La Gazzetta dello Sport - Sicilia
Vrenna junior fa coraggio al Crotone «Ambizioni e una mano tesa ai tifosi»
«Attenti al bilancio, ma sapremo allestire una grande squadra»
n pole position. E se non sarà la prima casella della griglia deve essere obbligatoriamente la seconda. Il Crotone riparte lancia in resta dopo la doppia delusione, dalla AallaC. Nonc’èaltraalternativa che ricominciare a scalare la vetta e far dimenticare a Crotone e ai suoi tifosi le due stagioni sfortunate il prima possibile.
IParole emusica del direttore generaleRaffaeleVrenna che è così tornato dove è stato fino a 18 mesi fa. Si è riappropriato di un ruolo che però lo vedrà carico di responsabilità, ma sono proprie queste le sfide che luiamadipiù a dispetto dei suoi 33 anni.
Consapevolezza Solo, e al cospetto di tutta la stampa, il direttore generale ha introdotto il suo discorso d’esordio ricordando gli errori delle passate stagioni che però non possono essere attribuiti a lui, ma lo ha fatto ugualmente toccando argomenti importanti. «L’umiltà innanzitutto, parola che dovremo imparare tutti e capire perché siamo finiti in Serie C, un campionato che non si vince con facilità. Non basta solo spendere soldi, nonostante noi lo stiamo già facendo, ma occorre che vi sia la collaborazione di tutti. Verremo incontro anche ai tifosi – ha sottolineato Vrenna – e stiamo per varare una campagna abbonamenti che sarà la più economica della storia di questo Crotone». La prossima stagione sarà quella del centenario e ilCrotoneamerebbe festeggiarla nel migliore deimodi.
Impariamodagli errori, manon dimentichiamo i tantisuccessi
Aria di derbyIntanto tre colpi di primo piano sono già arrivati. «Abbiamo quasi soffiato Branduani al Catanzaro così come anche Chiricò, ma forse è troppo presto per aprire una simpatica diatriba col Catanzaro, squadra che stimo tantissimo e che va rispettata, ma senza timore». E che sicuramente sarà una delle poche che renderà complicato il cammino del Crotone in questa stagione. Acquisti di alto profilo, Golemic che rinnovaperaltri4anni, masoprattutto un occhio al bilancio. «Purtroppo ci saranno delle partenze dettate dal fatto che in
Cè difficile sopportare certi contratti. Nedelcearu e Mogos non faranno parte del nostro progetto – sottolinea Vrenna – ma vi posso assicurare che stiamo lavorando all’allestimento di una squadra di alto profilo».
Ambizione Umiltà diceva il direttore generale, ma anche riscatto e ambizione. «Io sono una persona ambiziosa, sono giovane e voglio imporminel lavoro e riportare lamiacittàdove è stata fino a pochi anni fa. Anche se l’ambiente a volte rende difficile operare con tranquillità, allora unirei l’umiltà con l’ambizione perché abbiamo fatto due retrocessioni e non va dimenticato. Ricordo anche quello che è stato il Crotonenegli ultimi 25 anni, tantepromozioni e tante gioie quando a capo della società c’erano mio zio
Raffaele assieme a mio padre. Ecco – ricorda il direttore – loro mi hanno trasmesso la giusta ambizione e spero di vincere solo l’1% di quello chehannovinto e conquistato loro in un quarto di secolo di storia rossoblù». Idee chiare quelle del direttore che dice di non voler fare promesse, ma poi... «Ricominciamo dagli errori commessi, ne abbiamo preso atto, lavoreremo per noncommetterne più e per allestire una squadra forte che possa vincere il campionato. Perché in questa categoria vince solo una squadra e dobbiamo essere noi. Con tutto il rispetto, mi interessa poco cosa faranno gli altri - chiosa Vrenna -. Noi guardiamo in casa nostra».