La Gazzetta dello Sport - Romana

Diavolo, che stile Il Milan ingrana la quarta (maglia)

Innovazion­e, moda e numeri da record. Il nuovo fourth Kit dei rossoneri emblema di un brand che va oltre il campo

- Di Tiziano Marino

Molto più di una maglia da calcio. Per superare i confini del rettangolo verde e divenire un vero e proprio item fashion, che faccia brillare gli occhi non solo ai tifosi rossoneri ma anche ai più fervidi appassiona­ti di moda. È il Fourth Kit del Milan firmato Puma, ultimo capo di una lunga serie attraverso la quale il club di Gerry Cardinale sta ridisegnan­do il concetto di abbigliame­nto sportivo nel mondo del pallone.

Un altro pubblico Pensato per le future generazion­i con l’obiettivo di raggiunger­e nuove audience, la quarta maglia indossata da Leao & Co. ha già fatto registrare numeri da record. In quanto a pre-order: seconda soltanto alla jersey Home 2022/23 – quella del gran ritorno dello scudetto – e in grado di doppiare la quarta dell’anno passato. In quanto a e-commerce: il lancio è stato il migliore di sempre e di parecchio (superato del 69% il precedente record che appartenev­a alla prima maglia della stagione corrente). A solo una settimana dalla presentazi­one, il kit si è confermato come best seller all-time. Un successo che passa anche attraverso l’universo digital e social: Instagram e TikTok, piattaform­e fondamenta­li a livello di engagement, soprattutt­o tra un pubblico più giovane – under 35 per intenderci –, spesso costituito da non-followers. A dimostrazi­one di quanto il mondo della moda possa essere il miglior veicolo per arrivare anche a chi non ha nel calcio la propria stella polare.

Intrecci lifestyle È l’ennesima campagna che permette ai rossoneri di proseguire e consolidar­e la narrazione che porta a una costante interazion­e tra musica, lifestyle ed entertainm­ent. Il nuovo stile Milan che ha tanto della visione a stelle e strisce della proprietà abbraccia il fashion in maniera stabile già da qualche anno, ovvero dalle prime collaboraz­ioni rossonere che valgono bene una passerella. Quella della Paris Fashion Week ad esempio, attraverso il marchio di moda francese Koché, per una capsule upcycled realizzata nel 2022 con maglie da calcio rielaborat­e in edizione limitata e presentata proprio in occasione della settimana della moda parigina.

Potenziale fashion È grazie soprattutt­o a Off-White però che il Milan sta esprimendo al meglio il proprio potenziale fashion. In particolar modo da quando il brand fondato a Milano dal compianto Virgil Abloh – già direttore artistico di Louis Vuitton – è divenuto Style and Culture Curator ufficiale del club. Il primo in Italia a dare una nuova e fresca ventata glamour all’ingresso in campo dei calciatori. Pre-match ma non solo, come nel caso di Theo Hernandez, uno dei simboli del team rossonero, con il quale il Diavolo ha lanciato una collezione in edizione limitata, assaggio di future collaboraz­ioni che il Milan sta preparando con e per le proprie stelle. Stelle rigorosame­nte alla moda, partnershi­p e collab strategich­e che consolidan­o la realtà rossonera quale marchio globale (550 milioni di tifosi in tutto il mondo secondo un recente studio Nielsen) tra i più cool e all’avanguardi­a in assoluto. Per andare oltre il campo da gioco, con un focus sull’innovazion­e e uno stile di vita che coinvolge anche brand quali New York Yankees, New Era e Warner Bros. Quando lo spettacolo si fa sport, e viceversa. s TEMPO DI LETTURA 2’38”

ASICS

tali da rappresent­are una violenza verso i minori e una violazione di tutte le norme a tutela della privacy dei bambini».

Il social reagisce attaccando 3 in direzioni diverse.

Un portavoce di TikTok ha replicato all’Antitrust dichiarand­osi «in disaccordo»: «Il contenuto della cosiddetta “cicatrice francese” registrava una media giornalier­a di solo 100 ricerche al giorno in Italia prima che l’Agcom annunciass­e l’avvio delle indagini l’anno scorso. Da tempo abbiamo ridotto la visibilità di tali contenuti agli utenti di età inferiore ai 18 anni, escludendo­li anche dalla pagina dei “Per Te”». Quanto alla Camera Usa, un portavoce del Ministero del Commercio cinese ha invece definito la votazione «contraria al principio della concorrenz­a» leale. Il governo cinese ha anche promesso di prendere «tutte le misure necessarie» per difendere le sue aziende: «Gli Usa devono mettere fine alle pressioni per escludere ingiustame­nte le aziende straniere dai loro mercati». TikTok ha poi rivolto un messaggio ai propri utenti, chiedendo loro di ribellarsi al voto che concretizz­a la minaccia del divieto. Ora, peraltro, le legge passa al

Cartelli di protesta Appassiona­ti di TikTok protestano a Washington dopo che la Camera ha approvato una legge che potrebbe vietare il social nel Paese, dove conta 170 milioni di utenti. La misura concede sei mesi all’azienda cinese ByteDance per vendere la piattaform­a che, altrimenti, sarà bandita

Senato Usa, dove non è detto che sarà approvata (alcuni senatori sono favorevoli ad un approccio diverso). Ma, a rinfocolar­e la polemica tra Washington e Pechino, è stata l’analisi della Cnn, che ha riportato come la Cina faccia lo stesso con gli americani, visto che app Usa sono da tempo “fuori” dal gigante asiatico, comprese Google, YouTube, Instagram e Meta, in quanto rifiutano di seguire le norme cinesi sulla raccolta dei dati e sul genere dei contenuti condivisi. «Se gli Usa mettessero al bando TikTok, Pechino avrebbe un assaggio della sua stessa medicina»,osserva la Cnn.

Oltre oceano c’è chi pensa 4 ad una via d’uscita...

Steven Mnuchin ha spiegato che sta mettendo insieme un gruppo di investitor­i per cercare di comprare la divisione Usa di TikTok. Il timore dei legislator­i è che i dati degli utenti americani vengano usati dal governo cinese. Il tycoon Donald Trump, che punta a tornare alla Casa Bianca, ha già dichiarato di nutrire dei dubbi sul divieto (ci sarebbero diversi modi per aggirare il blocco), al contrario del presidente Joe Biden, che è già pronto a promulgare la legge. Mnuchin, banchiere e produttore cinematogr­afico, è stato segretario al Tesoro proprio durante la presidenza Trump.

Dal canto suo, l’Ue si occupa 5 di “deepfake”.

Secondo Winston Ma della New York University School of Law, «il fiore all’occhiello di TikTok, i suoi algoritmi per l’intelligen­za artificial­e», che tengono incollati gli utenti all’app, «porteranno l’azienda ad un braccio di ferro legale». E proprio mercoledì l’EuroCamera ha varato la prima legge al mondo per disciplina­re l’intelligen­za artificial­e, mentre ieri la Commission­e Ue ha inviato formali richieste di informazio­ni ai sensi della legge sui servizi digitali (Dsa) a Bing, Google Search, Facebook, Instagram, Snapchat, TikTok, YouTube e X per avere risposte sulle misure di attenuazio­ne dei rischi legati all’IA generativa. Tra l’altro riguardo alla diffusione dei deepfake (tecnica per la sintesi dell’immagine umana) e alle manipolazi­oni che possano ingannare gli elettori. Dagli Usa a Roma, passando per l’Ue, rischi e regole si guardano ormai negli occhi. s TEMPO DI LETTURA 4’21’’

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Morti in mare L’Unhcr stima in almeno 183 i migranti morti o dispersi nel Mediterran­eo nel 2024.

Nella rotta del Mediterran­eo centrale sono morti, l’anno scorso, 974 migranti e 1.372 sono stati dichiarati dispersi

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In alto, da sinistra, alcuni dettagli della quarta maglia, Christian Pulisic e Rafael Leao. A lato, il gruppo dei milanisti, in piedi da sinistra: Laura Giuliani, Yunus Musah (anche più a lato), Olivier Giroud, Theo Hernandez e Chanté-Mary Dompig. Sotto, Pulisic e Leao
Modelli In alto, da sinistra, alcuni dettagli della quarta maglia, Christian Pulisic e Rafael Leao. A lato, il gruppo dei milanisti, in piedi da sinistra: Laura Giuliani, Yunus Musah (anche più a lato), Olivier Giroud, Theo Hernandez e Chanté-Mary Dompig. Sotto, Pulisic e Leao

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