La Gazzetta dello Sport - Sicilia

Omaggio a 40 anni dal trionfo dell’82

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 Emesso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, in collaboraz­ione con Museo del Calcio e Poste italiane. Il bozzetto è di Abbiati. campo: il colpo di tacco che avvia il primo gol con il Senegal è una genialata, il tocco di prima per mandare Kane al raddoppio è semplice solo per chi sa accarezzar­e la palla nel modo migliore. Potendo giocare in tutte le posizioni alle spalle di Kane o come esterno d’attacco, Foden regala a Southgate tante soluzioni. È il tempo la chiave del suo gioco: lo ruba agli avversari e lo regala ai suoi compagni. Il tempo, a Bukayo Saka, glielo portò via Chiellini nella finale dell’Europeo. Quell’iconica strattonat­a all’ultimo minuto dei supplement­ari che sventò l’estremo tentativo inglese di segnare prima dei rigori è diventato meme, tatuaggio, di tutto e di più. Saka, pochi minuti dopo, sbagliò anche il penalty: era il decimo tiro, la parata di Donnarumma regalò agli azzurri il titolo. Ma quella notte ha reso più forte l’esterno dell’Arsenal, che ha 21 anni, ma una notevole esperienza internazio­nale: «Non mi dimentiche­rò mai di quel rigore - ha detto ieri Saka - ma sono andato avanti. Ho sempre sentito l’amore dei tifosi e aver segnato qualche gol nelle prime partite del Mondiale mi ha confortato. Da quella notte di Wembley sono maturato e l’ho dimostrato anche nell’Arsenal. E se capiterà di tirare un rigore contro la Francia, sarò pronto». Anche l’Inghilterr­a sembra pronta: «Negli ultimi tornei internazio­nali siamo sempre andati bene: quindi sappiamo cosa fare». Il confronto con Mbappé lo stimola, ma non a livello individual­e: «C’è solo un Mbappé, ma c’è anche un solo Saka. Io voglio solo essere me stesso e aiutare la squadra. Quattro anni fa Mbappé fu la stella emergente in Russia, adesso in Qatar ci sono tanti ragazzi di altissimo livello. La priorità, però, non è essere il miglior giovane, ma vincere il Mondiale».

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