La Gazzetta dello Sport - Sicilia

Goleada al Gzira: gioia per Bellanova, Asllani e Gosens

Tutto facile contro la squadra maltese: a segno anche Calhanoglu, Dimarco e Micki Domani nuova amichevole col Salisburgo

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ra a Bergamo, era il 13 novembre, prima che tutto il mondo volgesse definitiva­mente lo sguardo al Qatar. Ventidue giorni dopo quell’ultima volta, a Malta, undici interisti si sono di nuovo vestiti di nerazzurro per una partita, anche se amichevole in un’atmosfera da dopo-lavoro. Il 6-1 al tenerissim­o Gzira United non è certo la gara più adatta per indicazion­i definitive su ciò che sarà, visti i tanti cambi, il turbinio di giovani nella

Eripresa e le gambe imballate a causa della preparazio­ne-bis iniziata solo venerdì. Eppure l’Inter ha comunque seminato qualche buona sensazione per Inzaghi, ma ha anche ricordato qualche vizio antico, soprattutt­o in difesa. Per battezzare questa mini-tournée a Malta, ieri prima si è allenata nel tepore dell’isola e poi ha affrontato una squadra terza nel campionato locale e lontana anni luce dagli standard della A: in un contesto così, ha vinto la voglia di chi finora ha avuto poche occasioni e vissuto di luce riflessa. Ad esempio, uno come Raoul Bellanova,

che in tv sta vedendo la crescita mondiale del compagno che finora gli ha sbarrato la strada: in fondo, c’era qualcosa dal vago sapore di Dumfries nel suo inseriment­o di testa nella rete dell’1-0 e in tanti strappi fisici sulla fascia nel primo tempo. Non si sa quando l’olandese tornerà dalla campagna arancione in Qatar, ma l’ex cagliarita­no ha voglia di sfruttare l’occasione e di far capire che c’è vita a destra anche senza Denzel. «Spero che il prossimo gol sia in Serie A: arriverà il mio momento», ha poi l’esterno azzurrino a fine partita. Ed è lo stesso sentimento che ieri ha guidato Christian Asllani, per una sera regista con Calha spostato da mezzala: il suo 2-0 è un gentile omaggio del portiere avversario Zarkov, ma la presenza in mezzo del talentino albanese è stata costante. Anche lui non ha certezze sulla data di rientro di Brozovic, ma non si arrenderà facilmente al lungo oblìo in panchina.

La risalita

A completare il trio di chi può usare questo mini-ritiro per scalare posizioni non può che esserci Robin Gosens: si è infilato come il burro negli spazi regalati dai volenteros­i maltesi e anche lui ha segnato un gol, quello dell’1-4, venuto subito dopo una punizione-gioiello di Calhanoglu. Al tedesco non basterà di certo per silenziare gli spifferi: ha sofferto forse più di tutti il minutaggio a singhiozzo e guarda a casa, alla Bundesliga, in attesa di un prestito-ponte o di una cessione.

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