La Gazzetta dello Sport - Sicilia

«HO VINTO ASCOLTANDO VERONA IL DERBY? MI MANCA...»

L’ex centrocamp­ista: «La mia forza è la famiglia Farò lo Stelvio in bicicletta»

- Di Francesco Velluzzi INVIATO A VERONA

Anima candida, ma leader. Damiano Tommasi, neo sindaco di Verona conunpassa­to da grande calciatore, non lo ammette: «Non so se sono un leader». Tutto fa invecepens­areche lo sia se quel centrocamp­ista, che lo storico speaker dellaRoma Carlo Zampa aveva ribattezza­to «anima candida», in spogliatoi­o era il sindacalis­ta riconosciu­to, se quando ha smesso è diventato (dal 2011 al 2020) il successore di SergioCamp­ana come presidente dell’Associazio­ne Italiana Calciatori, se da pochi giorniha battuto due nomi noti come Flavio Tosi e il sindacousc­enteFederi­co Sboarina nella corsa alla poltrona di primo cittadino di Verona, calamitand­o l’attenzione dei politici veri. «Sehaionest­à intellettu­ale e la trasmetti la gente ti segue», dice Damiano.

▶Ma Tommasi, come è nata l’idea di candidarsi a sindaco di Verona?

«Da un gruppo di persone impegnate politicame­nte in città. Me lo chiesero già nel 2017, ma ero all’Aic. Poine abbiamo riparlato. Non c’era un partito, ma il progetto di una coalizione forte con uno spirito associativ­o e valori condivisi. C’è stata una congiuntur­a favorevole, la candidatur­a era una novità. Ma siamo stati credibili».

▶La sua lista si chiama Rete, c’è dentro il calcio...

«Il riferiment­o può essere calcistico, ma fare rete è una parola che è entrata nell’uso comune e a Verona c’era bisogno di lavorare insieme per un obiettivo comune. Si fa squadra per poi costruire».

▶Cosa le ha insegnato lo sport?

«Che da soli non si va da nessuna parte. Lo sport dà una forma mentis che coinvolge la vita di una persona».

▶Torniamo al concetto di leader: in spogliatoi­o si sentiva tale?

«La leadership è una cosa che ti viene riconosciu­ta. Sono stato compagno di Totti, Batistuta. Io non ero un top player, ma avevo onestà intellettu­ale».

▶Quanti dello sport l’hanno chiamata per congratula­rsi?

«Tanti. Ancoranonh­o visto tutto. Mahosentit­ofortelavi­cinanza di Fabio Capello. Lo apprezzo molto, ho fatto 5 anni con lui».

▶Lei ha parlato di questa di Veronacome­unadelle tante tappe della sua vita. Ne seguiranno altre? Ha nuove ambizioni?

«Lo sport, la famiglia i figli, la scuola che abbiamo aperto a Pescantina, l’estero, l’Aic sono tutte tappe».

▶All’Aic come pensò?

«Ero consiglier­e dal 1999. Mancava la firma per l’accordo collettivo. Si aprì una finestra perché Campana voleva lasciare. Mi fu chiesto. Accettai».

▶Ha sei figli: come fa?

«Miamoglie e i figli sono lamia forza. Condividon­o conme tutte le scelte».

▶Ma suamoglie non lavora...

«Lavora eccome. La scuola la mandaavant­i lei. Abbiamosei figli e 400 bambini...».

▶Un progetto nato pensando a DonMilani che stava dalla parte degli ultimi.

«Credo che Verona abbia dato un esempio da questo punto di vista. Ma credo che la politica sia soprattutt­o ascoltare chi ha bisogno. Non urlare, denigrare e fare solo campagna elettorale. Se abbiamo vinto è anche per questo motivo».

▶Tommasi, la sua giornata dovrebbe durare di più. E in tutto ciògiocaan­coracon il Sant’Anna D’Alfaedo....

«In Seconda Categoria. Un impegno che vorreimant­enere, ma resto tifoso dell’Hellas».

▶Il presidente Setti le ha chiesto attenzione sul Bentegodi.

«Lo stadio è inadeguato e un pensierova fatto. Bisogna reperire risorse e pensare a riqualific­are il quartiere stadio. Bisogna investire nelle strutture».

▶Il Chievo di Luca Campedelli prova a risorgere unendosi col Sona, pure laVirtus di Gigi Fresco reclama un intervento sull’impianto.

«Mi manca tanto il derby veronese. La perdita del Chievo è stato un brutto colpo per la città. L’impegno della Virtusampl­ifica il valore di una forte città sportiva che ha pure basket e volley ai massimi livelli».

▶Ha già scelto l’assessore allo Sport?

«Ho deciso di tenere la delega perme».

▶Aveva fattouna promessa: “Lo Stelvio se divento sindaco”.

«Ci vado, garantito. C’è già un gruppo base ed è pronta la bici artigianal­e che mi fece un amico meccanico a Valencia».

▶Ama il ciclismo?

«Ero fan di Moser, poi di Cunego, ora di Formolo».

▶Chiudiamo con la politica: il segretario del Pd Enrico Letta l’ha chiamata?

«Ci siamo sentiti più volte e mi ha supportato molto».

Tifo per l’Hellas, però la perdita del Chievo è stata un duro colpo per la città

Lo stadio Bentegodi oggi è inadeguato. Bisogna trovare risorse, riqualific­are il quartiere

Io leader? Giocavo con Totti e Batistuta, non ero un top player ma avevo onestà intellettu­ale

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