La Gazzetta dello Sport - Romana

Italiano in pole Piace Palladino E spunta Gila Ma se Calzona...

Sono tre i nomi se l’attuale tecnico non dovesse centrare la Champions Ma il sogno è sempre Conte

- Di Salvatore Malfitano

uasi un anno fa, la ricerca post scudetto si svolgeva dentro un bacino di tecnici ben più ampio. Era pronto anche il titolo da kolossal, «Aurelio e i 40 allenatori». De Laurentiis, infatti, confessò di passare al vaglio un elenco lunghissim­o di candidati per trovare il successore di Luciano Spalletti. Una lista che si rendeva utile soltanto perché il preferito del presidente, Vincenzo Italiano, era ancora sotto contratto con la Fiorentina, un club amico e compagno di battaglie politiche dei campioni d’Italia. Una società verso cui non sarebbe stato proprio il caso di compiere un simile sgarbo. Quella scelta e le modalità in cui è stata presa hanno però generato una serie di scelte che hanno poi compromess­o l’annata degli azzurri. Con la panchina prima affidata a Rudi Garcia, poi a Walter Mazzarri, fino ad arrivare all’attuale Francesco Calzona.

QSoluzione giusta Il tecnico di oggi, che guiderà la Slovacchia a Euro 2024, sarebbe sulla carta la soluzione perfetta per De Laurentiis. È preparato, schiera la squadra col 4-3-3, ha lavorato con Sarri e Spalletti che sono stati i migliori artefici di un calcio offensivo e divertente che il Napoli abbia avuto in epoca recente. Ha un ingaggio contenuto, conosce bene l’ambiente. Con lui, è innegabile, la squadra ha aumentato sensibilme­nte la qualità del gioco e tuttora è imbattuta in campionato. Ma non basta per guadagnars­i la riconferma, che sarebbe invece quasi automatica se a Calzona riuscisse la ri

che vale il pass Champions. Potrebbe essere il quarto o quinto posto, di fatto però il Napoli è padrone del proprio destino avendo ben tre scontri diretti contro rivali che lo precedono (Atalanta, Roma e Bologna) tutti il Maradona.

Traguardi Considerar­e ogni scenario è fondamenta­le per non farsi cogliere impreparat­i. Quindi, il presidente sta valutando anche soluzioni differenti. Vincenzo Italiano resta sempre in cima alle preferenze, ma è un’ipotesi percorribi­le soltanto nel momento in cui fosse il tecnico a forzare la separazion­e dalla Fiorentina, per la questione dei rapporti precedente­mente esposta. L’allenatore ha un accordo garantito fino al termine della stagione, con un’opzione in favore della società per prolungare di un altro anno. Molto, dunque, dipenderà dai traguardi che i viola saranno in grado di raggiunger­e tra campionato, Coppa Italia e Conference League i tre fronti in cui sono impegnati. Bisomonta gnerà attendere presumibil­mente gli inizi di giugno. L’attenzione di De Laurentiis è stata catturata anche da due allenatori emergenti come Raffaele Palladino e Alberto Gilardino, che stanno conquistan­do una salvezza più che serena. In particolar­e c’è una parte della dirigenza che spinge per la candidatur­a dell’allenatore del Monza, che peraltro è anche di origini napoletane e soprattutt­o sembra il più propenso dei due a cambiare aria. Il Genoa, invece, ha fretta di blindare Gilardino con un rinnovo contrattua­le, così da respingere le avances di club più blasonati, attirati dall’ottimo lavoro svolto finora.

A libro paga Nell’analisi dei papabili va ricordato che il Na

Riflession­i Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, e le tre tentazioni. Da sinistra Alberto Gilardino, 41 anni, tecnico del Genoa; Raffaele Palladino, 39, Monza; Vincenzo Italiano, 46, Fiorentina poli, a meno di una risoluzion­e consensual­e, continuerà a stipendiar­e Rudi Garcia anche per la prossima stagione. Ma in questo scenario il vero sogno di De Laurentiis resta sempre Antonio Conte, a lungo cercato quest’anno e per il quale il presidente azzurro non baderebbe a spese. Il tecnico scudettato con l’Inter nel 2021 non se l’è sentita di accettare in corsa e la stagione attuale del Napoli unita alle prossime possibili cessioni estive rendono complicata una retromarci­a dell’ex Tottenham. Ma non è da escludere che il presidente torni alla carica per convincerl­o. s TEMPO DI LETTURA 2’50”

questa mattina ricomincer­à il lavoro a Casteldebo­le: Salernitan­a-Bologna è l’1 aprile, quindi Thiago avrà il tempo necessario per capire se Zirkzee e Karlsson ce la potranno fare. «L’Inter? Se è lì non è certo per demerito degli altri. Il mio Bologna? Ho avuto la fortuna di cominciare ad allenare quasi subito dopo aver smesso da giocatore: una passione nata presto. I giocatori ti credono se le cose che vuoi e in cui credi ti vengono da dentro».

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