La Gazzetta dello Sport - Sicilia
È L’ORA DI TEK
La scena più bella del Mondiale potrebbe essere stata girata nella location più triste: una scala grigia, con un armadio completamente vuoto alle spalle e una lampadina che cade dal soffitto. Sulla scala c’è un uomo, è vestito di un giallo che non piacerebbe ad Armani e sta piangendo. E’ Wojciech Szczesny, lo chiamano Tek e in tre partite ha parato tutto, compresi due rigori, uno a Messi che fa reputazione. Se c’è un motivo per cui la Polonia è agli ottavi di finale e non al gate dell’aeroporto di Varsavia, è lui. Szczesny dopo la partita con l’Argentina, ancora sporco di fango, ha chiamato casa e si è sciolto in lacrime: «Non avevo mai pianto di felicità per una partita – ha detto -. E’ stato tutto molto inaspettato e innaturale, non me ne vergogno troppo. Spesso mi emoziono per un film ma di felicità, per il calcio mai». Il portiere piangente è l’unica ragione plausibile per cui Francia-Polonia di questo pomeriggio può essere una partita. Mettiamola così: il miglior attaccante del Mondiale, Kylian Mbappé, contro il miglior portiere. Si è visto di peggio.
I due Re
Mbappé è un errore spazio-temporale, uno dei giocatori che anticipano il futuro e segnano la storia dei Mondiale, come Pelé nel 1958, a cui Kylian ieri ha dedicato un pensiero via social: «Pregate per il Re». La sua capacità di andare a destra e a sinistra, essere decisivo in area e fuori rappresenta bene la potenza francese. Dembélé, Griezmann, Mbappé e Giroud non li
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Precedente ai Mondiali
Tra Francia e Polonia sarà il secondo incontro in un Mondiale: l’unico altro precedente è quello del 1982 (finale per il 3° posto), vinsero i polacchi 3-2
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Incontri da imbattuta
La Francia è imbattuta negli ultimi sette incontri con la Polonia in tutte le competizioni (tre vittorie e quattro pareggi) ha probabilmente nessuno e i dati della prima fase dicono che la Francia è sul podio di tante classifiche offensive pur non avendo quasi giocato l’ultima partita. Terza per dribbling, seconda per tiri da pressione offensiva, terza per tiri totali. Mbappé, nella classifica che somma i tiri e i passaggi chiave, cioè i più importanti, non solo è primo: domina. «Vi lascio fare i paragoni tra lui e Lewandowski – ha detto Deschamps -. Sono tra i migliori, con qualità diverse». Drogba invece ha scelto: «Kylian è l’attaccante più completo presente in Qatar». E Milk: «Per fermare Mbappé, servirebbe uno scooter». Se Pelé è il re della storia, KM10 è il re del torneo. La Francia insomma è serena, si sente forte e rafforzata da un incrocio benedetto.
Due pullman
La Polonia, paradossalmente, sta molto peggio. Ha già centrato l’obiettivo, eppure si strugge per il gioco, che in effetti è sotto il livello della censura. Per capire, un paio di commenti. Waldemar Prusik, ex capitano della nazionale: «Uno stile di gioco terribile, tanto vale mettere un altro difensore al posto di Lewandowski. Con l’Australia avevamo due pullman in area, spero che con la Francia non parcheggino tutto il deposito». E il mitico Jan Tomaszewski: «Basta Grosicki e basta Krychowiak, vanno bene per 20 minuti, di più mai». Le statistiche, francamente, sono impietose. La Polonia è nelle ultime tre per tiri concessi e dribbling subiti. Bel ritrattino: una squadra che sceglie di difendere e lo fa male.
Cinque su dieci
Szczesny finora ha pagato il conto per tutti ma con la Francia non basterà. Mbappé un Mondiale fa, agli ottavi, scacciò Messi dalla Russia e si impose come l’uomo forte. Questa volta è in tutte le top 11 del
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