La Gazzetta dello Sport - Sicilia

Roberto Mussi

Era considerat­o il pupillo di Arrigo e diventò pure il vice di Tassotti al Mondiale ’94

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di sofferenza

gugnavano. Solo perché era un raccomanda­to?

«Ma no, non raccomanda­to. Anzi. Si era creato questo clima perché Sacchi aveva portato da Parma me, Bianchi e Bortolazzi e qualche frase è stata fraintesa. Tipo: guardate come giocano Mussi e Bianchi. Ma noi eravamo solo delle riserve. Sì, a Parma era un’altra cosa, c’era una simbiosi tattica perfetta. Un gran bel calcio, ma in B. Non potevamo certo pretendere di portare via il posto a giganti come Maldini e Tassotti».

Però erano convinti che Robertino subentrass­e subito a Tassotti. E invece... «Già, una parola. Ma vi ricordate chi era, cos’è stato Mauro Tassotti? Dai, per favore...».

A Usa 94 prende il suo posto. Dopo la squalifica. Italia-Spagna. Il Tasso che colpisce con una gomitata Luis Enrique, prima prova tv della storia, otto giornate, fine della carriera azzurra. Mussi promosso titolare...

«Un momento. Avevo giocato anche quattro giorni prima a Boston contro la Nigeria e fatto il cross per il gol di Roby Baggio. L’azione dei tre Roberto: Donadoni che mi fa il passaggio, io che crosso per Baggio. I “Robertini”, come ci chiamava Sacchi. Poi abbiamo perso ai rigori, meglio non ricordare. Anche se le amarezze non vanno mai in prescrizio­ne».

Col Parma Lì ho vinto tanto. Scala serio e preparato, Ancelotti un vero amico dei giocatori

Oggi Ho 60 anni, sono nonno e assieme a Evani mi occupo dei Milan Camp estivi

▶Mu⏻⏻i vecchio tifoso del Milan. Ora il suo cuore per chi batte?

«Ho tre cuori. Milan, Toro e Parma. I primi risultati che cerco sono quelli. Sono cambiati i tempi, sono cambiate le situazioni. Ma vedo che stanno lottando bene. Pioli mi piace, Juric ha carisma, il Parma sta salendo».

▶E adesso lei cosa fa?

«Ho sessant’anni, sono nonno, ho una attività immobiliar­e e, assieme al mio amico Chicco Evani, mi occupo dei Milan Camp estivi. Cose tranquille, un po’ rallentate. Le grandi corse sono finite».

TEMPO DI LETTURA 3’43”

14 RETI Pohjanpalo (4, Venezia)

13 RETI Coda (2, Cremonese); Casiraghi (9, Südtirol)

12 RETI Tutino (3, Cosenza)

11 RETI Mendes (4, Ascoli);

Brunori (3, Palermo)

10 RETI Iemmello (Catanzaro);

Man (2, Parma)

9 RETI Sibilli (3, Bari); Cutrone (Como); Benedyczak (5, Parma); Raimondo (Ternana)

8 RETI Valoti (3, Pisa)

7 RETI Biasci e Vandeputte (1, Catanzaro); Pandolfi (Cittadella); Segre (Palermo); Gytkjaer (1, Venezia)

6 RETI Borrelli (1) e Moncini (2, Brescia); Buso e Novakovich (Lecco); Bernabé (Parma)

5 RETI Gabriellon­i e Verdi (3, Como); Palumbo (3, Modena); Girma e Gondo (Reggiana); Borini (3) ed Esposito (Sampdoria); Verde (2, Spezia); Odogwu (Südtirol);

Busio e Pierini (Venezia)

4 RETI Nasti (Bari); Bjarnason (Brescia); Pittarello e Vita (Cittadella); Castagnett­i e Johnsen (Cremonese; 3 con il Venezia); Butic e Compagnon (Feralpisal­ò); Di Francesco, Ranocchia, Soleri e Stulac (Palermo); Bonfanti (Pisa; 1 con il Modena); Antiste (Reggiana); Depaoli (Sampdoria); Moro (1, Spezia); Pecorino (Südtirol);

Casasola e Distefano (Ternana); Tessmann (Venezia)

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Roberto Mussi marca Romario nella finale di Usa ’94: dopo lo 0-0 nei tempi supplement­ari, finì 3-2 ai rigori per il Brasile
AFP Undici metri Roberto Mussi marca Romario nella finale di Usa ’94: dopo lo 0-0 nei tempi supplement­ari, finì 3-2 ai rigori per il Brasile
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Mussi all’epoca del Torino: il difensore collezionò 129 presenze tra il 1989 e il 1994 vincendo la Coppa Italia ‘92-’93
In maglia granata Mussi all’epoca del Torino: il difensore collezionò 129 presenze tra il 1989 e il 1994 vincendo la Coppa Italia ‘92-’93

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