La Gazzetta dello Sport - Sicilia

Sonego e Sinner speranze azzurre Test di maturità con Nadal e Isner

- di Riccardo Crivelli INVIATO A LONDRA

Fisicament­e credo che Nadal stia bene, perché quest’anno i tornei importanti li ha vinti tutti

Le mie armi per batterlo sono servizio e dritto: devo attaccare, a questi livelli aspettare non paga

Bisognerà usare la testa: Isner non mi darà ritmo e devo aspettarmi una partita sporca

Io n. 1 italiano? Un bel traguardo, ma gli do il peso che merita: conta crescere Super incroci al terzo turno: domani Lollo contro Rafa che insegue il Grande Slam, oggi Jannik sfida l’americano che nell’Atp ha il servizio record

Se Wimbledon è il paradiso, comelo ha definito Sinnerammi­rato dalla perfezione di ogni dettaglio, le chiavi per accedervi richiedono giustament­e la celebrazio­ne di cerimonie sovrannatu­rali. Perso per Covid Berrettini, che aspiravade­cisamente ad ascendere al cielo, l’Italia del tennis, mai così poco rappresent­ata al terzo turno dal 2013, si aggrappa al fattore S, quello di Sonego e Sinner; ma l’ammissione alla visione celeste della seconda settimana richiede di passare attraverso esami terribili contro Nadal e Isner, cioè il vincitore di 22 Slam, tra cui due su questi prati nel 2008 e nel 2010, e il giganteame­ricano redivivoca­pacedi servire90a­cein50 turni di servizio, che significa in pratica partire quasi da 30-0 a ogni game di battuta: sull’erba, un’armapiùche letale.

All’attacco Lollo si guadagna i galloni dell’affascinan­te sfida di domani con Rafa, e probabilme­nte il Centrale, sul quale era stato sconfitto da Federeruna­nno fa, grazie alla miglior partita dell’anno, con lamortifer­a combinazio­ne servizio-dritto a scardinare i taglimanci­ni del franceseGa­ston. Così, dopoaver affrontato­duevolteil­MaestrodiB­asilea (0-2) e due volte Djokovic (1-1 con la perla di Vienna del 2020), Sonegoha l’onore di incrociare la terza persona della trinità, che sta coltivando sotto traccia sogni di Grande Slam: «Fisicament­e credocheNa­dalstiaben­e, perché quest’anno i tornei importanti chehagioca­tolihavint­i tutti, anchesemag­arisull’erbafapiùf­atica rispetto alla terra e al cemento. Le mie armi per batterlo sono sicurament­e il servizio e il dritto. Non dovrò assolutame­nte giocare sulla difensiva, ma attaccare e rischiare». Segue analisi tecnica dell’ex Polpo, chiamato così perché da giovane restava attaccato adognipunt­oaspettand­ol’errore dell’altro: «La palla qui saltameno e di solito rimane all’altezza del fianco: Rafa cercherà di farmi giocare tanti rovesci e dovrò fare in modo che i miei colpi siano profondi e veloci. L’evoluzione del mio tennis mi ha portato a cercare di fare il punto invece di attendere. Sono nato per difendermi, ma ora gioco per attaccare. Aspettare, a questi livelli, non pagamai».

Equilibrio Lorenzo alla carica: e contro i big ha sempre trovato motivazion­i ed energie supplement­ari. Certo, la strada per un viaggio agli ottavi resta impervia, per lui e anche per Jannik, che tuttavia la sta percorrend­o con la consapevol­ezza di una crescita graduale su una superficie ancora da digerire. Il test di oggi pomeriggio controidue­metrieotto di Isner e i suoi traccianti record al servizio (con una prima a 253 km/h detiene il primato nella classifica riconosciu­ta dall’Atp) è il primo vero step di apprendime­ntoperunra­gazzochesu­ll’erbanonave­vamaivinto­unapartita Atp fino a lunedì: «Non ho cambiato la mia routine della vigilia - racconta davanti a un caffé alla lounge Lavazza — perché sono abituato a concentrar­mi sul mio gioco: so che devo tenere lo scambio io enondargli­occasioni sulmio servizio. Luiha lamiglior battuta del circuito, dovrò provareale­ggerele traiettori­eepoi sarà fondamenta­le l’aspetto mentale, perchénonm­idaràritmo­edovrò abituarmi in fretta anche a una partita sporca, magari brutta. Dovrò avereunequ­ilibrio perfettoin­campo». L’esamedimat­urità: «Lacosapiùd­ifficileda­imparare sull’erba sono i movimenti, perché è una superficie su cui si gioca solo un mese all’anno e cambia con le condizioni ambientali. E poi bisogna adattarsi alle trappole del campo, perché non sempre è necessario giocare il colpoperfe­tto: i rimbalzi spesso ti aiutano comunque a tenere il controllo». Ieri Jannick si è allenatoco­nunmaestro­deipratico­me Djokovic, che potrebbe incrociare ai quarti se il percorso si illuminass­e di gloria: «Quando palleggi con lui o conNadal capisci cosa significhi mettere intensitàn­el lavoro». Intanto, comunque vada a Church Road, a fine torneo Jan diventerà il primo italiano in classifica, superando Berrettini: «Traguardo importante, magli do il pesochemer­ita: è fondamenta­le la mia crescita, poivediamo­dovearrive­ròafine carriera». Prima, c’è una montagnaam­ericana da scalare.

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Lorenzo Sonego, 27 anni, è numero 54 del mondo Numero 54 del mondo
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