La Gazzetta dello Sport - Romana
LACRIME, DOLORE E RABBIA L’OMAGGIO ALLE VITTIME E IL NUOVO VIDEO DELL’ISIS PIOGGIA DI BOMBE A KIEV
Lutto nazionale in Russia. Il conflitto e il rischio di escalation Gli Usa: «Nessuna prova che ci sia l’Ucraina dietro l’attacco» Violato lo spazio aereo polacco. Viminale: allerta per i lupi solitari
Lo scenario
Due degli arrestati avrebbero ammesso le loro responsabilità, mentre il numero delle vittime è salito a 137 e si scava ancora nelle macerie del teatro a Mosca.
Nel giorno di lutto nazionale in Russia, i media trascurano il video in cui i miliziani sparano sulle vittime e la tensione con l’Ucraina sale ulteriormente. Oggi a Roma si riunisce il Comitato per la sicurezza pubblica. Allarme in Francia
205
Già dal 7 ottobre scorso, in Italia era stata disposta una ricognizione di sicurezza sugli obiettivi sensibili, che sono oltre 28 mila, fra i quali 205 riconducibili ad Israele
La strage di Mosca è una ferita 1 ancora aperta.
Mentre sono virali le immagini dei terroristi in azione venerdì a Mosca alla Crocus City Hall (e quelle degli arresti dei presunti colpevoli), la Russia ha vissuto una domenica di lutto nazionale. Bandiere a mezz’asta, eventi cancellati, palinsesti tv aggiornati mentre, sul luogo della strage - rivendicata dall’Isis e costata la vita a 137 persone - è proseguita la processione di gente che ha deposto fiori. E si continua a scavare tra le macerie: quasi 500 persone al lavoro. Molti i cittadini pronti a donare il sangue per i 180 feriti dell’attacco. Dopo l’arresto di 11 persone - fra cui quattro uomini armati che cercavano di fuggire (non ancora chiaro se in Ucraina o Bielorussia) - il presidente Vladimir Putin ha intanto promesso di rintracciare e punire i mandanti del «barbaro attacco terroristico». Le indagini hanno permesso di recuperare armi all’interno del teatro e si concentrano sull’identità (presunta) degli aggressori: secondo i media russi alcuni provengono dal Tagikistan, ex repubblica sovietica dell’Asia centrale a maggioranza musulmana, confinante con l’Afghanistan. Già due sospettati avrebbero ammesso la loro colpevolezza ma sui social circolano foto di torture con l’elettricità: un altro era ieri in aula in sedia a rotelle. Si lavora, fra l’altro, sulla pista del presunto predicatore che avrebbe arruolato i killer via Telegram, promettendo mezzo milione di rubli (5 mila euro). Vengono anche analizzate le immagini di un nuovo video diffuso dall’Isis, in cui si vedono uomini armati che danno la caccia agli spettatori nella sala concerti. I media ufficiali russi lo trascurano: del resto, nel suo discorso, il presidente Putin aveva ignorato la rivendicazione dell’Isis, evocando una possibile responsabilità dell’Ucraina. In una giornata convulsa, è stato evacuato dopo un allarme bomba pure un centro commerciale a San Pietroburgo, dopo che un uomo (poi arrestato) aveva telefonato alla polizia dicendo di aver messo un ordigno nei locali. E, in Armenia, uomini armati hanno fatto irruzione in una stazione di polizia nella capitale Erevan, provocando esplosioni, spari e feriti.
Il “Bataclan di Mosca” accentua 2 il rischio di un’escalation in Ucraina.
Kiev ha negato di nuovo e fermamente qualsiasi collegamento con gli aggressori. Mihailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha ribadito: «Putin sta seguendo una precisa strategia: prima di tutto vuole distogliere l’attenzione dalle recenti azioni massicce contro il nostro Paese. Il 22 marzo ha fatto lanciare missili sulla centrale idroelettrica a Zaporizhzhia. Una diga. Non è un crimine?». La vicepresidente Usa Kamala Harris ha ribadito che «non c’è nessuna prova che Kiev
LE PREGHIERE E LE INDAGINI sia dietro l’attentato». A credere ad una precisa strategia dello “zar” per allargare la tensione in Ucraina è anche il ministro delle Finanze britannico Jeremy Hunt: «Putin sta creando una cortina di fumo propagandistica».
A preoccupare è stato anche 3 lo sconfinamento dei missili russi in Polonia.
Secondo l’esercito polacco, uno degli ordigni da crociera lanciati dalla Russia durante l’attacco notturno di ieri contro l’Ucraina ha oltrepassato i confini, finendo in Polonia. «L’oggetto è entrato nello spazio polacco vicino alla città di Oserdow e vi è rimasto per 39 secondi», hanno riferito le forze armate di Varsavia su X. In precedenza, l’esercito aveva fatto sapere che aerei polacchi e alleati erano stati «attivati» durante l’attacco per salvaguardare lo spazio aereo polacco (il ministero degli Esteri di Varsavia chiederà spiegazioni a Mosca). Secondo Vincenzo Camporini, excapo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare italiana, nonostante lo sconfinamento non ci
sarà un’escalation del conflitto, ma la guerra di certo continuerà «ed è lo stesso Putin a non voler trattare per la pace». Mentre l’attentato di Mosca, per il generale, potrebbe avere un doppio risvolto per la Russia: «Da una parte, rivela l’incapacità del suo sistema di sicurezza interno; dall’altra, potrà essere usato come propaganda per unire la società civile in una fase così delicata».
I bombardamenti sull’Ucraina 4 continuano. E Kiev risponde.
L’esercito russo ha colpito otto Regioni con 29 missili da crociera e 28 droni. L’attacco ha riguardato Dnipropetrovsk, Kherson, Mykolaiv, Odessa, Sumy, Kiev, Volyn e Leopoli. Le forze armate ucraine hanno sottolineato che si è trattato del terzo potente bombardamento sul Paese in quattro giorni. Secondo le autorità locali non ci sono state vittime o danni a Kiev, mentre un’importante infrastruttura è stata colpita a Leopoli ed è esploso un gigantesco incendio. Un jet russo, inoltre, ha intercettato due bombardieri Usa in volo sul Mare di Barents. Dall’altro fronte, Kiev ha invece informato che le forze armate ucraine hanno colpito nella notte a Sebastopoli, in Crimea, due grandi navi anfibie russe, la Yamal e l’Azov, oltre al centro di comunicazione e alcuni siti infrastrutturali della flotta della Federazione nel Mar Nero: uccisi undici ufficiali russi.
In Italia (e non solo) preoccupano 5 i lupi solitari.
Dopo l’attentato di Mosca e l’avvicinarsi delle festività di Pasqua, torna centrale anche nel nostro Paese il tema del rischio di attacchi terroristici. Per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, «la minaccia non è tanto quella di gruppi organizzati», quanto l’autoattivazione di lupi solitari «come capitato in altri stati Europei» e «il fronte della minaccia più preoccupante è il reclutamento online, per il quale da anni avviene un contrasto anticipato». Oggi è prevista al Viminale una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. E restano sorvegliati 28 mila obiettivi. Mentre pure la Francia alza al livello massimo l’allerta anti-terrorismo: Parigi parla di «emergenza attentati». s TEMPO DI LETTURA 4’34’’