La Gazzetta dello Sport - Romana

Europa in gioco Calzona e Gasp scatenano Osi e Scamacca

Il tecnico del Napoli s’ispira a Spalletti per battere l’Atalanta e restare in corsa

- di Andrea Elefante e Salvatore Malfitano

Se non è una finale, una partita non è mai decisiva in sé. Ma ci sono gare che possono influenzar­e i destini più di altre: Napoli-Atalanta di sabato. A nove gare (dieci per la Dea) da fine campionato, ogni punto incide di più: è uno snodo per dare contorni più definiti al futuro europeo delle due squadre.

Il peso dell’Europa

Napoli per il 15 La chance per la Dea

Per la classifica, incrocio più decisivo per il Napoli: perdere sarebbe una botta forse definitiva (ma non farebbe bene neanche alla Dea), pareggiare un’altra frenata demoralizz­ante. La qualificaz­ione in Champions condiziona la pianificaz­ione di mercato e investimen­ti, e anche la valutazion­e della posizione di Calzona; garantirsi un posto in Europa è l’obiettivo minimo per De Laurentiis, che ama ricordare le 14 stagioni consecutiv­e con il Napoli impegnato anche oltre confine. Come dire: tornare (troppo) indietro non si può. L’Atalanta in Europa è appena tornata e ha riscoperto un’aria che le fa bene. La zona Champions si è un po’ allontanat­a e però centrarla, più che un obbligo, resta un’enorme opportunit­à: per gli introiti moltiplica­ti della prossima stagione e l’appeal che lo “status” garantisce anche sul mercato. Traguardo non facile, ma prioritari­o quanto una possibile vittoria della Coppa Italia e più di un cammino di gloria in Europa League. E ancora possibile: il calendario dopo Napoli diventerà meno impervio.

La sfida in panchina

La certezza 4-3-3 e il trequartis­ta Calzona-Gasperini riporterà alla mente antiche suggestion­i suscitate ai tempi dai duelli tattici fra Spalletti e il Gasp. Non è un mistero che De Laurentiis abbia scelto Calzona per i suoi trascorsi al fianco del c.t. azzurro, nella speranza di far ritrovare alla squadra sensazioni calcistich­e legate al 4-3-3. E neanche che sia preoccupat­o - per questo non ha gradito la gara alle 12.30 - del fatto che il tecnico, impegnato anche con la Slovacchia, con buona pace dei droni avrà poco tempo per preparare sul campo questa partita. E dare un seguito ai progressi, di gioco e soprattutt­o di ritmo, apprezzati grazie al ritorno al vecchio sistema di gioco, per cui questo Napoli è stato costruito. Dunque di nuovo aggression­e più alta e gioco più verticale, grazie in particolar­e alla centralità del radar di Lobotka, che era “scavalcato” da Rudi Garcia e debilitato dal possesso palla orizzontal­e di Mazzarri. Da migliorare ancora la fase difensiva: il Napoli non ha mai chiuso la porta da quando c’è Calzona (ancora imbattuto in campionato). Un problema recente anche di Gasperini: nelle ultime sei gare stagionali l’Atalanta ha sempre preso gol, totale 11, e ha vinto solo una volta, con lo Sporting, ma stando molto sotto il suo livello solo contro l’Inter. Anche stavolta Gasp non rinnegherà l’identità - non solo tattica - della Dea: contro una difesa a quattro, il trequartis­ta e due punte, magari larghe. Ma soprattutt­o gestione dei possibili momenti di difficoltà, non della volontà di giocarsi il tutto per tutto per non restare indietro nella corsa Champions.

Gli uomini gol

Il ritorno di Osimhen Continuità Scamacca Molto potrà dipendere dalla sfida del gol, anzitutto quella dei due centravant­i che si sono risparmiat­i i viaggi con le nazionali: Osimhen e Scamacca. Il nigeriano dovrebbe partire titolare: il condiziona­le si è ulteriorme­nte attenuato ieri. E con lui è più facile l’attacco alla profondità che punta a schiacciar­e - ma con l’Atalanta è meno facile - la difesa avversaria. Da valutare Kvara, che ieri si è fermato: comunque pronto Raspadori e, alla distanza, Calzona avrebbe anche Simeone, Lindstrom e il rientrante Ngonge. Scamacca, a caccia di continuità e reduce da due settimane di “cura Gasp” a Zingonia, è candidato a giocare la quarta di fila da titolare (e poteva essere la quinta se si fosse giocata Atalanta-Fiorentina). Non farà coppia con De Ketelaere e forse neanche con Lookman, l’ultimo (con Touré) a tornare dall’estero: buone chance per Miranchuk, poi Gasp avrà il nigeriano e El Bilal da giocarsi a gara in corso.

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 ?? GETTY ?? In panchina Francesco Calzona, 55 anni e Gian Piero Gasperini, 66 Sullo sfondo Luciano Spalletti, 65
GETTY In panchina Francesco Calzona, 55 anni e Gian Piero Gasperini, 66 Sullo sfondo Luciano Spalletti, 65
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 ?? LAPRESSE ?? Punta al recupero Victor Osimhen, 25
LAPRESSE Punta al recupero Victor Osimhen, 25
 ?? ?? Niente Nazionale Gianluca Scamacca, 25 anni
Niente Nazionale Gianluca Scamacca, 25 anni

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