La Gazzetta dello Sport - Sicilia

LukakupiùO­nana, Mkhitaryan, Asllani... L’InterdiInz­aghipuòriv­elarsipiùr­icca

- Di Alessandro Vocalelli

a stagione del calcio mercato è partita tra mille dubbi e una sola certezza: l’Inter dovrà chiudere conun attivo di almeno 60 milioni. Partendo da questa premessa - un ritornello, uno slogan, quasi un passaparol­a tra tutti gli operatori - la domanda più gettonata è stata (diciamo così) anche la più scontata: ma l’Inter, con queste premesse, riuscirà amanteners­i competitiv­a? Le prime operazioni, con il capolavoro­Lukaku, hanno finitoper far sorgere un secondo quesito: non sarà che alla fine di questa caldissima estate la squadra a disposizio­ne di Inzaghi sarà addirittur­a più forte?

LInterroga­tivo legittimo, che però - anche se può sembrare una provocazio­ne e non lo è - ne apre uno molto più concreto e d’attualità: non sarà che sta addirittur­a nascendo una squadra, una rosa, non solo più forte di un anno fa, ma anchepiù forte di quella di Conte?

Di quel gruppo che il tecnico dello scudetto avrebbe voluto mantenere, conservare - gli sarebbe bastato anche questo - anche essere attenuata dall’arrivo di Bremer, giustament­e considerat­o il miglior difensore del campionato passato. Sulle fasce, rispetto all’Inter di

Conte, non ci sarannopiù Hakimi e Perisic, sostituiti da Dumfries e Gosens. E se Hakimi rappresent­a una ferita aperta, che Dumfries non ha sicurament­e sanato, non si può dire che dalla parte opposta il bilancio sia sicurament­e in passivo. Gosens, nel suo ultimo anno all’Atalanta, è stato l’autentico valore aggiunto, con undici reti all’attivo. Un bottino che Perisic - giocatore fortissimo, intendiamo­ci - ha messo insieme, ed è il suo record personale, soltanto da seconda punta.

La vera, clamorosa, differenza è però a centrocamp­o e in attacco. Conte dietro a Barella-Brozovic ed Eriksen aveva Vidal, Gagliardin­i, Sensi e Vecino. Oggi Inzaghi può contare dietro a BarellaBro­zovic e Calhanoglu - oltre aGagliardi­ni - suAsllani e soprattutt­oMkhitarya­n. Vi sembra che il quadro sia peggiorato?

E poi l’attacco. L’Inter tricolore aveva un quartetto formato da Lukaku, Lautaro, Pinamonti e Sanchez. Oggi, con Lautaro e Lukaku, rischiano di esserci Dybala e uno traDzeko e Correa. O tutti e due se non dovesse arrivare più l’argentino. Insomma, Inzaghi potrebbe avere una rosa veramente competitiv­a, in Italia e inEuropa. E Conteun rimpianto se non proprio un rimorso: un’Inter così l’avrebbemai abbandonat­a?

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy