La Gazzetta dello Sport - Sicilia
«HO VINTO ASCOLTANDO VERONA IL DERBY? MI MANCA...»
L’ex centrocampista: «La mia forza è la famiglia Farò lo Stelvio in bicicletta»
Anima candida, ma leader. Damiano Tommasi, neo sindaco di Verona conunpassato da grande calciatore, non lo ammette: «Non so se sono un leader». Tutto fa invecepensareche lo sia se quel centrocampista, che lo storico speaker dellaRoma Carlo Zampa aveva ribattezzato «anima candida», in spogliatoio era il sindacalista riconosciuto, se quando ha smesso è diventato (dal 2011 al 2020) il successore di SergioCampana come presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, se da pochi giorniha battuto due nomi noti come Flavio Tosi e il sindacouscenteFederico Sboarina nella corsa alla poltrona di primo cittadino di Verona, calamitando l’attenzione dei politici veri. «Sehaionestà intellettuale e la trasmetti la gente ti segue», dice Damiano.
▶Ma Tommasi, come è nata l’idea di candidarsi a sindaco di Verona?
«Da un gruppo di persone impegnate politicamente in città. Me lo chiesero già nel 2017, ma ero all’Aic. Poine abbiamo riparlato. Non c’era un partito, ma il progetto di una coalizione forte con uno spirito associativo e valori condivisi. C’è stata una congiuntura favorevole, la candidatura era una novità. Ma siamo stati credibili».
▶La sua lista si chiama Rete, c’è dentro il calcio...
«Il riferimento può essere calcistico, ma fare rete è una parola che è entrata nell’uso comune e a Verona c’era bisogno di lavorare insieme per un obiettivo comune. Si fa squadra per poi costruire».
▶Cosa le ha insegnato lo sport?
«Che da soli non si va da nessuna parte. Lo sport dà una forma mentis che coinvolge la vita di una persona».
▶Torniamo al concetto di leader: in spogliatoio si sentiva tale?
«La leadership è una cosa che ti viene riconosciuta. Sono stato compagno di Totti, Batistuta. Io non ero un top player, ma avevo onestà intellettuale».
▶Quanti dello sport l’hanno chiamata per congratularsi?
«Tanti. Ancoranonho visto tutto. Mahosentitofortelavicinanza di Fabio Capello. Lo apprezzo molto, ho fatto 5 anni con lui».
▶Lei ha parlato di questa di Veronacomeunadelle tante tappe della sua vita. Ne seguiranno altre? Ha nuove ambizioni?
«Lo sport, la famiglia i figli, la scuola che abbiamo aperto a Pescantina, l’estero, l’Aic sono tutte tappe».
▶All’Aic come pensò?
«Ero consigliere dal 1999. Mancava la firma per l’accordo collettivo. Si aprì una finestra perché Campana voleva lasciare. Mi fu chiesto. Accettai».
▶Ha sei figli: come fa?
«Miamoglie e i figli sono lamia forza. Condividono conme tutte le scelte».
▶Ma suamoglie non lavora...
«Lavora eccome. La scuola la mandaavanti lei. Abbiamosei figli e 400 bambini...».
▶Un progetto nato pensando a DonMilani che stava dalla parte degli ultimi.
«Credo che Verona abbia dato un esempio da questo punto di vista. Ma credo che la politica sia soprattutto ascoltare chi ha bisogno. Non urlare, denigrare e fare solo campagna elettorale. Se abbiamo vinto è anche per questo motivo».
▶Tommasi, la sua giornata dovrebbe durare di più. E in tutto ciògiocaancoracon il Sant’Anna D’Alfaedo....
«In Seconda Categoria. Un impegno che vorreimantenere, ma resto tifoso dell’Hellas».
▶Il presidente Setti le ha chiesto attenzione sul Bentegodi.
«Lo stadio è inadeguato e un pensierova fatto. Bisogna reperire risorse e pensare a riqualificare il quartiere stadio. Bisogna investire nelle strutture».
▶Il Chievo di Luca Campedelli prova a risorgere unendosi col Sona, pure laVirtus di Gigi Fresco reclama un intervento sull’impianto.
«Mi manca tanto il derby veronese. La perdita del Chievo è stato un brutto colpo per la città. L’impegno della Virtusamplifica il valore di una forte città sportiva che ha pure basket e volley ai massimi livelli».
▶Ha già scelto l’assessore allo Sport?
«Ho deciso di tenere la delega perme».
▶Aveva fattouna promessa: “Lo Stelvio se divento sindaco”.
«Ci vado, garantito. C’è già un gruppo base ed è pronta la bici artigianale che mi fece un amico meccanico a Valencia».
▶Ama il ciclismo?
«Ero fan di Moser, poi di Cunego, ora di Formolo».
▶Chiudiamo con la politica: il segretario del Pd Enrico Letta l’ha chiamata?
«Ci siamo sentiti più volte e mi ha supportato molto».
Tifo per l’Hellas, però la perdita del Chievo è stata un duro colpo per la città
Lo stadio Bentegodi oggi è inadeguato. Bisogna trovare risorse, riqualificare il quartiere
Io leader? Giocavo con Totti e Batistuta, non ero un top player ma avevo onestà intellettuale