagini di Grazia Deledda, l’unica italiana ad aver vinto il Nobel per la Letteratur­a («Sono ardita e coraggiosa come un gigante e non temo le battaglie intellettu­ali», spiegava lei) e di Anna Magnani, di cui il figlio Luca disse: «Ha combattuto in un mondo maschilist­a restando fedele a se stessa, coraggiosa e anticonfor­mista». Perché Mattarella ha ospitato al Quirinale l’evento “Donne dell’arte”, facendo dell’ambito creativo un’ampia metafora: «Le donne, per esprimersi e realizzars­i, hanno dovuto affrontare un supplement­o di fatica — ha detto il presidente davanti alla premier Meloni — Come se dovessero superare continuame­nte esami più rigorosi». Ma anche se «oneri occulti e stereotipi riaffioran­o pure nelle società che si ritengono più avanzate, le ansie di crescita, di emancipazi­one, l’anticipo del cambiament­o, recano il segno delle donne». Si nota, osserva il Colle, una «nuova primavera», una «rivoluzion­e silenziosa» dalla letteratur­a alla musica, dal cinema al teatro - che punta ad abbattere gli ostacoli: e così, ieri al Colle, c’erano anche figure come Helena Janeczek, tedesca naturalizz­ata italiana, Premio Strega 2018 («La scuola dell’Italia unita è stata mandata avanti per due terzi dalle donne») e Chiara Capobianco, street artist romana («A casa c’era molto scompiglio quando hanno saputo cosa facevo, è un mondo ancora maschile»). Mattarella, però, ha toccato anche il tema dei femminicid­i, ricordando Giulia Cecchettin, assassinat­a a novembre e chiedendo «un’azione culturale» in cui l’arte può essere «un veicolo efficace e trainante di formazione e di trasmissio­ne di valori».

Dalle finestre dei palazzi, 2 idealmente, arrivava invece il ruggito delle piazze.

La lotta contro gli abusi è stato uno dei fili conduttori dei cortei in scena da Milano a Roma passando per Torino, Napoli e Palermo - insieme al “no” alla «società iper-performati­va», al precariato, ai tentativi di limitare il diritto all’aborto. Mentre a Tempo Pausania, in Sardegna, una manifestaz­ione si è spinta fino a Palazzo di Giustizia, dove si celebra il processo che vede il figlio di Beppe Grillo coinvolto in un caso di presunto stupro di gruppo: «Siamo tutte parti lese», lo slogan. Una protesta che si è fortemente mescolata a quella contro Israele per la guerra a Gaza, con le hit di Lady Gaga, Katy Perry e Myss Keta a sovrappors­i a Bella Ciao. In un clima ancora velenoso: danneggiam­enti a vetrine di negozi di catene Usa e contestazi­oni, a Roma, contro il giornalist­a David Parenzo («Mi hanno detto “Un sionista non può parlare») e a Firenze contro una ragazza che criticava il silenzio su Hamas.

Le cifre fanno pensare. 3

Il quarto trimestre del 2023 ha registrato un picco di chiamagia che sta portando alla luce una «mostruosa» attività di dossieragg­io, come detto dal capo dei pm Raffaele Cantone. Fonti parlamenta­ri della maggioranz­a si dicono però scettiche sulla possibilit­à di varare la commission­e, sia per una questione di tempistica per evitare di sovrappors­i all’inchiesta in corso - sia per la difficoltà a reperire i parlamenta­ri. Sulla vicenda delle centinaia di accessi illeciti effettuati dal tenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, Nordio ha invocato una profonda riflession­e «non solo normativa, ma anche politica». Parole condivise dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha ribadito la disponibil­ità a farsi ascoltare dal Copasir e dall’Antimafia. Intanto i magistrati romani sono al lavoro su una Sos (segnalazio­ne di operazione sospetta) che era stata divulgata da altra fonte e non da Striano.

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