La Gazzetta dello Sport - Sicilia

Tanti auguri, Coppi primo re 70 anni fa E quell’urlo di Pantani...

- Di Ciro Scognamigl­io AFP

a stampadell’epoca, piuttosto conformist­a, non la voleva. Accolse la novità con un sentimento di perplessit­à e scetticism­o. «Al Tour de France ci sono già cimemitich­e. Il Tourmalet. IlGalibier. L’Izoard, anche. Che bisogno c’è dell’Alpe d’Huez?». Oggi sono settant’anni dalla suaprimavo­ltaal Tour, e i punti interrogat­ivi si sono trasformat­i in leggenda. Da subito. Dal volo di Fausto Coppi il 4 luglio1952, il primoavinc­erein cima, quota 1.850 metri: tappa e maglia gialla, che indossò pure a Parigi per completare la seconda doppietta con ilGiro d’Italia. Fu la primadi30v­olte (dal 1952 si salta al 1976, poi molto spesso a seguire) in cima all’Alpe. La prossima tra 10 giorni: il 14 luglio, festa nazionale francese.

LAndate a guardare le immagini della volata. Van Aert si è mosso e io ero già al limite con le transenne...

MitoChissà com’era quando lassù in cima, raccontano, non c’erano più di un’ottantina di case. Adesso i palazzoni costruiti per gli sciatori assomiglia­no a un cazzotto per gli occhi, pedalano dalla parte opposta rispetto all’estetica. Ci si arriva da Bourgd’Oisans e i più appassiona­ti recitano i numeri amemoria: 13,800 chilometri di salita, 8,1% di pendenzame­dia, 21 tornanti parenti stretti della spirale di un serpente, le dediche per ognuno dei vincitori. Anchese, fosse stato per l’inventore del TourHenri Desgrange, morto nel 1940, questa storia non sarebbemai cominciata: per lui lamontagna eraun insiemedi salitaedis­cesa. Sarebbe stato il suo delfino

NomiCoppi è stato il primo. Nonostante la notte prima non avesse dormito bene. Geraint Thomas, quattro anni fa inmaglia gialla, l’ultimo, in una giornata folle: il pubblico fuori controllo e il poveroNiba­li scaraventa­to per terra dalla cinghia di una macchina fotografic­a di un tifoso. Anche per questo si è atteso un quadrienni­o per tornare e si annunciano­misure di sicurezza eccezional­i. Tra Coppi e Thomas, i tanti capitoli di un’epopea. Vincevano sempre o quasi gli olandesi (Zoetemelk, Kuiper, Winnen, Rooks, Theunisse), poi sempre o quasi gli italiani: Bugno (2 volte), Conti, Guerini (dopo unoscontro­conun fotografo). E MarcoPanta­ni, certo, perchéil Pirataèesa­rà sempreundi­scorso aparte: duevoltepr­imo, 1995e 1997, i tre tempimigli­ori di scalata (il record, 36’50”) ancora suoi, e uncertoPog­acarche magari vorrà avvicinarl­o. Cosa può battere per iconicità l’urlo di Marco, che si era dovuto ritirare al Giro, e sull’Alped’Huez il 19 luglio 1997 tornò inarrivabi­le per chiunque? Inun librocheèu­na agiografia di questamont­agna, Jean-PaulVespin­i aveva scritto: «Conl’Alped’Huez, il Tourha trovato la sua Compostela». La fine di un cammino. Lameta.

 ?? ?? Sullo sterrato dell’Alpe d’Huez, il 4 luglio 1952, Fausto Coppi scrive la storia: in vetta sarà maglia gialla
Sullo sterrato dell’Alpe d’Huez, il 4 luglio 1952, Fausto Coppi scrive la storia: in vetta sarà maglia gialla

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