La Gazzetta dello Sport - Sicilia
Jacobs, il viaggio della speranza Se non ce la farà, 4x100 nei guai
L’azzurroègià inOregon, acasaNike: comincialacorsa controiltempo periMondiali. IltecnicoDiMulo «Senzadiluila staffettacrolla»
arcell Jacobs, salvo ritardi, dall’albaitaliana è in Oregon. Ieri, insieme a coach Paolo Camossi e al fisioterapistaAlbertoMarcellini, conscali a Londra e a SanFrancisco, è volato da Stoccolma a Portland. E il conto alla rovescia verso i Mondiali di Eugene è cominciato: al via divenerdì 15c’è subitoinprogramma il primo turno dei 100, con semifinali e finale l’indomani. Quelladelcampioneolimpico sarà una difficile corsa contro il tempo. Gli acciacchi che, uno conseguente dell’altro, lo hanno frenato nel corso della stagione all’aperto, ne minano la partecipazione. L’ultimo, sotto il gluteo sinistro, giovedì seragli ha impedito di correre i 100della tappa di Diamond League della capitale svedese, dove il bresciano si trovava da inizio settimana.
MProspettive «Marcell, fosse stato unmeeting di fine stagione – sostiene il manager Marcello Magnani, col quale Jacobs è stato sino a ieri mattina – avrebbe gareggiato. Ma in vista dell’appuntamento clou dell’anno non poteva rischiare. Di buono c’è che ora, isolatodatuttoedatutti, avrà le condizioni migliori per ritrovarsi. LaNike, suo sponsor tecnico, a Beaverton, sobborgo di Portland dove ha il proprio quartier generale a circa 175 kmda Eugene, gli ha messo a disposizione qualsiasi cosa con accesso illimitato. Starà in un albergo vicino e avrà a disposizione un’auto. Se tutto andrà al meglio, raggiungerà il resto della squadra italiana mercoledì 13. Una gara-test in mezzo? È prevista, ma soggetta alla sua condizione. Marcell è fiducioso, anche se giovedì pomeriggio, dopo la decisione di non correre, il suoumoreunpo’neha risentito». Il primo passo, in Oregon, sarà sottoporsi a quell’esame di controllo che in Svezia non è stato possibile effettuare. «Tramite Maria Rosaria Squeo, dottoressa delnostro staff sanitario, che ha contattato colleghi di Stoccolma– spiega il d.t. Antonio LaTorredaOrano, inAlgeria, dovestaseguendogli azzurri aiGiochi del Mediterraneo – abbiamo cercato di prenotare una risonanza. Niente da fare». Persino Helena Duplantis, mamma di Mondo e il di luimanagerDaniel Wessfeldt si sono sorpresi quando hanno saputo di una richiesta in tempi considerati così rapidi. Per fortuna in Italia, almeno per certi campioni, c’è un occhio di riguardo diverso... «Ho sentito Camossi – dice La Torre – è sereno, sebbene non possiamo nascondere che un filo di preoccupazione c’è. La zona interessataè vicina al nervo sciatico, quindi particolarmente sensibile, soprattutto quando il sistema nervoso è sotto pressione. Marcell, che ha gli occhi delmondo addosso, ha avvertito fastidio e ha fatto benissimo a non gareggiare. Se non avrà ulteriori problemi, recupererà in tempo. Ce lo auguriamo tutti: è il fulcro del nostro movimento. Gli infortuni, tra gli atleti di vertice, sono nella norma. E il percorso riabilitativo seguitoèstatoall’avanguardia. Non c’è nulla da recriminare».