La Gazzetta dello Sport - Sicilia
Tanta voglia di P
L’attesa è spasmodica. Nonostante le temperature africane previste anche per oggi, saranno tanti i tifosi che stamattina si presenteranno allo stadioperdare il benvenuto alla nuova proprietà del Palermo. Un entusiasmo che è sbocciato nei playoff e come un’onda è cresciuto e continua a propagarsi. L’atmosfera che si respira incittàèquellacheprecede i grandissimi eventi: «È un momento favoloso, tutti che vogliono imparare a parlare l’arabo – scherza Sasà Salvaggio, comico e tifoso rosanero doc –. Per noi è una sorta di ritorno alle origini. Laculturaarabafapartedellanostra storia, basta vedere quante parole del nostro dialetto hanno origini arabe. Lo sceicco ci ha scelto perché c’è affinità (ride, ndr). E anche con gli inglesi volendo, visto che uno dei protagonisti dellanascitadelPalermoera un nobile britannico, Joseph Whitaker».
Storia e tradizione In effetti, il primo nome all’atto di nascita della squadra del Palermo, nel 1900, eraAnglo-PalermitanAthleticandFoot-BallClub: «Eradestino evidentemente – aggiunge Sasà Salvaggio, spesso in tribuna al Barbera –. Il sogno continua. Vincere i playoff in quel modo, ora il City che decide di puntare su di noi... insomma finalmente un po’ di speranza, una speranza di riscatto che riguarda tutta l’isola non solo Palermo». Le aspettative tra i tifosi, è inutile dirlo, sono altissime: «Io comincerei con l’organizzare una bella amichevole tra Palermo e Manchester City – si sbilancia l’ex conduttorediStriscialaNotizia–. Già vedo Guardiola che entra in campo al Barbera a braccetto con Baldini, inuntripudiodibandiere: sugli spalti scoppierebbe ildelirio. Tornando coi piedi per terra, invece, dicocheciattendeuna B molto competitiva, con tante squadre ambiziose e soprattutto ciaspettailFrosinone... nonvedo l’ora di giocare con il Frosinone. Quella finale dei playoff persa in maniera balorda nel 2018 è ancora viva nei nostri ricordi. Che squadra mi aspetto? Serve pazienza, ma il tifosopalermitanoè maturato, è più consapevole. Io mi accontenterei di un buon piazzamento al primo anno. Poi, magari la nuova dirigenza, vedendo tutto questa euforia, potrebbe decidere di accelerare le cose».
Continuità Il nuovo Palermo sta nascendo sul solco della continuità. Il CityFootballGroup, infatti, hadecisodiripartiredaMirri, Castagnini e Baldini: «Scelta saggia – sottolinea Mario Conte, Consigliere della Corte d’Appello del Tribunale di Palermo –, sono contento che Mirri rimanga al suoposto, sebbenedaazionistadi minoranza. È un galantuomo, una figura importanteacuibisognaesseresinceramentegrati. Ha rivitalizzato un morto, rendendo ilPalermounprodottoappetibile a livello internazionale. L’attesa sa anchedi liberazione, nel senso che questa città ha un enorme desiderio di ripartire, di avere a che fare con investitori del livello del primo Zamparini. L’auspicio èquello di tornareprotagonisti in SerieAecredoche lanuovaproprietà lavorerà in questa direzione. Anche perché il Palermo è senza dubbio la realtà potenzialmente più promettente della galassiaCityFootballGroupdopoil Manchester City stesso. Serve un progetto e una visione». La prima mossa, indirizzata ai tifosi, è statamoltograditadalmagistrato palermitano, checonclude: «Dare il diritto di prelazione, in fase di campagna abbonamenti, ai 10.500 che hanno seguito la squadra in Serie D è un segnale molto importante».
Consolidamento Sognare è lecito, ma bisogna anche saper tenereunprofilobasso, perché la B che riaccoglierà il Palermo è davverodi altissimo livello e i rosanero restano comunque una neopromossa. Niente facili illusioni, insomma, sembra suggerire l’exSimoneBarone, oggi collaboratore tecnico alla Salernitana: «L’importante è che il Palermo sia tornato almeno in B, dopo il fallimentodi treannifa– diceBarone, campione del mondo con Lippinel2006–. Questaèlacategoria minima per una piazza come Palermo. Adesso c’è con una proprietà importante e con una tifoseria come quella rosanero, si puòsognareilritornotraigrandi. Ma senza fretta: ci vuole progettazione e competenza. Il nome e ilblasonenonbastanoper vincere. L’obiettivo primario quest’anno, secondo me deve essere il consolidamento, che già sarebbe qualcosa di importante in una B che si prefiguracomeunaA-2».
Lanostrapiazza hapotenziale, ora servonoprogetto evisione