La Gazzetta dello Sport - Sicilia
Abodi: «I bianconeri? Non sono i soli... Ora la gente chiede pulizia e chiarezza»
(e.e.) «La gente chiede chiarezza, pulizia e un po’ d’onore». Queste le parole forti - che il ministro dello Sport Andrea Abodi utilizza per parlare dei tanti casi che stanno scuotendo il mondo dello sport, a partire da quello che coinvolge la Juventus. Su questo punto è perentorio: «Bisogna fare pulizia, evitando giustizialismi. Dobbiamo sapere al più presto che cosa sia successo e assumere le decisioni necessarie per dare credibilità al sistema nel segno dell’equa competizione. E questo negli ultimi anni non è capitato. In questa storia la
Juventus probabilmente non è sola: vivevamo un momento particolare, io resto cauto, ma certi accadimenti normalmente non avvengono in modo solitario». E ancora: «Non esiste fenomeno in grado di sopravvivere senza reputazione e credibilità. Questi fatti devono essere in cima all’agenda di Governo». Quando gli viene chiesto se tema una nuova calciopoli, Abodi scuote la testa: «No, esprimere un giudizio ora sarebbe intempestivo». Poi si sofferma sul caso del procuratore dell’Aia D’Onofrio, arrestato il 10 novembre per traffico internazionale di droga: «Per me è emblematico perché riguarda una categoria, quella degli arbitri, che ho sempre rispettato e difeso e di fronte alla quale sono disposto a qualsiasi sacrificio personale perché venga ribadita e preservata la sua integrità morale». Quindi lancia una frecciata al veleno presidente dell’Aia Alfredo Trentalange: «È evidente che si è colpevoli anche solo per non aver compreso il fatto. Sono rimasto sorpreso che di fronte a circostanze come queste nessuno abbia sentito il bisogno di dire: “Sono a disposizione”».
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I rinvii a giudizio richiesti dalla Procura di Torino nell’ambito dell’inchiesta Prisma: riguardano 12 indagati oltre alla Juventus FC, per reati societari, tributari abusi di mercato e manipolazioni
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I milioni di euro di plusvalenza artificiali, secondo la Procura di Torino, contenuti nei bilanci della Juventus presi in esame nell’indagine sui conti del club dal 2018 al 2021 suggerimento della stessa per 3 milioni di euro. In realtà, l’Atalanta comprerà Muratore per più del doppio, vantando in seguito un credito che sarà decisivo nel passaggio di Romero prima e Demiral poi alla società nerazzurra a prezzo di favore (su Romero, Cherubini ammetterà di aver fatto una minusvalenza a causa degli accordi presi da Paratici). Percassi più volte invita a ricordarsi di questi “debiti”, che negli interrogatori Cherubini dirà non essere stati messi a bilancio. Sugli affari Romero e Demiral ballano poi delle incongruenze: il primo passato in prestito biennale alla Dea con un obbligo “non federadizioni