La Gazzetta dello Sport - Sicilia
I direttori
omani il Milan si raduna: finora pochi movimenti dimercato, però sono arrivate le conferme di Maldini eMassara. Ne abbiamoparlato con Arrigo Sacchi: come vede la situazione?
«Aver trovato l’accordo con PaoloeMassara è importante, perché si tratta di due dirigenti competenti che hanno contribuito in modo significativo allo scudetto. Adesso bisognerà aggiustare qualcosanella squadra, ma sono sicuro che, data la loro bravura, hanno già individuato gli elementi giusti».
D▶Quale l’avversario più temibile: l’Inter di Lukaku, la Juve di Vlahovic, il Napoli? One vede altri?
«L’avversario più pericoloso per ilMilan è... il Milan».
▶Ci può spiegare?
«Dopouna vittoria tanto bella e clamorosa, la sindrome del successo è sempre dietro l’angolo. Guardatechecosaèsuccessoall’Italia dopo il meraviglioso trionfoall’Europeo. Cipuòessere qualcuno che si monta la testa, qualcunochevola troppo in alto. Il Milan è una squadrama la gioventù porta spesso a facili entusiasmi e facili depressioni. Dovrannoesserebravi i dirigenti e l’allenatore a mantenere quello spirito di gruppo che è stato il primo propellente».
Paolo Maldini, 54 anni, e il “gemello” Ricky Massara, 53
▶Comesi evita la sindromedel successo?
«Con l’intelligenza, l’umiltà, il sacrificio e le regole. Pioli, che è bravo e preparato, dovrà stare molto attento al comportamento dei ragazzi e, alla prima avvisaglia di pericolo, dovrà intervenire. A me capitò di tenere in panchinaVanBasten... Nessuno può permettersi dimettere a rischio la forza del gruppo».
▶Il popolo milanista sogna: c’è chi parla già di Champions League. Esagerato?
«Non scherziamo e, soprattutto, non chiediamo a questi ragazzi ciò che non possono ancora fare. IlMilan ha avviato un percorso molto virtuoso, badando a non spendere più di ciò che c’è in cassa, e cercando un giocomoderno e attraente. Ora deve consolidare questa posizione. Per la Champions ci sono club come il City, il Liverpool, il Chelsea, il Real, lo stesso Psg che sonodecisamente piùavanti».
▶Dal punto di vista del gioco dove deve ancora migliorare?
«Pioli dovrà lavorare parecchio sul pressing, che i rossoneri attuanogià. Peròiovorrei chefosse ancora più continuo, più feroce. E poi si dovrà affinare il gioco così che venga interiorizzato in modo da avere risposte automatiche. Inoltre ci si dovrà concentrare sulla fase del possesso-palla, affinché risulti sempre efficace con rapidi smarcamenti e sovrapposizioni. Mi auguro di vedere ancora una squadra coraggiosa che non si affida ai tatticismi. Prendersi dei rischi fa parte del gioco: se non si rischia, nonsi ottengono risultati».
▶Per ora è arrivato soltanto Origi. Quali acquisti si aspetta?
«Tutti e nessuno. Mi spiego: non contano i giocatori che arrivano, ma “come” arrivano. Devono avere motivazioni, ambizione, umiltà. Devono mettersi al servizio del Milan, e non il contrario. Questa è la prima regola: vale nel calcio, nell’azienda, nella vita».
▶Si sente parlare di Dybala in rossonero.
«Lo consigliai, anni fa, a Berlusconi. Gli suggerii di prendere Sarri e Dybala come campione emergente: nonsenefecenulla. Credo che Dybala si troverebbe piùa suoagionelMilan chenell’Inter: i rossoneri sono già abituati a giocare con la mezzapunta. Però l’argentino dovrà mettersi adisposizione, partecipare alla fase di recupero del pallone e puntare tutto sulla velocità. Il calcio moderno è un calcio dimovimento. Staremo a vedere. In ogni caso per questo inizio di stagione io dico: in bocca al lupo, caro giovane Milan!».
Maldini-Massara, ottimo il rinnovo Sapranno già che cosa ritoccare
ABerlusconi anni fa consigliai Paulo e Sarri. Manon se ne fece nulla