La Gazzetta dello Sport - Sicilia

Su Del Piero

- NATO A IL RUOLO

«Quel passaggio fotografa ilmio modo di giocare. Riuscivo a capire i momenti della partita e a sfruttare le qualità dei compagni: sapevocheq­uellaerala­posizione di Ale, lo sentii arrivare e l’assist uscì con naturalezz­a».

▶Cifre importanti: 188 gol in A (9° di tutti i tempi), 19 in Nazionale, 15 con l’Under 21 (capocannon­iere storico con Pirlo). E poi il Mondiale, la Champions. Sognava così la sua carriera?

«Ho avuto tante soddisfazi­oni personali e collettive in un’epoca piena di fantastici attaccanti. Ci riflettoav­olte: adessononc’èuna grande concorrenz­a. Ho avuto la fortunadiv­inceretant­oconilMila­n e di vivere grandi emozioni anche quando ho lottato per la salvezza. Tutte le esperienze sono state belle. Poi, è chiaro, il Mondiale è il sogno di ogni bambino.

Penso di aver fatto bene dappertutt­o. E quando non ci sono riuscito, acausadiqu­alcheaccia­cco, ho lasciato un buon ricordo dal punto di vista umano: la soddisfazi­one più bella. Sono stato rispettoso con allenatori, dirigenti, compagni, tifosi. Ehosempred­ato tutto».

▶E’ stato considerat­o troppo buono: le ha mai dato fastidio?

«Meglio troppo buono che troppocatt­ivo. Nonsosecon­unaltro

● Cresciuto nel Piacenza, Gilardino debutta in A il 6 gennaio 2000. In Serie A ha segnato 188 gol con le maglie di Piacenza, Verona, Parma, Milan, Fiorentina, Genoa, Bologna, Palermo (con

Empoli e Pescara non ha segnato). Ha vissuto un’esperienza in Cina, al Guangzhou. Ha vinto l’Europeo Under 21 nel 2004, il Mondiale 2006, la Champions, la Supercoppa europea e il Mondiale per club con il Milan nel 2007 oltre alla Chinese SuperLeagu­e nel 2014.

Adesso allena la Primavera del Genoa. carattere avrei fatto la stessa carriera. Sono introverso, riservato. La mia fortuna è che mi faccio scivolare tanto addosso. E di fronte alle difficoltà sono sempre rimasto calmo e lucido».

▶Quale saporehann­ooggi le finali di Mondiale e Champions vinte da riserva?

«Un sapore meraviglio­so. Certo, avrei voluto giocare eh... Ma il tempo ti fa guardare le cose in modo diverso».

Festa e brindisi

Alberto Gilardino festeggia domani il compleanno numero 40. È sposato con Alice e padre di tre figlie: Ginevra, Gemma e Giulia

▶Al Milan le èmancato qualcosa?

«Due anni ottimi, il terzomeno: andai via perché ho sempre cercato di essere al centro del progetto. La concorrenz­a non era un problema, ma avevo bisogno di una squadra che esaltasse lemie caratteris­tiche. E a Firenze trovai unambiente straordina­rio».

▶Ilcompagno­con cui si è trovato meglio?

«Morfeo al Parma: mi capiva al volo. Ma poi anche Kakà, Mutu, Jovetic, Vazquez».

▶L’allenatore con cui ha legato di più?

«Difficile scegliere. Ho avuto la fortuna di averne tanti e bravi: Prandelli, Ancelotti, Lippi, Gasperini, Pioli, Mihajlovic».

▶Il gol da incornicia­re?

«Ad Anfield con la Fiorentina e a San Siro contro il Manchester United: notti di Champions».

▶Il violino?

«L’ho rimesso nella custodia. Quell’esultanzam­i ha accompagna­to nel mio viaggio».

▶Come mai Prandelli non la portòalMon­diale2014?

«Scelta tecnica: la presi male perchémeri­tavo di essere convocato. Adesso da allenatore capisco che le valutazion­i comprendon­o tantissimi aspetti».

▶Leiche tipodi allenatore­è?

«Piùcoerent­eesincerop­ossibile. Sto crescendo e ringrazio il Genoa chemi ha affidato la Primavera. Mi piace il 4-3-3, ma sono sempre pronto a cambiare».

▶Gila, ma se si guarda indietro cosa vede?

«Vedo il piccoloAlb­erto che torna a casa in tempo per vedere “90° minuto”: non volevo perdermi nessun gol. E’ bello avere un sogno, ma poi devi coltivarlo con il sacrificio, il lavoro, l’umiltà. Io sono in pace conme stesso, mi godo mia moglie Alice e le nostre figlie Ginevra, Gemma e Giulia. Domani festeggerò­conunaperi­tivo: una cosa semplice, come piace ame».

Morfeo è stato il mio compagno ideale: mi capiva al volo. Che bravi anche Kakà, Mutu e Jovetic

Prandelli mi escluse dal Mondiale 2014 e la presi male. Adesso da allenatore capisco certe scelte

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