La Gazzetta dello Sport - Sicilia
Forza mentale e talento Puòvincere pure sul verde
e la sfida di ieri sul Centrale di Wimbledon tra Sinner e Alcaraz doveva essere l’anticipazione di ciò che ci riserverà il futuro prossimo, possiamo certamente dire che il tennis è davvero in buonemani: abbiamo assistito a unmatch tra due giocatori che hanno mostrato qualità incredibili, un livello di gioco straordinario, una forza mentale solidissima. Malgrado la giovane età, si sonomossi sul campo con la perizia e l’abilitàdi chi ha già alle spalle una formazione tecnica completa, quasi che l’erba fosse una superficie che sannomasticare da anni e non un terreno ricco d’insidie per la scarsissima frequentazione che fin qui le hanno riservato. L’avviodi partita di Sinner è stato fenomenale, direi perfetto.
Nel terzo set, quando Alcaraz è salito di livello, la battaglia si è fatta tesa, un testa a testa micidiale che ha confermato, se ce ne fosse bisogno, lo spessore agonistico e la tempra caratteriale di entrambi. Confesso che all’inizio del quarto set, con lo spagnolo più pimpante e capace di guadagnare mezzo metro di campo e Sinner un po’ troppo falloso e con la tendenza a giocare più corto, ho avuto il dubbio che la sfida potesse passare nellemani dell’allievo di Juan Carlos Ferrero; e invece è proprio in quei frangenti che Jannik ha dimostrato una volta di più di essere un giocatore di enorme talento, con una straordinaria propensione alla lotta supportata da una solidità psicologica fuori dalla norma. Ormai è chiaro che il futuro gli appartiene, ma la vittoria di ieri dimostra altresì che per lui nonci saranno confini segnati da una superficie piuttosto che dall’altra: anche sull’erba, con la sua qualità tennistica, sarà competitivo per raggiungere i traguardi più elevati.
SA Milano vince il torneo dei migliori under 21 Atp battendo in finale De Minaur (Aus)
La prima vittoria contro un top ten: agli ottavi batte il belga Goffin, numero 10 del mondo
Negli ottavi batte il tedesco Zverev, allora numero 7 del mondo
Azzurro è il colore del cielo che si apre sopra il Centrale squarciando le nubi e liberando un raggio di luce che sembra indicare il cammino della gloria. Azzurro è il futuro del tennis, anzi già il presente, illuminato dalla classe sovrannaturale di Sinner che nel tempio laico delle racchette, sul campo più nobile e famoso del mondo, si offre la vittoria più bella, più preziosa e più importante della carriera, piùancora di quelle che gli hanno regalato i cinque tornei conquistati fin qui. PerchéquestoèunoSlam— ilpiù prestigiosodegli Slam— eperché la sfida con l’altro giovane prodigio Alcaraz era una porta aperta sul mondo che verrà, il preludio di una rivalità supersonica destinata amarchiare gli anni a venire. Aveva bisogno di un’impresa così, Jannik, per sentirsi finalmente inserito nel gotha definitivo dell’aristocrazia dopo che neiMajor, a parte il successo negli ottavi del 2020 a Parigi con Zverev, era sempre stato respinto alle soglie del paradiso, e anche per respirare certezze dal nuovo corso iniziato a marzo con il cambio di allenatore da Piatti a Vagnozzi: «Ora ci sono anch’io, ho dimostrato di poter tenere questo livello con continuità in una partita difficilissima». Applausi: ora sarà Sua Maestà Djokovic, nei quarti, a misurare la rinnovata dimensione del fenomeno italiano: un test che emoziona, ma certo non mette più così paura.
La forza della mente Piovono sulla Terra giornate che segnano una svolta, determinano un destino, rimodulano le aspettative. E per laVolpeRossadi Sesto potrebbe davvero essere stata questa, la domenica dimezzo in cui per la prima volta nella storia si gioca secondo calendario e
● Sfilata di grandi del tennis ieri per il centenario del Centre Court di Wimbledon. C’erano tra gli altri John McEnroe, Stefan Edberg e Roger Federer (nella foto da sinistra), ma anche Billie Jean King, Chris Evert e Bjorn Borg. Federer, accolto da una standing ovation, ha detto di sperare di partecipare «un’altra volta» da giocatore al torneo. Assente Martina Navratilova (Covid), detentrice del record di più titoli di singolare: 9 non per esigenze meteorologiche, iniziata con la grande cerimonia del centenario del Centre Court che ha chiamato a raccolta alcune delle leggende più mirabolanti di questo torneo, dalla Evert a Federer passando per Borg: «Li ho visti sullo schermo tv degli spogliatoi e mi sono emozionato», dirà Sinner quasi impacciato. Poi, una voltamesso piede in campo (era la prima volta, per lui), ispirato da quell’aura magica e sotto gli occhi attenti di Laver, Borg e Billie Jean King, gioca due set memorabili, perfetti per lucidità e visione. Le altepercentuali di prime gli permettonodi dettare ritmoescambi nei suoi turni di servizio, lo straordinario rendimento alla risposta disinnesca la battuta di Carlitos e gli impedisce di scaricare la sua potenza nei colpi di inizio gioco, il dritto è una frustata talmente rapida che lo spagnolo non può mai guadagnare campo e perfino i movimenti dell’azzurro appaiono più adeguati alla superficie, piùsincroni con l’insidia dell’erba. Non è un sogno, ma il segno che Jannik apprende infretta; e se anche nel terzo set la sua velocità di crociera cala leggermente perché sale l’altro, la contesanoncambiapadrone e i due match point per l’azzurro nel tie break potrebbe