La Gazzetta dello Sport - Sicilia

Stress e cadute Ganna a terra Pogacar arriva a... ruote bucate

Senechal si allarga e coinvolge Pippo. Lo sloveno si ferisce alle mani. Küng, colpo proibito

- Di Ciro Scognamigl­io INVIATO A NYBORG

uando vai per terra l’umore è quello che è. «Non è che ci sia molto da dire», riferisce Filippo Ganna quando passa poco dopo l’arrivo e sale sul bus di Ineos-Grenadiers per essere curato dalmedico brasiliano Rafa Santos. Alla fine si tratterà solo di abrasioni nella parte destra di spalla e gamba, e anche il «tutto a posto» che comunica alle 19 via messaggio il d.s. SteveCummi­ngs (parla bene italiano grazie al suo passato toscano) è rassicuran­te. Già in zona bus, avevano ricevuto notizie incoraggia­nti i genitori di Filippo, Marco e Daniela, che poi sono andati a prendere l’aereo per ritornare in Italia.

Qtralizzat­o, entro i meno 3). Più volte Filippo ha fatto notare che in finali del genere, per evitare rischi, molti dovrebbero usare di più i freni: non è stato questo il caso, anche se non c’è stata intenziona­lità, e lui ne ha fatto le spese. Decisament­e non l’inizio diTour – il primo della carriera – che sperava, dopo la cronodi sabatoanda­ta al contrario dei desideri: il carattere comunque non glimanca, Gannanonèi­l tipoda farsi abbattere facilmente. Nella stessa caduta si diceva che fosse stato coinvolto pure Tadej Pogacar, in realtà è stato il due volte campione in carica – oramaglia bianca dei giovani– aspecifica­re di non essere finito sull’asfalto, ma di averemesso il piede a terra. Lo sloveno della Uae-Emiratesha­puremostra­to le feritealle nocche delle mani: entrambi le ruote si sono bucate e danneggiat­e, maper il restononci sono state altre conseguenz­e. E così il messaggio nel post-tappa è stato tranquilli­zzante: «Non ho potuto evitare quel mucchio, ma è tutto ok e spero che lo sia pure per tutti gli altri». Pogacar temeva molto questa giornata e il fattodiave­rlapassata­èun(altro) punto a suo favore.

Tensione Prima tappa in linea del Tour, tante cadute: un film già visto. All’inizio del ponte GreatBelt, conilnervo­sismoalle stelle, era finito per terra Uran conVermaec­ke (per far rientrare il colombiano si è speso pure il compagno Bettiol); poco più avanti, Guerreiro aveva innescato un capitombol­o in cui sono stati coinvolti tra gli altri Felline, Ciccone, Dainese, Mozzato e la maglia gialla Lampaert, che poi è riuscita a rientrareb­ene. Ma se serve un ulteriore esempio di quanta tensione ci fosse ingruppo, le telecamere­hanno coltoun gesto proibito di Küng, che ha tolto una mano dal manubrio permetterl­a sul casco diGuerreir­o a 36 kmdalla fine: 500 franchi svizzeri di multa e 20 punti in meno nel ranking Uci. Gli è andata bene…

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