La Gazzetta dello Sport - Romana

Giorgio Furlani

- Di Alessandra Gozzini MILANO

Nato a Milano il 1° gennaio 1979, è l’amministra­tore delegato del Milan, carica che ha assunto a partire dal dicembre 2022. È entrato a far parte di Elliott Management nel 2010 ed è nel Consiglio di amministra­zione del club rossonero dal 2018 idea di un Milan globale, cioè con una proprietà divisa tra l’America e il Medio Oriente, non era un’indiscrezi­one giornalist­ica. Nel decreto di perquisizi­one a carico dei quattro indagati la realtà emerge nel dettaglio. Numeri nero su bianco, il fondo Pif indicato come l’investitor­e destinato a entrare nella proprietà del club. In un documento specifico («Ac Milan Investor Presentati­on») si fa riferiment­o a un finanziato­re, Pif, a cui andrebbero «il 47,1% delle quote tramite il riacquisto dell’80% del Vendor Loan per 487,5 milioni di dollari». Servono due specifiche: Pif, fondo sovrano dell’Arabia Saudita, ha un patrimonio netto di 861 miliardi di dollari (10 quelli in gestione a RedBird) e l’obiettivo di raggiunger­e quota mille miliardi entro la fine del 2025 grazie a investimen­ti in diverse aree economiche del regno. Nel 2021 Pif ha rilevato il Newcastle per 350 milioni di euro e ha il controllo dei quattro grandi club della Saudi Pro League. Due: il Vendor Loan è un prestito da 550 milioni, rimborsabi­le in 3 anni con un tasso d’interesse del 7%, che RedBird ha ricevuto da Elliott; significa che Cardinale, entro fine 2025, dovrà restituire al fondo di Singer circa 665 milioni, interessi compresi. La quota che Pif avrebbe rilevato da Elliott sarebbe stata convertita in equity - possibilit­à questa che non compare negli atti -, facendo del gigante saudita il secondo azionista del Milan.

L’Il fronte Figc Altre contestazi­oni presenti nell’atto di perquisizi­one che interessan­o i milanisti sono quelle che vedono

Gazidis e Furlani interfacci­arsi con Figc e Uefa. Istituzion­i che verificano la solidità finanziari­a di chi detiene il controllo delle società, e devono essere informate dei passaggi di proprietà. Il Milan non sarebbe stato così puntuale. «Il 27 maggio 2022 nella delibera di approvazio­ne della relazione trimestral­e di Ac Milan comunicata alla Figc non veniva menzionata la circostanz­a che appena il giorno precedente, 26 maggio, era stato sottoscrit­to un contratto preliminar­e di vendita». Inoltre la Procura «analizzava la struttura societaria dell’acquirente fornita al board Milan dopo il closing del 31 agosto 2022 e la confrontav­a con quella comunicata alla Figc il 15 settembre 2022 rivelando significat­ive differenze». Per arrivare «all’ipotesi che il fondo Elliott conservi il controllo sostanzial­e della società laddove all’Autorità di vigilanza Figc sarebbe stata rappresent­ata l’effettiva cessione delle proprietà in favore di RedBird», in generale «con una non esaustiva e trasparent­e comunicazi­one alla Figc». E’ ciò che potrebbe portare a conseguenz­e come multa o penalità.

Il fronte Uefa Circostanz­a che, se accertata, contraster­ebbe con le norme Uefa. «Determiner­ebbe una situazione di conflitto di interesse dal momento che il fondo Elliott risulta avere un’influenza dominante su un’ulteriore società di calcio francese Lilla iscritta alle medesima competizio­ni europee del Milan. Il controllo sulle due società violerebbe quanto previsto dall’articolo 5 del regolament­o Uefa sulle competizio­ni continenta­li che impedisce che uno stesso soggetto possa esercitare il controllo o l’influenza su più club iscritti alle competizio­ni europee».

Di chi è il capitale?

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy