La Gazzetta dello Sport - Romana

PROGETTO SUWARSO «IL MODELLO DISNEY E LO STADIO NUOVO PER FARE LA SERIE A»

Il manager indonesian­o e il rilancio del club «Un giorno dovrà valere un miliardo»

- Di Nicola Binda INVIATO A COMO

L’open space è al piano terra di uno dei palazzi alle spalle dello stadio. Una trentina di ragazzi sui 25 anni, provenient­i da tutto il mondo, si dividono le ampie scrivanie. Tutto moderno ed elegante. Qui ci sono area marketing, merchandis­ing e ticketing del Como. In mezzo a loro, seduto al computer, ecco Mirwan Suwarso. Il capo. Il rappresent­ante dei fratelli Hartono, i più ricchi proprietar­i di un club in Italia.

▶Possiamo dire il “regista”?

«Ho indossato tanti cappelli, dicono in Inghilterr­a... Ora mi sento “produttore”, per realizzare il nostro progetto col Como».

▶Quale sarebbe?

«Avete presente la Disney? Parchi a tema, film, studios, media e merchandis­ing. Tutto connesso in un’unica fase: la stessa cosa che dobbiamo fare nel Como».

▶C’è spazio per la passione?

«Certo, anche se il mio primo sport è la Mma. Uno contro uno non puoi avere una scusa per scappare o dare colpe ad altri».

▶Ok, ma cosa chiede al calcio?

«Guido tutta la parte sport e intratteni­mento della famiglia Hartono in quattro Paesi. Il Como era un piccolo progetto legato alla città, oggi è un’industria. Siamo partiti con 850mila euro, pensiamo di arrivare a un valore da un miliardo tra sport, media, strutture, merchandis­ing e turismo. Abbiamo investito nel fashion, le valigie col marchio Como le vendono da Harrods».

▶Tutto è cambiato a Como...

«La gente ha visto chi siamo, i fatti hanno seguito le parole. Capivo i dubbi, visto il passato. Oggi ci sentiamo inclusi in città, lavoriamo per la comunità, non ci sentiamo più come... ospiti».

▶Sabato in tribuna c’era il pienone di parenti e amici della proprietà. Il legame è forte?

«Certo, sono molto appassiona­ti. Alla signora Hartono interessan­o i progetti nelle scuole, come la crescita della squadra».

▶Parliamo di questa. Si aspettava una scalata del genere?

«Sì, quando abbiamo cambiato allenatore abbiamo voluto cambiare mentalità. Quindi questi risultati non mi sorprendon­o: in estate avevamo stanziato 25 milioni per andare in Serie A...».

▶Certo l’esonero di Longo aveva sorpreso tutti...

«Avevamo vinto partite senza merito, rischiando troppo: una strada che non avrebbe portato lontano. Meglio cambiare subito, dopo sarebbe stato tardi».

▶ Con Fabregas il Como è anche conosciuto in tutto il mondo.

«Sì ma se un allenatore è famoso ma non capace, è inutile. Anche Maradona ha allenato ma senza risultati. Fabregas ha inciso: mentalità nuova, identità italiana. Lui è l’architetto, è anche uno dei proprietar­i e dà la linea. L’allenatore però è Roberts».

▶Strana soluzione in Italia.

«Non c’è una gerarchia, tutti lavorano insieme, con i propri compiti, e fanno riferiment­o alla proprietà. Ho rispetto per le abitudini italiane, però bisogna ragionare in modo diverso».

▶Ossia?

«L’Italia guarda più al mercato interno che quello globale. Se la Premier incassa 5 volte di più non è perché ha un calcio migliore, ma perché vende meglio i suo prodotto nel mondo: il calcio italiano è più forte, ma fuori non se ne accorgono».

▶E’ quello che volete fare voi?

«Al nostro arrivo il merchandis­ing portava 100mila euro e oggi siamo a 4 milioni. Noi guardiamo alla Juve che fa 180 milioni e vogliamo arrivare a 20. E poi il centro sportivo: dobbiamo svilupparl­o, siamo solo al 30%. E poi c’è il progetto dello stadio».

▶Vecchio tema a Como...

«A breve la proprietà approverà il progetto da presentare al Comune. Non sarà uno stadio per il Como, aperto due o tre giorni al mese, ma per la città, con aree commercial­i e sanitarie».

▶E se sarà Serie A?

«L’Atalanta ha fatto i lavori a blocchi senza risentirne. La volontà è quella di giocare qui».

▶E’ vero che in caso di Serie A avete stanziato 100 milioni?

«Lo spero, ma non è vero. La proprietà vuole massimizza­re l’investimen­to senza sprechi».

▶ Dove vede il Como tra 5 anni?

«Step by step. Il mondo cambia in fretta, meglio vivere il presente cercando di crescere. Certo, essere qui a giocarci la A dopo 5 anni ha sorpreso anche me».

«Gli Hartono hanno tanti progetti qui che vanno oltre il calcio»

«Fabregas ci ha dato la vera svolta: conta la qualità, non il nome»

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LAPRESSE Promozione vicina Il Como esulta: a 5 giornate dalla fine ha tre punti di vantaggio sul Venezia. A destra Mirwan Suwarso, 53 anni
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