La Gazzetta dello Sport - Sicilia
Sinner sa solo v
Domina in 2 set anche Lehecka e prosegue la serie magica: «Ma non voglio paragoni con i big: io faccio la storia solo per me stesso»
che può scardinare le consolidate certezze del Rosso della Val Pusteria: aggressione fin dal servizio e dal primo colpo a rimbalzo, per impedirgli di prendere il controllo dello scambio e farlo finire negli angoli del campo come un pugile suonato. Ma servono il miglior Djokovic, il miglior Alcaraz o il miglior Medvedev per riuscirci, altrimenti, come il povero ragazzo di Mlada Boleslav, finisci presto fuori giri e alla fine concedi 35 gratuiti, sbuffi inerme e ti giri sconsolato verso l’angolo in cerca di impossibili soluzioni all’enigma, mentre Jannik continua a martellarti con precisione chirurgica. E poi c’è la solita, straordinaria qualità con cui il vincitore degli Australian Open
er Jannik Sinner rendere facili partite che sulla carta possono nascondere insidie sta diventando una piacevole routine. Contro giocatori di buon livello — diciamo piazzati tra il numero 20 e il numero 30 del ranking — il due set a zero è per lui ormai una regola. Ieri peraltro, dopo un primo parziale nel quale ha servito bene, senza mai avere problemi (ha concesso in tutto una palla break), nel secondo, proprio al servizio ha sofferto tanto, soprattutto per colpa di una percentuale sulla seconda molto bassa. Ciò nonostante, persino un set così, è filato via liscio liscio. Lehecka può aver patito il vento e ha confermato di non essere un giocatore di
Pguarnisce i game in risposta: per l’occasione, un favoloso 70% di punti ottenuti sulla seconda del ceco. Insomma, la consueta giornata in ufficio, con l’unica, piccola nota fuori dal coro di quel 53% di prime palle (il 36% nel secondo set) messe in campo (peraltro concedendo solo 4 punti in tutto), una percentuale che dovrà salire adesso che si è arrivati alle fasi calde del torneo: «È vero, nel secondo set non sono stato così incisivo con il servizio, è un colpo su cui continuo a lavorare perché è l’unico che dipende soltanto dal tuo controllo. In generale però sono soddisfatto della prestazione, c’era vento e bisognava essere bravi ad adattarsi e poi lui è un giocatore di qualità. Sono felice
cambiate. Ma non c’è da preoccuparsi: risolverà il problema in fretta.
Adesso attenderà con calma assoluta l’avversario per la semifinale e domani, chiunque sarà, compiendo come sempre un passo alla volta, proverà a proiettarsi verso l’ennesima finale. Del resto, entrare tra i primi quattro di un torneo sta diventando per lui come entrare a casa: oggi è difficile immaginarlo, in qualsiasi torneo, fuori da quel contesto. E poi, rispetto alla concorrenza, tra coloro che sono rimasti in lizza a Indian Wells, è un pochino favorito...
Il percorso, insomma, è quello giusto. Nella programmazione,