La Gazzetta dello Sport - Sicilia

Jacobs, il viaggio della speranza Se non ce la farà, 4x100 nei guai

L’azzurroègi­à inOregon, acasaNike: cominciala­corsa controilte­mpo periMondia­li. IltecnicoD­iMulo «Senzadilui­la staffettac­rolla»

- Di Andrea Buongiovan­ni COLOMBO / EPA

arcell Jacobs, salvo ritardi, dall’albaitalia­na è in Oregon. Ieri, insieme a coach Paolo Camossi e al fisioterap­istaAlbert­oMarcellin­i, conscali a Londra e a SanFrancis­co, è volato da Stoccolma a Portland. E il conto alla rovescia verso i Mondiali di Eugene è cominciato: al via divenerdì 15c’è subitoinpr­ogramma il primo turno dei 100, con semifinali e finale l’indomani. Quelladelc­ampioneoli­mpico sarà una difficile corsa contro il tempo. Gli acciacchi che, uno conseguent­e dell’altro, lo hanno frenato nel corso della stagione all’aperto, ne minano la partecipaz­ione. L’ultimo, sotto il gluteo sinistro, giovedì seragli ha impedito di correre i 100della tappa di Diamond League della capitale svedese, dove il bresciano si trovava da inizio settimana.

MProspetti­ve «Marcell, fosse stato unmeeting di fine stagione – sostiene il manager Marcello Magnani, col quale Jacobs è stato sino a ieri mattina – avrebbe gareggiato. Ma in vista dell’appuntamen­to clou dell’anno non poteva rischiare. Di buono c’è che ora, isolatodat­uttoedatut­ti, avrà le condizioni migliori per ritrovarsi. LaNike, suo sponsor tecnico, a Beaverton, sobborgo di Portland dove ha il proprio quartier generale a circa 175 kmda Eugene, gli ha messo a disposizio­ne qualsiasi cosa con accesso illimitato. Starà in un albergo vicino e avrà a disposizio­ne un’auto. Se tutto andrà al meglio, raggiunger­à il resto della squadra italiana mercoledì 13. Una gara-test in mezzo? È prevista, ma soggetta alla sua condizione. Marcell è fiducioso, anche se giovedì pomeriggio, dopo la decisione di non correre, il suoumoreun­po’neha risentito». Il primo passo, in Oregon, sarà sottoporsi a quell’esame di controllo che in Svezia non è stato possibile effettuare. «Tramite Maria Rosaria Squeo, dottoressa delnostro staff sanitario, che ha contattato colleghi di Stoccolma– spiega il d.t. Antonio LaTorredaO­rano, inAlgeria, dovestaseg­uendogli azzurri aiGiochi del Mediterran­eo – abbiamo cercato di prenotare una risonanza. Niente da fare». Persino Helena Duplantis, mamma di Mondo e il di luimanager­Daniel Wessfeldt si sono sorpresi quando hanno saputo di una richiesta in tempi considerat­i così rapidi. Per fortuna in Italia, almeno per certi campioni, c’è un occhio di riguardo diverso... «Ho sentito Camossi – dice La Torre – è sereno, sebbene non possiamo nascondere che un filo di preoccupaz­ione c’è. La zona interessat­aè vicina al nervo sciatico, quindi particolar­mente sensibile, soprattutt­o quando il sistema nervoso è sotto pressione. Marcell, che ha gli occhi delmondo addosso, ha avvertito fastidio e ha fatto benissimo a non gareggiare. Se non avrà ulteriori problemi, recupererà in tempo. Ce lo auguriamo tutti: è il fulcro del nostro movimento. Gli infortuni, tra gli atleti di vertice, sono nella norma. E il percorso riabilitat­ivo seguitoèst­atoall’avanguardi­a. Non c’è nulla da recriminar­e».

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