La Gazzetta dello Sport - Sicilia
Sandro Campagna
esta come sei, Settebello: campione del mondo. Ferma il tempo, non fermare leemozioni. Ricordati dell’oro di tre anni fa a Gwangju: 10-5 e adios Spagna. Nell’isolaMargherita - all’ora di cena - si servono palombelle azzurre. Tutto in una notte. C’è la stessafinaleiridata: trachivuole ripetersi come l’Italia - nella storia già 4 ori, 2 argenti e 1 bronzo - e chi non intende arrendersi di nuovo. Il fascino di una classica della pallanuoto: basti solo scomodare il trionfo olimpico di 30 anni fa della Nazionale di Rudic a Barcellona davanti a re Juan Carlos. In acqua c’era Sandro Campagna che diede l’assist dell’oro a Gandolfi. Ora Campagna fa il c.t. e dispensa consigli utilissimiall’ultima generazione del Settebello tornato vincente ai Mondiali come nel 2011 a Shanghai e come, appunto, in Sud Corea. Una squadra che ha assimilatobene e inanticipo sui tempi previsti, una squadra che non può più nascondersi. Deve crederci, osare, soffrire. Come testimonia il suo mattatore, capace di confondere nei quarti gli ungheresi nel loro tempio e in semifinale i greci. Respinte due delletresquadresulpodiodiTokyo, dove il Settebello finì settimo, costringendo il condottiero ad anticipare il rinnovamento verso Parigi. Manca insomma solo il lieto fine, l’ultima battaglia contro la Spagna che si affida a un portiere diciannovenne come Unai Aguirre, all’eterno Perrone e al ceco naturalizzato Martin Famera.
RC.t. del Settebello
Diversa Una finale-bis è sempre sul filo dei ricordi, ma anche delle novità. Chi farà la mossa giusta? «Gli aspetti psicologici conteranno - risponde il c.t. azzurro -. Loro si sentono molto sicuri. Noi dovremo minare le loro certezze, significa fargli rivivere la sensazione: “Oddio, rischiamo di arrivare di nuovo secondi”. Allora lì potrebbero giocare conmeno sicurezza. Senon siamo bravi a portarli a quel punto, sono avvantaggiati. La finale di tre anni fu una partita particolare, io mi aspetto una gara punto a punto».
Dopo la vittoria sui greci, Campagnaha «prima fatto i complimenti e poi una battuta a Edo Di Somma: se muoio di vecchiaia non ha responsabilità. Ma se muoio prima è perché il mio cuore ha ceduto dopo le sue cavolate...(ride). Nei finali dei partita avrò perso 3-4 anni di vita».
Sono favoriti, dobbiamo essere bravi a minare le loro certezze
Il fattore Chalo Gonzalo Echenique, nato a Rosario, passatoper laSpagnaenaturalizzato azzurro, c’era nel 2019: «Io il Messi azzurro? No, sono molto lontano. Aiuto la squadra come posso. Vogliamo il bis, ma non