La Gazzetta dello Sport - Romana

Pubblico scarso Netflix interrompe «Break Point»

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 Non ci sarà su Netflix una terza stagione di «Break Point», la serie sul tennis che avrebbe dovuto riprodurre il successo di «Drive to Survive», dedicata invece alla F.1. La piattaform­a di streaming ha deciso di interrompe­re la produzione per lo scarso appeal sul pubblico e la difficoltà a interfacci­arsi con i campioni.

Nel deserto california­no invece ci sono Darren Cahill, Umberto Ferrara e ancora Naldi, il più giovane del gruppo dopo il giocatore. La compagnia giusta, le persone giuste. Per Sinner è un’ossessione, come il lavoro, di cui non può fare a meno: «Alla fine è importante stare con chi ti vuole bene, con chi ti rende felice. Per me è un aspetto fondamenta­le. Se crei una buona relazione con chi lavora con te, allora ti porterai buone sensazioni lungo tutta la carriera». Insomma, meglio il gruppo, lo spogliatoi­o, delle vittorie: «I successi sono belli, ma durano un attimo. Subito dopo ci si rimette all’opera, testa bassa, e quindi è importante farlo con le persone giuste perché sono quelle con cui passi più tempo, tutto l’anno in giro per il mondo. Adesso ho qui con me papà che si prende cura di noi e ci fa mangiare bene». A gestire il gruppo c'è Darren Cahill, arrivato dall’Australia per dare il cambio a Simone Vagnozzi, che tornerà per il Masters 1000 di Miami. Cahill è il “vecchio“saggio, che ha portato personalit­à ed esperienza al team lavorando con il tecnico italiano, in grande armonia. Aspetto a cui Sinner tiene moltissimo: «Per la squadra è un grande valore aggiunto - ha detto dopo la vittoria contro Kokkinakis -, è una persona umile e gentile, proprio come mio padre ed è bello averlo con noi».

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