La Gazzetta dello Sport - Sicilia
Erba sintetica: l’incubo green che agita tutti i puristi
Jannik a 20 anni è il più giovane italiano che arriva agli ottavi a Wimbledon. Disinnescato il gigante Isner, domani gli tocca il baby spagnolo
vvertenza: quanto scritto nelle prossime righe può urtare la suscettibilità dei puristi. La notizia è di qualche giorno fa: a Raynes Park, a due miglia daWimbledon, circa 3 chilometri emezzo, è stato creato un campo di erba sintetica, con fibre plastiche simili a quelle utilizzate per i campi da calcio. Lo scopo dichiarato è quello di riuscire a costruire campi in erba in aree considerate attualmente inadatte, nonché a prolungare la stagione nel RegnoUnito, attualmente ridotta alla sola estate. Ma il dubbio si sta instillando goccia a goccia nel cuore degli appassionati: con gli anni che ci attendono, caratterizzati da siccità e carenza d’acqua che renderanno sempre più complicato curare i preziosi fili d’erba di Church Road, non è che il tempio prima o dopo si convertirà all’orrore dei prati sintetici? L’ipotesi al momento è respintadaNeil Stubley, responsabile agronomo dell’All England LawnTennis and Croquet Club: «Il terreno argilloso di Wimbledon è l’ideale per i campi inerba, ma ingran parte delmondo troviamo prevalentemente sabbia o gesso che è troppomorbido e drena troppo rapidamente. Stiamo rendendo il terreno più resistente». Per adesso, possiamo solo fidarci.
ASinner è il 15° italiano a raggiungere gli ottavi a Wimbledon dopo De Morpurgo, De Stefani, Cucelli, Rolando Del Bello, Gardini, Merlo, Pietrangeli , Sirola, Panatta, Pozzi, Sanguinetti, Seppi, Berrettini e Sonego.
Lunedì 11 luglio, dopo il torneo, Jannik Sinner diventerà il primo giocatore italiano in classifica, al numero 10, superando Berrettini che scenderà al numero 15
Il gigante ha i capelli rossi, viene dallemontagne dell’Alto Adige e in mezzo a doti straordinarie ha pure quella di apprendere in fretta i segreti più ostici del tennis. Non aveva mia vinto una partita sull’erba, Sinner, prima di affacciarsi all’edizione 2022 di Wimbledon, e di fronte ai due metri e otto della torre americana Isner e al suo servizio atomico che scava buchi nei prati riducendo il gioco a una rapida sassaiola, come richiedono del resto i canoni della superfice più infida, sciorina una prestazione da maestro giardiniere. Non concede palle break, limita all’osso il numero di gratuiti (appena 9), non cala mai di intensità e concentrazione e appena Long John gli concede un’opportunità, lui se la prende, infilando il break nel settimo game del primo set che gli schiude le porte del parziale. Ma perfeziona il capolavoro nel tie break del secondo set, che potrebbe rimettere in carreggiata lo yankee e invece lancia in orbita Jannik grazie a due risposte fulminanti. Game over, perché nel terzo set Isner, acciaccato e sfiduciato, molla gli ormeggi, potendosi consolare soltanto con il record storico di ace: grazie ai 24 messi a segno nel match, sale a 13.748, superando il croato Karlovic al primo posto di questa speciale classifica. Un primato che a suo modo ingigantisce la dimensione della lezione di tennis e strategiamessa in campo dal giovane talento azzurro.
Questione di testa Sinner diventa così il 15° italiano a regalarsi gli ottavi nel tempio di Church Road, ma il più giovane di sempre: «Sapevo sarebbe stata una partita difficile, quando l’avversariononti dà ritmo ci sono sempre delle incognite. Ho provato a entrare nella sua testa cercando di capire le traiettorie delle sue battute e credo di aver giocato una delle partitemigliori della mia carriera. Nonmale, per uno che fino a pochi giorni fa non avevamai vinto una partita sull’erba. Ma sento che mi sto adattando velocemente». Così bene, d’altronde, da meritarsi i sinceri complimenti dello sconfitto: «Non è una vergogna perdere in tre set contro di lui, anche semagari prima della partita si poteva pensare che la superficie potessi favorirmi un po’ di più: Jannik èungiocatore straordinario, concolpi sciolti euna fenomenale velocità di esecuzione sia con il dritto sia con il rovescio». Una benedizione che non fa che certificare le doti di un giocatore i cui limiti sonoancora inesplorati: «Prestazioni di questogenerenasconoprimaancora di scendere in campo, da quello che riesco ad applicare in partita dagli allenamenti. L’obiettivo è sempre quello di migliorare, sono soddisfattoma per mia natura so che devo crescere di più, a partire dalla prossima partita».
Rivalità del futuro Cioè il crash generazionale di domani contro Alcaraz, la sfida tra i due giovani prodigi destinati, secondo il vaticinio di tutti, amarchia
● Dopo le due sfide con Djokovic (1-1) e con Federer (0-2), Lorenzo Sonego oggi sul Centrale completa il trittico d’oro provando a sgambettare l’ultimo Big
Three che gli resta, Rafael Nadal. Pagato lo scotto del Centrale un anno fa nella sfida degli ottavi persa con il Maestro di Basilea, Lollo potrà giocare libero da pressioni e sicuramente confortato dai progressi delle ultime
Jannik Sinner, 20 anni, numero 13 del ranking. Ha già vinto 5 tornei del tour, a Sofia nel 2020 e a Melbourne, Washington, Sofia e Anversa nel 2021 re a fuoco il futuro prossimo del circuito, scalzandoin fretta la generazione di mezzo dei Medvedev, degli Zverev e degli Tsitsipas, raccogliendo così prepotentemente l’ereditàdeiBigThree. Sarà il secondo incrocio tra i due dopo il match vinto dallo spagnolo a Bercy a novembre, ma la continua evoluzione tecnica dei due unita a un palcoscenico, quello su erba, ancora da esplorare fino in fondo per entrambi, lo rende particolarmente intri
Il primato
Lo statunitense si consola con il record di sempre degli ace: ora è primo con 13.748
settimane, come conferma coach Gipo Arbino: «Abbiamo preparato la partita per vincere, non per fare passerella, anche se Nadal è uno dei più grandi fenomeni della storia dello sport. Sarà fondamentale tenere un’alta percentuale di prime palle, e soprattutto variarle molto perché se Rafa capisce il tuo angolo preferito, ti rimanda indietro tutto. E poi bisognerà usare qualche palla alta sul suo