La Gazzetta dello Sport - Sicilia

Tre progetti 2022: dall’aiuto ai disabili a Uganda e Ucraina

- SOLIDARIET­À di Jacopo Gerna

● Numerose le attività solidali sostenute dallaMarat­ona. Sono tre i progetti di solidariet­à del 2022: l’aiuto alla Fondazione Renato Piatti di Varese che realizzerà un progetto di terapia in acqua per persone con disabilità; il progetto“Per fareun Ciüf ci vuole l’acqua” realizzato inUganda dall’Associazio­ne Gruppi „Insiemesi può“Onlus/ONG; l’attività per l’emergenza umanitaria in Ucraina.

Spagnolo di Villava, vicino a Pamplona in Navarra, è nato il 16 luglio 1964. Profession­ista dal 1984 al 1996, è stato un dei grandissim­i della storia a pedali. Ha vinto 5 Tour de France consecutiv­i dal 1991 al 1995, e 2 Giri d’Italia: 1992 e 1993.

Nel 1992 e 1993 ha vinto Giro d’Italia e Tour de France nella stessa stagione. A cronometro è stato campione del mondo nel 1995 in Colombia e olimpionic­o ad Atlanta 1996

Miguel Indurain scoprì Corvara nel 1992, esattament­e30anni fa, nell’anno della sua prima doppietta Giro-Tour. «Quella fu una tappa davvero complicata, pioggia, freddo, vento...Domani speriamo nel bel tempo per goderci almassimo questemera­vigliose montagne».

Già, perché il fuoriclass­e navarro è un ormai un habitué della Maratona delle Dolomiti. Quest’anno sarà presente come ambassador del gruppo Enervit. «Impression­ante vedere come l’integrazio­nesportiva­si siaevoluta in questi anni. Quando correvo io c’erano solo pochissimi prodotti, Oggi un ciclista, anche amatoriale, ha a disposizio­ne una gamma infinita di prodotti che migliorano moltissimo le prestazion­i».

▶Miguel, che cos’è per lei la Maratona?

«Innanzitut­to è una festa, una bellissima festa da vivere insieme ad amici che come me condividon­o la passione per il ciclismo. Come sapete mi piace andare ancora in bici, giusto per tenermi in forma. Ho partecipat­o a numerose granfondo in tutto ilmondo, manessuna è come questa. Poi naturalmen­te c’è anche il lato agonistico. C’è chi parte per vincere o piazzarsi in alto, chivuoleba­tteregli amici o chi cerca di migliorare il proprio tempo».

▶Cosa bisogna fare per non rovinarsi la festa?

«Ilprimo suggerimen­to èquello di affrontare il percorso più adatto alle proprie caratteris­tiche. Non ha senso andare a fare il Giau se si pedala un paio di volte la settimana e solamente nei due mesi prima della Maratona. Anche il Sellaronda richiede un minimo di preparazio­ne, perché sono solo 55 chilometri ma c’è tanta salita. Non dimenticat­e che siete inungruppo con 8.000 persone e non tutti sono così esperti e bravi a guidare la bici. C’è chi sa stare perfettame­nte in gruppo e guida benissimo la bici anche in discesa, quasi come un vero profession­ista. E chi si vuole sempliceme­n

Sudorazion­e, intensità, durata: queste sono le parole chiave che una corretta strategia di integrazio­ne deve soddisfare».

energia serve?

«Il nostro intestino, che ha il compito di assorbire gli zuccheri e inviarli aimuscoli, ha una capacità di assorbire dai 60 ai 90 g per ogni ora di esercizio. Il consiglio, per soddisfare tale apporto, è quello di alternare barrette energetich­e a basso tenore di grassi, come le Enervit Performanc­e Bar e sport gel, a bevande isotoniche con carboidrat­i».

Era il 12 luglio 1987, quando si corse per la prima volta la Maratona delle Dolomiti.

Al via 166 temerari su un percorso unico di 175 chilometri, con sette passi alpini, e arrivo a Corvara te godere una pedalata in compagnia senza guardare al tempo, ma magari non conosce le traiettori­e giuste da fare in discesa e può commettere un errore. Non rischiate più del dovuto, ma soprattutt­o evitate di partire troppo forte, soprattutt­o se fate il medio o il lungo. C’è tutto il tempo nel finale per spingere forte e fare la differenza».

▶Che differenza c’è tra affrontare queste salite con la maglia rosa al Giro o con un gruppetto di amici alla Maratona?

«Quando sono venuto al Giro per la prima voltami innamorai subito di queste montagne, non esistonopo­stimiglior­i perpedalar­e su questo pianeta. Solo che quando ero profession­ista qui trovavosem­pre ilbruttote­mpoe in corsa non hai comunquemo

«Colazione leggera con zuccheri a lento rilascio»

che cosa mettere in borraccia?

«Una miscela non vale l’altra. Per una corretta integrazio­ne, al fine dimassimiz­zare la disponibil­ità di energia e ridurre il rischio di stress addominali, è importante che contengama­ltodestrin­e e fruttosio in un rapporto di 2:1. Basta un semplice gesto per costruire la strategia in maniera personaliz­zata: per ottenere l’apporto di 60 g di carboidrat­i, si aggiungono 2 misurini di Enervit Isocarb 2:1 a 500ml di acqua; per i ciclisti dimaggior esperienza, per raggiunger­e i 90 g servono 3misurini in 750 ml».

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