La Gazzetta dello Sport - Romana

«A Barcellona c’è pressione ma ora salviamo l’annata Osimhen? Può farci male»

Il portoghese: «Victor è tra i migliori al mondo, però all’andata meritavamo di più. Dobbiamo vendicarci»

- Di Filippo Maria Ricci INVIATO A BARCELLONA

oao Cancelo affronta la vita come le fasce. Può giocare a destra come a sinistra, si adatta, e attacca. Sempre. «Sono cresciuto così, mi hanno insegnato ad amare e intendere il calcio offensivo, passaggi corti, proiezioni, scambi veloci, possesso e controllo del gioco».

J▶E la vita?

«Lo stesso. Io ho una personalit­à molto speciale ma so che sono una brava persona, molto pura e trasparent­e e probabilme­nte per questo non piaccio a tanta gente, però preferisco che mi dicano le cose in faccia e che non mi parlino alle spalle, e faccio lo stesso, sono così sin da bambino».

▶ Benfica, Valencia, Inter, Juventus, City, Bayern, Barcellona, e non ha ancora 30 anni.

«Ho avuto la fortuna di giocare solo in grandi squadre, sono molto orgoglioso del mio percorso e della mia carriera perché nessuno mi ha regalato niente, mai. È frutto del sacrificio, sono state tutte conquiste mie».

▶E il futuro? È in prestito...

«Non so niente però a me piacerebbe restare qui. Sono cresciuto ammirando il Barça di Ronaldinho, il mio idolo, per me è un orgoglio indossare questa maglia. E non ci sono tanti altri club dove posso andare no?». Ride.

▶Non è stato un anno facile.

«No, proprio no. Il Barcellona è un club molto particolar­e. Il Mister ha detto che se ne va, la squadra ha avuto alti e bassi per tutta la stagione, una dinamica difficile da spiegare ma il calcio ti dà sempre la possibilit­à di redimerti e una vittoria contro il Napoli sarebbe questo, una rivendicaz­ione, la nostra stagione prenderebb­e un altro aspetto. Nel calcio ci sono momenti buoni e momenti meno buoni come nella vita e noi dobbiamo restare positivi e uniti. Sa una cosa?».

▶Pr€go.

«Rispondend­o alla domanda su di noi mi viene in mente il Napoli. Il calcio è uno sport strano. Anche il loro è un anno difficile. Vincono lo scudetto giocando in maniera spettacola­re, devono cambiare allenatore, scelgono, e non va bene. Cambiano, e non va bene, così cambiano ancora. Succede. Ci provi, in buona fede, e non funziona. E al Napoli la pressione della vittoria è uguale alla nostra del Barcellona».

▶E ora? Come lo vede il Napoli?

«Premessa: a me il Napoli è sempre piaciuto tanto, per Maradona, e perché è una squadra di ‘barrio’, popolare e con radici profonde nella città. Quando sono arrivato in Italia c’era Sarri e giocavano un gran calcio, un aspetto che hanno sempre curato. All’andata li abbiamo lasciati vivi, abbiamo fatto un gran primo tempo e dovevamo segnare di più. Siamo stati superiori, loro hanno combinato poco, ma ora partiamo alla pari».

▶Kvara-O⏻imh€n fanno paura?

«E Politano? Sono talenti eccezional­i, Osimhen all’andata con mezzo pallone ci ha fatto gol, è uno dei migliori attaccanti del mondo. Ma c’è di più: a me piace Zielinski che non può giocare perché non è in lista, e Lobotka, l’ho affrontato col Portogallo ed è un gran giocatore».

▶La Slovacchia di Calzona.

«Sì, che ha fatto una grande qualificaz­ione per l’Europeo, perdendo solo contro di noi. Lo conosco poco ma mi sembra un ottimo tecnico, il Napoli sta giocando meglio, dovremo fare attenzione. Anche perché, sempre per insistere sulla stranezza del calcio, noi rispetto all’andata abbiamo perso due giocatori importanti come Pedri e De Jong e loro hanno acquistato fiducia e morale. Sarà durissima ma il Barça è una delle più grandi istituzion­i del calcio mondiale e abbiamo una rosa ampia e qualificat­a per passare il turno».

▶ Una rosa con un petalo speciale, Lamine Yamal.

«Incredibil­e. Giocare nel Barcellona a 16 anni non è da tutti. Ha un talento speciale, ma il calcio non è solo talento, bisogna avere la mentalità e - per quello che vedo - Lamine ce l’ha. Se resta con la testa sulle spalle e chi gli sta intorno lo aiuta a mantenere i piedi per terra credo possa avere un futuro incredibil­e. E occhio anche a Cubarsí e a Fermin: la Masia sta facendo un ottimo lavoro, tirando su grandi giocatori».

▶Ha citato l’Italia: ricordi?

«Magnifici. Miei, in campo, e della mia famiglia, fuori. So che i tifosi dell’Inter non hanno gradito il mio passaggio alla Juventus, e mi dispiace perché a Milano ho fatto tanti amici. A livello umano l’Italia è il Paese più simile al Portogallo che ho incontrato nel mio Tour europeo, mi ha fatto veramente piacere passare da lì».

▶Chiudiamo con Atletico-Inter.

«Mah, molto difficile. Due squadre simili nel modo di giocare, mi aspetto un partidazo molto fisico tra due grandi squadre. Non so, può succedere di tutto anche se l’Inter vince sempre e ha in mano lo scudetto. In questo momento è al top, seconda solo al City. Per me la squadra di Guardiola è la favorita per la vittoria, per rosa, forma di giocare e allenatore. È l’unica squadra che ha vinto 8 partite su 8, hanno tutto per fare il bis. Ma dopo il City oggi c’è l’Inter». s TEMPO DI LETTURA 3’50”

Joao Cancelo

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Joao Cancelo, 29 anni, è arrivato a Barcellona la scorsa estate, in prestito dal Manchester City: in stagione, 31 presenze e 3 gol
AFP Esterno portoghese Joao Cancelo, 29 anni, è arrivato a Barcellona la scorsa estate, in prestito dal Manchester City: in stagione, 31 presenze e 3 gol
 ?? ?? È nato a Barreiro (Portogallo) il 27 maggio 1994. Cresciuto nelle giovanili del Benfica, emerge in Spagna, nel Valencia. Da lì il passaggio all’Inter in prestito nell’estate 2017, poi la Juve sempre in prestito prima del City e del Bayern: in carriera ha vinto il campionato con Benfica, Juve, Bayern e 3 col City. Col Portogallo ha vinto la Nations League
È nato a Barreiro (Portogallo) il 27 maggio 1994. Cresciuto nelle giovanili del Benfica, emerge in Spagna, nel Valencia. Da lì il passaggio all’Inter in prestito nell’estate 2017, poi la Juve sempre in prestito prima del City e del Bayern: in carriera ha vinto il campionato con Benfica, Juve, Bayern e 3 col City. Col Portogallo ha vinto la Nations League

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