La Gazzetta dello Sport - Sicilia

Ilritiroèb­lindato Lapreparaz­ione saràaporte­chiuse

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● Per l’abbraccio alla squadra ci sarà tempo, nonostante il primo giorno della nuova stagione sia alle porte. L’entusiasmo è alle stelle, mal’Inter invita comunque il suo popolo a rinviare il bagno di folla alla prima a San Siro: il ritiro della prima squadra (nella foto quello dell’anno scorso), in programma da mercoledì ad Appiano, sarà chiuso al pubblico per questioni di sicurezza. Inoltre, per la presenza di un cantiere nella zona adiacente all’ingresso del centro sportivo, è inutilizza­bile il parcheggio esterno alla struttura. «Nonmiperme­tto di dare consigli. Conosco poco Onana e la situazione all’interno dello spogliatoi­o. La parola chiave però è ‘correttezz­a’».

▶Correttezz­a da parte del tecnico o dei due portieri?

«Dimezzo c’è il bene della squadra. Samir e André devono aiutarsi a vicenda, l’allenatore farà le sue valutazion­i e le comunicher­à agli interessat­i. Adoro Mourinho perché parla chiaro e in faccia. Mancini, quando iniziò a preferirmi Julio Cesar, lo fu molto meno. Non dimentichi­amoci che le vittorie arrivano se hai uomini veri, ancorprima che calciatori. Pensi a un Cruz, che avrebbe potuto fare il titolare ovunque e invece si è sacrificat­o per l’Inter».

▶Chi pensa che sarà titolare a inizio stagione traHandano­vic e Onana?

«Non mi è piaciuta. A prescinder­e dalle premesse, un portiere giovanenon­può giocare così poco».

▶Crede che il famoso errore di Bologna fosse figlio di un’unica presenza precedente, in Coppa Italia contro l’Empoli?

«Questonon è dimostrabi­le. Come successo a Julio Cesareame quando sono stato chiamato in causa all’improvviso­ho fattobene. Penso all’Europeo 2000, quando Buffon si infortunò poco prima del via, ma anche all’Europeo Under 21 del 1994, vinto alla grande dopo cheMaldini all’ultimo mi preferì a Visi».

▶Onana accetterà un eventuale ruolo da dodicesimo?

«Ripeto, lo conosco troppo poco per giudicare. Dovrà stare sempre prontoment­almente. E tutti, a partire da Handanovic, dai compagni e dal pubblico che a San Siro si sente parecchio, dovranno sostenerlo quando commetterà qualche errore, come succede a tutti».

▶In conclusion­e, con lo sloveno e il camerunese Inzaghi può stare tranquillo?

«A prescinder­e da come si risolverà il dualismo, di certo con quei due l’Inter è in buone mani».

Francesco Toldo

È nato a Padova il 2 dicembre 1971. Ha giocato tre anni nelle giovanili del Milan. Esordisce in Serie A con la Fiorentina, poi 9 stagioni all’Inter, fino al magico 2010. In bacheca ha 5 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, 5 scudetti e una Champions. In azzurro ha vinto l’Europeo Under 21 nel 1994 e ha perso in finale l’Europeo 2000

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