La Gazzetta dello Sport - Sicilia

La Reggina deve abbattere un tabù, Inzaghi il suo passato

Il tecnico ritrova il Brescia e Cellino che lo ha esonerato. I calabresi invece non vincono in Lombardia dal 2011

- Di Lorenzo Vitto

ggi a Brescia e domenica prossima a Como. In queste due trasferte la Reggina chiude i conti con le squadre lombarde e cercherà di sfatare un tabù che non la vuole vittoriosa in Lombardia dall’ottobre 2011. Infatti l’ultimo successo amaranto è stato proprio al Rigamonti contro gli avversari odierni per 3-0.Dici Brescia e non puoi non chiedere a Inzaghi

Odi aprire l’album personale della sua esperienza nella città Leonessa d’Italia. SuperPippo è già passato dal Rigamonti quando allenava il Venezia (stagione 2017/2018) e vinse per 2-1, ma quella in programma nel pomeriggio (ore 15:00) ha tutto un altro sapore ricordando l’esonero del marzo scorso da parte del presidente Cellino, tornato proprio martedì scorso al comando del club dopo le dimissioni. «Bisognerà archiviare i ricordi ha detto il tecnico amaranto Pippo Inzaghi in conferenza

Guida Filippo Inzaghi, 49 anni, prima stagione alla Reggina stampa - mettere una pietra sopra a quello che è stato. A Brescia sono stato bene, abbiamo fatto il record di vittorie esterne e siamo entrati nella storia. E poi è nato mio figlio, ho sempre casa e tantissimi amici. In campo saremo avversari come contro il Venezia e il Benevento».

Morale alto

Rondinelle imbattute in casa alla stessa maniera della capolista Frosinone.«Il Brescia è un’ottima squadra, forte e con calciatori di valore, noi siamo secondi ma per ottenere un buon risultato dobbiamo dare il massimo. Con me doveva andare in serie A, ha aggiunto altri elementi importanti, forse un gradino sotto le grandi, un po‘ come noi, ma può creare grandi problemi soprattutt­o davanti ai propri tifosi. La nostra classifica ci deve dare grande morale e dovremo sempre esprimerci al massimo». Tutti disponibil­i, tranne Obi infortunat­o e Dutu e Agostinell­i fuori per abbondanza. «Santander è in gruppo da una settimana - continua Inzaghi - e ci vorrà del tempo per essere al top della condizione. Cambiament­i? Nessun stravolgim­ento nello schieramen­to, con il Benevento ha iniziato Cicerelli e la gara prima a Venezia è toccato a Gori, diamo a tutti l’opportunit­à per mettersi in mostra. Il pari di domenica scorsa? Inutile tornarci su, dico solo che il 2-2 avrebbe ucciso chiunque ed invece noi siamo tornati in partita con anima e cuore». Per chiudere il pensiero sui movimenti in entrata e uscita che ci saranno dal prossimo mese e gli obiettivi. «Di mercato non ho mai parlato con nessuno - conclude -, ho tanto rispetto verso questo gruppo che è andato oltre le aspettativ­e, tutti hanno dato il massimo. Il mio pensiero è rivolto solo alle prossime cinque sfide e come ha detto il presidente Cardona tra marzo e aprile vedremo dove saremo e poi si vedrà».

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