La Gazzetta dello Sport - Sicilia
Firme in extremis MALDINI E MASSARA HANNO RINNOVATO «SIAMO IN RITARDO MA CI RIFAREMO» Paolo Maldini
CasaMilan, ore 21.30. Dietro i vetri di Casa Milan, Paolo Maldini mette una firma in fondo a un foglio e in quella firma ci sono due anni e un mese di vita. Un mese è alle spalle: 30 giorni di trattative e pensieri, dal giorno dell’arrivo di Gerry Cardinale alla fine di giugno. Due anni sono all’orizzonte, come da contratto biennale da direttore tecnico del Milan. Alle 22.20, Maldini esce dalla sede e commenta: «All’ultimo ma abbiamo rinnovato. Siamo contenti della stagione e di programmare un futuro vincente. Sono felice, molto felice». Lo sguardo è teso, il viso stanco e si capisce. Ha lavorato per giorni alla stesura di un accordo. Ieri, appena sveglio, ha ricevuto il contratto inviato dalla proprietà, un contratto che le parti hanno perfezionato, clausola dopo clausola, dettaglio dopo dettaglio. L’ufficializzazione arriverà oggi, con firme della proprietà e comunicato. Aveva ragione il presidente Scaroni che anche ieri, in Lega, assicurava: «Sono molto confidente». Fiducia ben riposta, per un rinnovo non scontatoma, per risultati e competenze, mai cosìmeritato.
La coppia Ok anche Massara Continuano insieme
Paolo Maldini e Ricky Massara non sono mai stati così vicini e lontani allo stesso tempo. Vicini
per destino perché il contratto di Massaraèsemprestatolegatoall’ok di Maldini. Trovato uno, è scattato l’altro, a tarda sera, con registrazione in Lega da fare entro le 24per rispettare la scadenza del contratto federale. Lontani per contesto: Maldini dietro i vetri della sede, Massara a Rimini, a cenare a un tavolo sulla spiaggia, tragli ospiti d’onorealla serata di inaugurazione del calciomercato 2022. Clima allegro e altoparlanti che sparano “Freed from desire”, la canzone di “Pioli is on Fire”, non proprio in linea con il clima della serata. Questa, più che festa, è sollievo. Più che celebrazione di uno scudetto, è programmazione di un’altra stagione. Più che libertà dal desiderio, comeda titolodel
Direttore dell’area tecnica del Milan la canzone, è stato desiderio di libertà.
La trattativa Autonomia al centro Che braccio di ferro
Quella prima frase diMaldini, in questo senso, dice molto. La firma è stata molto complessa, arrivata dopo giorni di interventi legali, obiezioni, precisazioni. Il grande tema al centro del dibattito è sempre stata l’autonomia, la fiducia totale chiesta da Maldini. Il mondo milanista ha sempre tifato per la firma e sì, anche questo può avere avuto un peso. La volontà di rinnovare c’è sempre stata, da entrambe le parti, ma i presupposti di partenza erano molto diversi. Maldinihafattounpassoindietrosu alcuni punti e sì, la voglia di difendere lo scudetto con la stessa “squadra” del 2021-22ha prevalso. Per questo, la felicità del 30 giugnoapreleporteal lavorodel primo luglio.
Il mercato Origi ora ufficiale Serve accelerare
La firma è arrivata tardi e così al Milan è già tempo di accelerare sul mercato. «Come sarà il Milan? Adesso vediamo, c’è tempo – ha detto Maldini ieri notte -. Siamo partiti un po’ in ritardo ma recupereremo». A breve arriveranno le ufficializzazioni dell’acquisto di Origi, dei riscatti di Florenzi e Messias, e la squadracominceràaprendere forma con il raduno di lunedì. Tra luglio e agosto si aggiungeranno poi i quattro obiettivi dichiarati di quest’estate: un difensore centrale, un centrocampista, in attacco un esterno destro (ma si potrebbe scrivere anche un
Siamo contenti della stagione e di programmare un futuro vincente
Anche se forse non si vede, sono molto molto felice di continuare
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esterno d’estro) e un trequartista. Il nuovoMilan comincia così.
Le chiavi Sostenibilità nei conti E unità quotidiana
E allora, intarda serata, torna in mente una frase detta daMassara prima di cena sulla sua vita milanista: «Abbiamo abbracciato in pieno la politica di Elliott, cercando di ritrovare competitività con sostenibilità». Questa, inevitabilmente, sarà la linea per l’estate: spese sì, follieno. Da stamattina, ci si penserà. Ieri, almeno per un paio d’ore, è stato il tempo dei sorrisi. Ariedo Braida da Rimini si è spinto a dire che «la famigliaMaldini è il Milan» e Daniele Faggiano addirittura ha ringraziato: «Maldini e Massara sono stati dei precursori, con le decisioni di non rinnovare Donnarumma e gli altri giocatori. Noi direttori sportivi così prenderemo più forza». Vero, ma il Milan ora deve combattere altre battaglie. La concorrenza di Inter e Juventus, l’Europa da protagonisti, un altro scudetto. Sarà inevitabile farlo insieme e questo è il punto di domanda che si trascina a luglio. Il Milan ha bisognoche la firmadi ieridiventi comunione di intenti domani. Perché lamorale del 2022 è chiara: se ilMilanlavora insieme, può arrivare alle stelle. E al Milan ne basta una, la seconda.