La Gazzetta dello Sport - Sicilia

Germania fuori: Bierhoff si dimette da tutte le cariche

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al viola Amrabat, sono tutti in grandi squadre. Non c’è niente da capire: per i talenti e i campioni sui campi di Rabat e dintorni non c’è gloria né guadagno. Il contrario della Spagna. La Liga, dopo la Premier, si sa, è il campionato più attrattivo, spettacola­re e ricco. E Barcellona e Real Madrid sono tra i club più ambiti del mondo, anche se il Real ha una filosofia più… galactica. Così i vari baby boom Gavi, Pedri, Ferran non ci pensano proprio a espatriare, e anche agli altri non conviene, a parità di valori di squadra. Solo l’Inghilterr­a della miliardari­a Premier, appunto, supera la Spagna: soltanto Bellingham, tra i titolari, gioca fuori dall’isola, nel Borussia. Nella Roja invece ci sono tre eccezioni: Dani Olmo, emigrato al Lipsia, Rodri e Laporte, che sta al City. Ma il difensore di Pep in questo giochino non “vale”, è un francese naturalizz­ato spagnolo.

Blocco Barça

Scherzi a parte, il fatto che giochino quasi tutti in Liga e che la nazionale sia formata dal blocco Barça (ben 5 i giocatori tra i titolari) agevola molto Luis Enrique, che ha chiuso la carriera da giocatore come “culé” e che ha guidato in panchina i blaugrana per sei stagioni tra squadra B e A. Quando gioca la Spagna, sembra un orchestra. Ma anche Regragui è stato molto bravo ad amalgamare gli stili diversi. Certo la squadra vive più di invenzioni dei suoi talenti di maggior classe, Ziyech su tutti, ma il c.t. ha saputo dare anche un gioco preciso e costruire una difesa ben affiatata. Vincere il girone che comprendev­a Croazia e Belgio è già una bella medaglia, comunque finisca questa avventura.

Obiettivo finale

Stasera l’ex italiano Alvaro Morata, la ciliegina che Luis ha inserito nella torta  (p.f.a.) Oliver Bierhoff lascia la nazionale tedesca e tutte le cariche federali. È la prima conseguenz­a dell’uscita della Germania al Mondiale. «Dopo 18 anni, ho comunicato al presidente federale Bernd Neuendorf le dimissioni da direttore della nazionale e dell’accademia federale» ha scritto in un comunicato l’ex milanista, il cui contratto scadeva nel 2024. blaugrana per essere efficace, è pronto a ripetersi. Ha segnato in tutte le tre la gare giocando soltanto 126 minuti. E il viola Amrabat prenderà per mano il Marocco come ha fatto nel gruppo per cercare di accompagna­rlo verso la storia, mai raggiunti i quarti. Regragui ci crede: «Giochiamo contro una delle migliori squadre al mondo dal punto di vista calcistico e una delle favorite per la vittoria finale. Se riusciremo a eliminare la Spagna, sarà una bella sorpresa per noi e per il Paese. Il mio messaggio al gruppo è stato chiaro fin dall’inizio. Giochiamo una quarta finale. Faremo in modo di vincerla come abbiamo fatto prima, con i nostri valori, i nostri principi e anche le nostre qualità». Luis Enrique rispetta i rivali ma guarda già oltre. Si permette anche di scherzare in diretta twitch, prima di parlare della partita, sulla presunta love story

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