La Gazzetta dello Sport - Romana

Bugo volta pagina Ritorno alle origini con più maturità 7

- Chiara Soldi Alessandro Conti

● Fresco, onesto e autentico.

Per fortuna che ci sono io èun manifesto di rinascita. Quattro anni dopo Sanremo 2020 – quando Morgan cambiò le parole di Sincero, lui lasciò il palco e i due vennero squalifica­ti – Bugo volta pagina e ritrova la spensierat­ezza nel rock cantautora­le delle origini. Nel disco si sente forte la necessità di approcciar­si alla musica come agli inizi, quando veniva definito “Il Beck delle risaie” (ne sono l’esempio il blues rock di Tito, uno dei due brani che portano il nome dei suoi figli, e l’indie rock di Salvo il tuo nome). Bugo vaga tra gli stili con la maturità di un uomo di 50 anni, padre e marito, che lascia spazio anche alle emozioni e alle canzoni d’amore (Bilancio di coppia e Carciofi). Una boccata di positività.

PER FORTUNA CHE CI SONO IO BUGO

DODICI TRACCE

WARNER MUSIC

● «Quando una donna perde il marito, perde tutto». È quanto rischia Nawal, un lavoro da badante, una figlia e non un figlio; per legge le proprietà ereditate vanno divise con la famiglia del defunto cui erano intestati i beni. L’ipotesi è che Nawal (Mouna Hawa) finisca senza casa e la sua bambina

Nora sia affidata al cognato Rifqi. Sempre che, prima della morte del marito, non sia stato concepito un figlio. Le asimmetrie tra uomini e donne, determinat­e da norme e condizioni economiche, danno forza descrittiv­a e valenza universale al giordano Inshallah a boy, diretto e cosceneggi­ato da Amjad Al Rasheed, premiato a Cannes. Nawal dice tanti “no” e desidera l’indipenden­za. La via passa per un test di gravidanza.

INSHALLAH A BOY

DI AMJAD AL RASHEED CON MOUNA HAWA

AL CINEMA, 116 MINUTI

ESCAPE GAME - PLANETARIO PERDUTO

MUSEO SCIENZA DI MILANO

FINO AL 30 GIUGNO, SABATO E DOMENICA

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