La Gazzetta dello Sport - Sicilia
Costruttori
Red Bull Ferrari Mercedes McLaren Alpine
Alfa Romeo AlphaTauri Haas
Aston Martin Williams 328 265 204 73 67 51 27 20 18 3
La rabbia è durata poco perché quando la squadra lo ha chiamato per la consueta foto di gruppo Charles Leclerc si è presentato sorridente e rilassato, partecipe alla gioia spagnola di Carlos Sainz, che a Silverstone ha festeggiato il suoprimosuccesso inF.1. Ma la delusione, quella no, dentro ilmonegascose laporteràper unpezzo. ElaferitadiSilverstone continuerà a sanguinare come quella di Montecarlo: tra Leclerc eBinottoècalato il gelo. Gli ingegneriglihannospiegatoneldopo corsachenonsi poteva farealtrimentiquandoèentratainpistala Safety Carprovocata dallaAlpine di Esteban Ocon. Non si poteva perché l’obiettivonumero 1 sotto gli occhi dell’amministratore delegatoBenedettoVignaeraquello di portare a casa la vittoria. Perdere anche il settimo gran premiodi filaconunamacchinacosì non sarebbe stato accettato e accettabile. Dunquebisognava vincere. A tutti i costi, anche a costo di sacrificarecoluichepervelocità, determinazione, rabbia agonistica l’avrebbemeritata di più.
Scelta obbligata Richiamare Charles, lasciando in pistaCarlos - dicono a Maranello - avrebbe esposto lo spagnolo al rischio concreto di essere passato da Perez e Hamilton (ammesso che Lewis si sarebbe fermato) senza avere la certezza della rimonta di
Leclerc. Inoltre, sbagliando valutazione, al remote garage pensavano che le gomme soffici avrebbero degradato in fretta e che Charles, seavesseresistitoagliassalti nei primi due giri, avrebbe poi potuto controllare la gara sino al traguardo. Così non è stato.
VittorienegateEalloraeccola delusione del monegasco che a conti fatti sulle prime dieci corse delcampionatonehapersequattro che erano già vinte: Spagna e Baku per guastimeccanicimentre si trovava al comando, Montecarlo e Gran Bretagna per due scelte di strategia che lo hanno penalizzatocol risultatochelatesta della classifica quando si è a un GP dalla conclusione del “gironed’andata” restaancoranotevole: 43 punti. Ma è facilmente immaginabile che Leclerc si chieda se è ancora al centro del progetto, lui che ha sposato la Ferrari a vita (ha firmatonel 2018 sino al 2024), ha preso la leadership del team a suon di risultati, detronizzando Sebastian Vettel (il tedesco a Spa 2019 non partecipò con altrettanto entusiasmo allecelebrazioniperilprimosuccessodi Charles) epoihastretto i denti quando la rossa si è vista costretta a ridurre la potenza del motore, per un diktat della Fia. E adesso che è giunta l’ora di essere ripagato per lo sforzo e i sacrifici...
Equilibrio cambiatoÈ innegabile che l’avvento di Sainz (primo pilota assunto sotto la gestione di Binotto, va ricordato) ha cambiato un po’ gli equilibri. Lo spagnolononèbaciatodallostesso talento del compagno di squa
● La foto comparsa sui social dopo il GP e pubblicata ieri dalla Gazzetta: Mattia Binotto e Charles Leclerc a colloquio appena dopo la fine della gara. Il team principal poi ammetterà: «Gli ho detto di stare calmo» dra, mahaunagrandedote: legge le corse quasi come il connazionale Fernando Alonso che in questoèunmaestro. Daqui ilno sonoro alla tattica, che si sarebbe rivelata suicida, dettata daMaranello a Monaco: se non avesse trovato Nicholas Latifi sulla sua stradala festadidomenica sarebbe arrivata con oltre un mese d’anticipo. Ma Carlos sa anche gestirebeneirapporticonilcompagnoeil team, maiunapolemica e quando serve, come domenica, senza fiatare simette a servizio. Tutti crediti che poi vengono incassati.
Zero garanzie Il meglio deve ancoravenire, èlatesidipapàSainz, sbarcato in Sardegna per la ExtremeEequestosuonaunpo’ come una minaccia per Leclerc cheha solo 11 puntidivantaggio. consecutive senza podio per Charles Leclerc: dopo il 2° posto di Miami sono arrivati i ko di Spagna e Baku, i quarti posti di Monaco e G.B., il 5° di Montreal