La Gazzetta dello Sport - Romana
Europa in gioco Calzona e Gasp scatenano Osi e Scamacca
Il tecnico del Napoli s’ispira a Spalletti per battere l’Atalanta e restare in corsa
Se non è una finale, una partita non è mai decisiva in sé. Ma ci sono gare che possono influenzare i destini più di altre: Napoli-Atalanta di sabato. A nove gare (dieci per la Dea) da fine campionato, ogni punto incide di più: è uno snodo per dare contorni più definiti al futuro europeo delle due squadre.
Il peso dell’Europa
Napoli per il 15 La chance per la Dea
Per la classifica, incrocio più decisivo per il Napoli: perdere sarebbe una botta forse definitiva (ma non farebbe bene neanche alla Dea), pareggiare un’altra frenata demoralizzante. La qualificazione in Champions condiziona la pianificazione di mercato e investimenti, e anche la valutazione della posizione di Calzona; garantirsi un posto in Europa è l’obiettivo minimo per De Laurentiis, che ama ricordare le 14 stagioni consecutive con il Napoli impegnato anche oltre confine. Come dire: tornare (troppo) indietro non si può. L’Atalanta in Europa è appena tornata e ha riscoperto un’aria che le fa bene. La zona Champions si è un po’ allontanata e però centrarla, più che un obbligo, resta un’enorme opportunità: per gli introiti moltiplicati della prossima stagione e l’appeal che lo “status” garantisce anche sul mercato. Traguardo non facile, ma prioritario quanto una possibile vittoria della Coppa Italia e più di un cammino di gloria in Europa League. E ancora possibile: il calendario dopo Napoli diventerà meno impervio.
La sfida in panchina
La certezza 4-3-3 e il trequartista Calzona-Gasperini riporterà alla mente antiche suggestioni suscitate ai tempi dai duelli tattici fra Spalletti e il Gasp. Non è un mistero che De Laurentiis abbia scelto Calzona per i suoi trascorsi al fianco del c.t. azzurro, nella speranza di far ritrovare alla squadra sensazioni calcistiche legate al 4-3-3. E neanche che sia preoccupato - per questo non ha gradito la gara alle 12.30 - del fatto che il tecnico, impegnato anche con la Slovacchia, con buona pace dei droni avrà poco tempo per preparare sul campo questa partita. E dare un seguito ai progressi, di gioco e soprattutto di ritmo, apprezzati grazie al ritorno al vecchio sistema di gioco, per cui questo Napoli è stato costruito. Dunque di nuovo aggressione più alta e gioco più verticale, grazie in particolare alla centralità del radar di Lobotka, che era “scavalcato” da Rudi Garcia e debilitato dal possesso palla orizzontale di Mazzarri. Da migliorare ancora la fase difensiva: il Napoli non ha mai chiuso la porta da quando c’è Calzona (ancora imbattuto in campionato). Un problema recente anche di Gasperini: nelle ultime sei gare stagionali l’Atalanta ha sempre preso gol, totale 11, e ha vinto solo una volta, con lo Sporting, ma stando molto sotto il suo livello solo contro l’Inter. Anche stavolta Gasp non rinnegherà l’identità - non solo tattica - della Dea: contro una difesa a quattro, il trequartista e due punte, magari larghe. Ma soprattutto gestione dei possibili momenti di difficoltà, non della volontà di giocarsi il tutto per tutto per non restare indietro nella corsa Champions.
Gli uomini gol
Il ritorno di Osimhen Continuità Scamacca Molto potrà dipendere dalla sfida del gol, anzitutto quella dei due centravanti che si sono risparmiati i viaggi con le nazionali: Osimhen e Scamacca. Il nigeriano dovrebbe partire titolare: il condizionale si è ulteriormente attenuato ieri. E con lui è più facile l’attacco alla profondità che punta a schiacciare - ma con l’Atalanta è meno facile - la difesa avversaria. Da valutare Kvara, che ieri si è fermato: comunque pronto Raspadori e, alla distanza, Calzona avrebbe anche Simeone, Lindstrom e il rientrante Ngonge. Scamacca, a caccia di continuità e reduce da due settimane di “cura Gasp” a Zingonia, è candidato a giocare la quarta di fila da titolare (e poteva essere la quinta se si fosse giocata Atalanta-Fiorentina). Non farà coppia con De Ketelaere e forse neanche con Lookman, l’ultimo (con Touré) a tornare dall’estero: buone chance per Miranchuk, poi Gasp avrà il nigeriano e El Bilal da giocarsi a gara in corso.