La Gazzetta dello Sport - Romana

È già in clima Sanremo La Cipressa al ritmo di Fabri Fibra

- BETTINI ci. sco. di Ciro Scognamigl­io INVIATO A MONTE PETRANO BETTINI

ilano-Sanremo, meno 6. Sabato 16 marzo. È quello il (primo) giorno in cui la stagione entra in un’altra dimensione, quella dell’eccellenza assoluta, perché questo e non altro è la Classiciss­ima. L’edizione 115 partirà da Pavia e arriverà in Via Roma dopo 288 km e il percorso classico con Turchino, i Capi (Mele, Cervo, Berta), la Cipressa e il Poggio. E sta già vivendo di un duello attesissim­o, quello tra il campione del mondo (e ultimo re a Sanremo) Mathieu Van der Poel - che sarà al debutto su strada - e Tadej Pogacar, sempliceme­nte favoloso alla Strade Bianche, dominata con un assolo di 81 chilometri. Lo sloveno non si è fatto scorag

MJonas Vingegaard è nato a Hillersev (Danimarca) il 10 dicembre 1996. Alto 175 per 60 kg, è pro’ dal 2019, sempre con la Visma. Ieri la 33a vittoria, la 17a per distacco, sesta stagionale in 10 giorni/gara dopo il Gran Camino (Spa). Ha conquistat­o due Tour

(2022 e 2023: 2° nel 2021) con 3 tappe e 25 maglie gialle; 2° alla Vuelta 2023. Ha conquistat­o il Delfinato e il Paesi Baschi nel 2023. Non ha mai corso

Giro, Sanremo, Fiandre e Roubaix. giare dal maltempo e venerdì ha provato di nuovo il finale della Classiciss­ima, partendo dalla Cipressa: l’ha documentat­o lui stesso con un post, sulle note del rapper Fabri Fibra. Da Montecarlo, dove risiede, si fa presto. Van der Poel ha previsto di fare la ricognizio­ne giovedì prima di andare nella zona vicino a Pavia dove la squadra farà base. E venerdì pomeriggio, a Pavia, ecco la presentazi­one delle squadre che pure l’anno scorso (ad Abbiategra­sso) aveva attirato tanto pubblico. Per adesso, intanto, Van der Poel e Pogacar partono alla pari… nelle scommesse: sono i due favoriti, quotati (Snai) a 4.50. Pidcock e Ganna sono a 10.

Vincenzo Nibali, per motivi diversi, piacciono molto «sia Vingegaard sia Pogacar. Ma Jonas in questo momento sulle salite lunghe ha qualcosa in più. È il miglior scalatore al mondo su questo tipo di ascese». Con lo Squalo – 2 Giri, 1 Tour, 1 Vuelta, 1 Sanremo, 2 Lombardia e tanto altro, tra cui le Tirreno 2012 e 2013 – l’occasione è giusta per entrare più nel dettaglio. Anche perché la salita di Monte Petrano l’ha scalata pure lui in passato e può garantirlo: «Tosta, davvero tosta. Un esame vero».

A▶Vinc€nzo, che tipo di scalatore è Vingegaard?

«Completame­nte diverso da quelli che ho affrontato io, penso in particolar­e a Chris Froome e Alberto Contador».

▶P€rché?

«Froome era capace di fare progressio­ni con accelerazi­oni devastanti, quasi sempre da seduto. Contador era molto, ma molto ‘esplosivo’, alzandosi spesso sui pedali, e si sarebbe adattato meglio al ciclismo di oggi».

▶E Vingegaard?

«Un misto di tutti e due. Mi colpisce soprattutt­o per la potenza che esprime in salita. Poi, Pogacar è più ‘esplosivo’ di lui e nello scontro diretto magari Vingegaard perde qualcosa subito, poi ritorna sotto e, se ne ha, va via. Jonas ha pure dalla sua il fatto che è un po’ più leggero e questo sulle ascese lunghe paga. È più scalatore, anche se al Tour è riuscito a fare crono pazzesche».

▶Quando il danese fa più differenza?

«Parliamo di salite che durano più di venti minuti. Sotto questo tempo, le distanze sono meno evidenti. E pure le tappe che hanno tante montagne in succession­e gli si adattano meglio. Mi riferisco ai grandi giri. In una breve corsa a tappe, meno. Per me, se Pogacar fosse stato in gara in questa Tirreno, avrebbe deciso il rendimento a cronometro tra di loro».

▶A chi può assomiglia­re Vingegaard? Chi le ricorda?

«Devo pensarci bene. I paragoni sono difficili. Può sembrare… anche come statura, un Purito Rodriguez che però riesce a combinare tante altre qualità. Perché Joaquin sulle salite lunghe aveva qualcosa in meno, rispetto a ‘Muri’ brevi. E, certo, a cronometro andava meno. Sa cosa mi colpisce molto di Jonas?».

▶Ch€ cosa?

«Le gambe così ben ‘definite’, la conformazi­one dei muscoli nella zona del vasto mediale, i polpacci. Tutto ciò che gli permette di fare potenza».

▶Pogacar invece?

«Lo vedo più vicino a Valverde, però molto più competitiv­o nei grandi giri. Non dimentichi­amo che due Tour li ha vinti. In valore assoluto, Tadej non è certo sotto Vingegaard. Senza dimenticar­e che nell’ultimo Tour non è arrivato al top dopo l’infortunio alla Liegi».

▶Co⏻a si aspetta dai loro futuri scontri diretti in questa stagione?

«Pochi l’hanno notato, ma a vederlo alla Strade Bianche Pogacar mi è sembrato più magro. Qualche chiletto in meno ce l’aveva. È arrivato molto ben preparato al debutto. In generale, il vantaggio di Vingegaard sulle salite lunghe c’è, ma non è così ampio. Lo vedremo al Tour. Magari Jonas è ulteriorme­nte salito, ci potrebbe stare. Oppure no. Peccato davvero che dovremo aspettare il Tour per il primo scontro».

▶A lei chi piace di più?

«Sono due corridori meraviglio­si, di un livello superiore agli altri. Pogacar è straordina­rio nel mettersi sempre in gioco e si ‘concede’ molto al pubblico. Vingegaard è un po’ più ‘conservati­vo’ e nella riservatez­za che ha, nel fatto che non è molto social, è maggiormen­te simile a me».

 ?? ?? Ha migliorato di 1’31” il tempo di Sastre 2009 Lo sguardo deciso del danese Jonas Vingegaard, 27 anni, sull’ascesa di Monte Petrano: 10,1 km all’8%. Ha impiegato 27’17” contro i 28’48” dello spagnolo Carlos Sastre, qui vincitore al Giro 2009
Ha migliorato di 1’31” il tempo di Sastre 2009 Lo sguardo deciso del danese Jonas Vingegaard, 27 anni, sull’ascesa di Monte Petrano: 10,1 km all’8%. Ha impiegato 27’17” contro i 28’48” dello spagnolo Carlos Sastre, qui vincitore al Giro 2009
 ?? ?? Campione unico Vincenzo Nibali, che oggi ha 38 anni, tra le maglie simbolo della sua carriera: da sinistra la Vuelta 2010, il Tour 2014, il Giro 2013 e 2016, il campionato italiano 2014 e 2015
Campione unico Vincenzo Nibali, che oggi ha 38 anni, tra le maglie simbolo della sua carriera: da sinistra la Vuelta 2010, il Tour 2014, il Giro 2013 e 2016, il campionato italiano 2014 e 2015
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Tadej e Vincenzo Tadej Pogacar, 25 anni, sulle strade della Sanremo

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